Avatar: La Via dell’Acqua – La recensione del kolossal di James Cameron

A tredici anni di distanza dal primo film, Avatar: La Via dell'Acqua è finalmente in sala e alza decisamente la posta in gioco

A distanza di circa 13 anni arriva finalmente in sala Avatar 2, l’attesissimo sequel di un film per certi versi epocale, Avatar di James Cameron. Era il lontano 2009 quando uscì il primo film, una pellicola di cui, tra fascino e mistero, si parlò molto ancor prima del suo debutto su grande schermo. In quegli anni infatti iniziò a circolare la voce che si trattasse di un film che avrebbe rivoluzionato il modo di andare al cinema e soprattutto l’esperienza in 3D. Col senno di poi nulla di tutto ciò era effettivamente vero ma è innegabile che Avatar un segno indelebile lo abbia lasciato eccome; il film di James Cameron infatti è passato alla storia del Cinema come la pellicola con maggiori incassi, superata solo nel 2019 da Avengers: Endgame ma poi tornata nuovamente al suo primato nel 2021 con il suo arrivo in Cina.

Ma abbandoniamo per il momento il passato e torniamo al presente con la nostra recensione di Avatar: La Via dell’Acqua (qui il trailer). Sequel attesissimo con aspettative alle stelle, come ci si aspetta da un titolo del genere. Ancora una volta alla regia e scrittura James Cameron che oltre ad Avatar vale la pena ricordare per un certo Titanic. Una storia che riprende ad anni di distanza dal primo film ma che prosegue comunque lo stesso filone narrativo spostando in avanti l’arco narrativo di circa dieci anni. Torniamo dunque a Pandora ed addentriamoci nuovamente in questo maestoso mondo primordiale dove regna la natura incontaminata, almeno fino ad adesso… Nel cast tornano i protagonisti Sam Worthington e Zoe Saldana insieme anche ad altri già noti come Sigourney Weaver e Stephen Lang. Tra i nuovi invece si aggiungono Kate Winslet e Vin Diesel.

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Avatar 2. Twentieth Century Fox, TSG Entertainment, Lightstorm Entertainment

Indice:

 

Ritorno a Pandora: la trama – Avatar 2 recensione

Siamo nuovamente su Pandora, a distanza di anni rispetto agli eventi narrati nel primo capitolo. L’ex Marine divenuto permanentemente avatar Jake Sully ha avuto dei figli con la sua Neytiri. Nonostante qualche intemperanza di troppo soprattutto del figlio più piccolo la vita trascorre apparentemente serena sul loro pianeta. L’esistenza viene però turbata da un nuovo sbarco di essere umani che sono un po’ gli alieni invasori della situazione. Ovviamente le loro intenzioni sono tutt’altro che benevole ed il fine è sempre lo stesso: procacciare nuove materie prime utili per il pianeta Terra e dominare le razze autoctone. Jake sarà costretto a fuggire con la sua famiglia lasciando definitivamente i Na’vi per trovare rifugio presso altre tribù sfuggendo in questo modo dalla temibile vendetta di una sua vecchia conoscenza tornata nuovamente in vita sotto nuove sembianze.

I due Avatar a confronto – Avatar 2 recensione

Partiamo con il dirvi che se non amate i film lunghi, Avatar 2 non fa per voi. Ben 190 minuti (sì, avete letto bene) di durata complessiva per una storia che affronta tante tematiche e sfaccettature ma che di fondo rimane fin troppo semplice e poco mutevole. Questo per dirvi che nonostante la spettacolarità dell’azione, delle animazioni in CG, dei paesaggi e dei colori a livello di sceneggiatura c’è molta meno carne al fuoco rispetto ad Avatar. Il primo film infatti introduceva un’ambientazione del tutto nuova, non tanto per il pianeta fantastico quanto per l’espediente narrativo dei cosiddetti avatar. Era sicuramente una storia figlia del suo tempo, probabilmente ispirata ad una tecnologia sempre più all’avanguardia, agli alter-ego di mondi videoludici sempre più mastodontici ed immersivi.

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Avatar 2. Twentieth Century Fox, TSG Entertainment, Lightstorm Entertainment

Tutta questa “innovazione” si faceva sentire molto nel primo Avatar che per certi versi vantava anche “una poesia” migliore. Stessa cosa dicasi per le chiavi interpretative che un tale mondo poteva offrire dove il protagonista si realizzava maggiormente nei panni del suo alter-ego da avatar che nella vita reale. In Avatar 2 scordatevi tutto questo. Il mondo è sempre Pandora, le regole sempre le stesse, ci trasferiamo solo dalle foreste ai mari. La sceneggiatura riprende a piene mani dal primo film senza aggiungere niente di veramente innovativo. I personaggi tra vecchi e nuovi sono molteplici, alcuni dei quali profondi, complessi ed ambivalenti, altri invece scritti in maniera più superficiale e lasciati da parte con l’evolversi della storia.

Il film in breve – Avatar 2 recensione

In questo sequel scompare quasi del tutto la tematica degli avatar controllati da esseri umani, elemento narrativo fulcro del primo film. Ci si concentra maggiormente sulla tribù dei Na’vi ed in particolare sulla famiglia di Jake e Neytiri. Avatar: La Via dell’Acqua è un film che parla di integrazione, della sopravvivenza in un ecosistema, di leggi naturali, di riti e tradizioni ma allo stesso tempo è anche una storia che verte su fondamenti tradizionali come la famiglia e l’accezione di amore preso in senso universale, che sia coniugale, fraterno o tra genitore e figlio. Piuttosto basica e monotona invece la trama di fondo con la solita lotta perpetua tra uomo e tribù autoctone, un qualcosa di già visto nel primo film e che rimane tale per tutti i 190 minuti di girato. Questo rende Avatar 2 sicuramente troppo lungo per quello che ha effettivamente da offrire al pubblico.

Va bene la spettacolarità delle azioni e delle animazioni in CG ma veramente non occorreva tutto questo tempo per raccontare una storia tutt’altro che complessa. Il film ha una parte centrale che ammazza letteralmente il ritmo ed una finale dove i combattimenti durano fin troppo fino a sfiorare lo stucchevole. Ma più in generale c’è stata forse una pigrizia creativa nello scrivere lo sceneggiato in termini di evoluzione della trama, è mancato proprio lo sforzo di aggiungere qualcosa di innovativo rispetto al mondo creato nel primo film; per certi versi ci è sembrato che ci siamo semplicemente spostati dalle foreste al mare. Un minutaggio inferiore avrebbe reso meno monotono il tutto? Forse impiegare tutte le forze in questo secondo capitolo evitando di portare avanti quattro film contemporaneamente avrebbe dato maggior qualità? Ci si è concentrati troppo sull’aspetto rispetto ai contenuti?

Analisi tecnica – Avatar 2 recensione

Come potevamo ben immaginare è sicuramente il versante tecnico la vera punta di diamante della pellicola di James Cameron che ci fa immergere in paesaggi fantastici e dalle dimensioni mastodontiche. Partiamo con l’analizzare il 3D, un qualcosa che ha sempre diviso il pubblico tra sostenitori e non e che a causa delle attuali carenze tecnologiche non ha ancora preso il via né su grande schermo né in home video. Il 3D di Avatar 2 è un qualcosa che sfiora il superlativo in termini di resa ed effetto finale. Non è solo quel semplice senso di profondità ma una vera e propria sensazione che in alcune scene qualcosa esca dallo schermo ed entri in sala.

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Avatar 2. Twentieth Century Fox, TSG Entertainment, Lightstorm Entertainment

L’impatto iniziale è veramente piacevole, poi occhi e cervello si abituano ma la spettacolarità dell’effetto 3D specie in alcune sequenze dobbiamo dire che rimane anche alla fine. E nonostante le 3 ore e passa di film, almeno personalmente, nessun mal di testa a fine proiezione. Spettacolare e veramente di alto livello è anche la resa della CG, le scene action e l’integrazione perfetta tra “elementi reali” (gli esseri umani) ed irreali presenti in scena. La resa scenografica è forse la cosa che maggiormente ci ha stupito un po’ come fu per il primo film, complici la qualità altissima dei modelli 3D, la gestione delle luci e la brillantezza della scala cromatica.

Le nostre conclusioni – Avatar 2 recensione

Avatar 2 è uno sci-fi visivamente spettacolare che deve gran parte della sua riuscita al comparto tecnico in grado di mascherare, almeno inizialmente, i buchi di una sceneggiatura stanca che regala veramente poco rispetto al precedente capitolo. Sì, perchè se scoperchiamo il lavoro di James Cameron rimuovendo questa “bella carrozzeria” (che poi è ciò che fa da specchio per allodole) rimane veramente poco al livello emozionale e di script. Certo ci sono numerosi spunti narrativi ma assolutamente niente di veramente sorprendente.

Magari sul finale vi commuoverà pure ma per gran parte della storia non c’è da dire molto al livello di trama e concetti. Un film che poteva essere migliore di quello che è, che pur raggiungendo la sufficienza piena non ha nulla a che vedere con quella storia epocale che molti magari si aspettavano. Sembra di cadere più rovinosamente sul versante blockbuster commerciale da campione di incassi a scapito della qualità narrativa e di questo ne siamo veramente dispiaciuti e un pochino delusi. Un film comunque consigliato ad un vasto pubblico, da vedere rigorosamente su grande schermo possibilmente in 3D.

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Avatar: La Via dell’Acqua. 20th Century Studios, Lightstorm Entertainment

 

 

 

Avatar: La Via dell'Acqua

Voto - 7

7

Lati positivi

  • Tutto il versante tecnico è spettacolare, con un utilizzo del 3D che sfiora il sublime
  • Le numerose tematiche presenti nella narrazione

Lati negativi

  • Eccessivamente lungo
  • La trama nel complesso è piuttosto monotona e banale

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