I 5 migliori corti horror da vedere su YouTube che non ti faranno dormire la notte

L’horror non ha sempre bisogno del grande schermo. A volte un cortometraggio su YouTube può anche terrorizzare

Recentemente, YouTube è diventato il palcoscenico per una vasta gamma di contenuti, dai video divertenti con gatti a bambini buffi. Tuttavia, ciò che potrebbe sfuggire all’attenzione è la presenza di un lato più oscuro della piattaforma, che ospita una ricca collezione di cortometraggi horror. Questi spaziano dalle opere di registi affermati a progetti appassionati realizzati da studenti universitari. Proprio per questo vogliamo condividere alcuni dei corti horror più inquietanti che si possono trovare su YouTube.

I 5 migliori corti horror da vedere su YouTube che non ti faranno dormire la notte

Lights Out (2013)

Nel 2013, un regista poco conosciuto di nome David F. Sandberg ha presentato un cortometraggio per la sfida cinematografica “C’è qualcuno?”. Quel corto era Lights Out, una semplice idea che ha non solo vinto il concorso, ma ha anche portato Sandberg alla ribalta. Nel 2016, quel cortometraggio è stato trasformato in un lungometraggio.
Tuttavia, alcuni fan dell’originale ritengono che il film non abbia mai completamente catturato l’atmosfera terrificante dell’opera originale. Realizzato con un budget limitato, il corto horror dimostra come le paure e le fobie possano generare esperienze horror straordinarie.

2am: The Smiling Man (2013)

Le CreepyPasta spesso sollevano polemiche, grazie a figure come SlenderMan. Tuttavia, su YouTube, alcune storie meno famose offrono un ricco terreno creativo per aspiranti registi di cortometraggi horror. 2am: The Smiling Man è una di queste storie di successo.
Diretto da Michael Evans nel 2013 è basato su un fenomeno di Reddit e adotta uno stile narrativo che abbraccia l’atmosfera inquietante. Paul Foltz, nel ruolo dello smiling man, incarna il personaggio, conferendo al ruolo una malizia palpabile attraverso i suoi movimenti scarni e deformi, sicuramente in grado di inquietare gli spettatori e far riflettere sulla paura di una passeggiata notturna.

The Maiden (2016)

Con una durata di appena meno di nove minuti, The Maiden narra la storia di un agente immobiliare tormentato da una figura maliziosa in una vecchia casa. Oltre ad essere spaventoso, il cortometraggio è eccezionalmente ben realizzato. Le luci, la cinematografia, la recitazione e il montaggio del suono raggiungono gli standard hollywoodiani, e questa qualità ha valso al corto il premio come miglior cortometraggio horror allo Shriekfest 2016.

Diretto da Michael Chaves, il quale successivamente ha diretto sia The Curse of La Llorona che The Conjuring: Per Ordine Del Diavolo, il cortometraggio è stato, secondo la descrizione del video, la chiave che ha aperto la porta a Chaves, portandolo infine a lavorare con James Wan.

It Had Pale Skin (2016)

Indipendentemente dal contenuto del film, il suo titolo da solo è sufficiente a suscitare brividi. It Had Pale Skin, un cortometraggio di soli quattro minuti e mezzo, è stato pubblicato da Christopher Ashton nel marzo 2016. La trama inizia con una giovane donna che cammina lungo una strada buia e inizia a percepire rumori strani attorno a lei. Dopo una serie di eventi inquietanti, la donna si imbatte in quello che sembra essere un clown in lontananza. Solo successivamente sia gli spettatori che la donna riescono a vedere completamente la figura: sta nell’ombra, sorride e suona il clacson con un naso mozzato. Sebbene il tema dei clown potrebbe sembrare eccessivo a questo punto, il cortometraggio risulta efficace e inquietante.

The Strange Thing About the Johnsons (2011)

The Strange Thing About the Johnsons è un disturbante cortometraggio horror del 2011, diretto da Ari Aster. La trama segue una famiglia apparentemente normale, ma celata dietro la facciata idilliaca si nasconde un oscuro segreto. Il film esplora tematiche tabù e contorte, presentando un rapporto familiare intriso di disagio e orrore. Attraverso una narrazione intensa, il cortometraggio affronta questioni profonde e disturbanti, toccando lo spettatore. Aster mescola tensione psicologica e raccapricciante realismo, creando un’esperienza angosciante.

La scelta di affrontare temi così controversi e audaci ha suscitato discussioni e riflessioni sulla complessità delle dinamiche familiari e sull’oscurità che può nascondersi dietro le apparenze. Il corto è una prova del talento di Aster nel trasformare le convenzioni e sfidare gli spettatori con una narrativa che esplora territori tabù con un’impronta indelebile.

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