Avatar 2, James Cameron spiega perché ha affidato a Sigourney Weaver la regia di una delle scene de La Via dell’Acqua

James Cameron ha chiarito che Avatar: La Via dell’Acqua è stato realizzato esattamente come lo voleva lui, dal design, alla sceneggiatura, alla regia. Tuttavia, c’è una scena nel film che la star Sigourney Weaver ha effettivamente diretto e Cameron è stato felice di consegnare il cappello da regista. Discutendo del film, James Cameron ha spiegato che avere Weaver alla regia di una delle sue scene era l’unico modo per catturare perfettamente la sua interpretazione.

Le parole di James Cameron sulla scena di Avatar 2 ripresa da Sigourney Weaver

James Cameron ha dichiarato:

Penso al giorno in cui Sigourney ha dovuto passare velocemente da un personaggio all’altro. Grace è una persona molto competente e scientifica, ma anche piuttosto amorevole, e poi passa alla figlia che aveva solo bisogno di un po’ di supporto emotivo. Doveva recitare una scena con se stessa! Quindi, abbiamo avuto una controfigura molto fidata, Alicia Vela-Bailey, con cui ha lavorato Sigourney. Abbiamo fatto una cosa interessante.

Volevo che andassero in qualche modo a creare un rapporto di fiducia, dove le cose che non poteva fare fisicamente, avrebbe potuto dire ad Alicia come farle. Questa era la mia idea e così ho praticamente detto, “Okay, il ruolo da regista ora lo assegno a te”, in modo che Alicia possa recitare e muoversi come Kiri. Sigourney ha fatto circa il 90% delle sue scene e siamo entrambi molto soddisfatti.

Nonostante alcune incertezze iniziali sull’esatto successo di Avatar: La Via dell’Acqua al botteghino, ci sono voluti solo pochi giorni perché il sequel diventasse uno dei film più visti di tutti i tempi. Avatar: La Via dell’Acqua è stato in cima alla classifica quotidiana dei botteghini nazionali ogni giorno dalla sua uscita, ad eccezione di una fastidiosa intercettazione di M3GAN, che ha battuto il film nel suo primo giorno di uscita. Ora sembra che il film mantenga quel posto fino all’arrivo di Ant-Man and the Wasp: Quantumania, a meno che la riedizione del contendente all’Oscar Everything Everywhere All At Once non si intrufoli per un po’.