Elemental: il cast vocale italiano nel nuovo trailer del film Pixar
Il nuovo film Pixar uscirà al cinema il 21 giugno
Il nuovo trailer di Elemental, in arrivo nei nostri cinema il 21 giugno, ci introduce per la prima volta il cast vocale italiano. Il film è ambientato a Element City, dove esseri composti dai classici quattro elementi – acqua, terra, fuoco e aria – coesistono in un mondo altrimenti molto simile ai giorni nostri. Protagonista della storia è Ember (Leah Lewis), una giovane donna dura fatta di fuoco, che incontra e sviluppa un’amicizia con il suo polo opposto sia nell’elemento che nella personalità: il rilassato e sentimentale Wade (Mamoudou Athie), un giovane fatto di acqua. La loro amicizia, messa in discussione dal fatto che toccare letteralmente Wade ferisca Ember, la induce a riconsiderare le sue convinzioni sul mondo. Nella nuova immagine diffusa sui social è possibile dare uno sguardo più approfondito ai due protagonisti, Ember e Wade, opposti che si incontreranno dando vita ad un’improbabile amicizia.
Nella versione italiana Valentina Romani presta la sua voce ad Ember, descritta come una brillante ragazza di fuoco sulla ventina con un grande senso dell’umorismo che ama la sua famiglia ma che a volte si infiamma facilmente; Stefano De Martino nel ruolo di Wade, un attento ed empatico ventenne di acqua che non ha paura di mostrare le proprie emozioni, che sono difficili da non notare; Serra Yilmaz nel ruolo della mamma di Ember, Cinder; e Hal Yamanouchi nel ruolo del padre di Emberprossimo alla pensione, Bernie.
Elemental: il cast vocale italiano nel nuovo trailer del film Pixar
“Elemental” è diretto da Peter Sohn, che lavora alla Pixar dal 2003, quando era story artist e production artist per “Alla ricerca di Nemo”. Dopo aver lavorato come animatore per “Gli Incredibili“, “Ratatouille“, “Wall-E” e “Up“, è stato promosso nel team creativo senior della Pixar nel 2013 e ha fatto il suo debutto alla regia con “The Good Dinosaur” nel 2015. “L’idea per Elemental è iniziata con i miei genitori. Come immigranti agli Stati Uniti dalla Corea negli anni ’70, non avevano famiglia, niente – aveva dichiarato il regista -. Ma sono riusciti a crearsi una vita qui a New York, e così come loro, molte altre persone hanno lasciato la loro gente e famiglie per una nuova terra, con speranze e sogni, tutte riunite in una grande insalata di culture, lingue e quartieri“.