Fernanda Wittgens: ecco la storia vera dietro il film con Matilde Gioli

Una storia di determinazione forza e amore per l'arte

Fernanda Wittgens è il nuovo film Rai che andrà in onda questa sera alle 21:25 sulla prima rete Rai pronto a raccontare la storia di una donna straordinaria che ha contribuito grandemente alla costituzione del patrimonio artistico italiano. La pellicola si concentra sulla figura della storica dell’arte Fernanda Wittgens qui interpretata dall’attrice italiana Matilde Gioli, reduce del successo di Doc. Diretto da Maurizio Zaccarlo, il film racconta le vicende personali e professionali di questa donna e del suo importantissimo operato. Nel resto del cast, Eduardo Valdarnini, Maurizio Marchetti, Valeria Cavalli, Francesca Beggio e Lavinia Guglielman. Scopriamo la storia vera di Fernanda. 

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Rai Fiction, Red Film

Fernanda: chi era “l’allodola”di Brera?

Fernanda Wittgens nasce a Milano nel 1903 da una famiglia di origine austro-ungheresi. Il padre era un professore di lettere al Liceo Giuseppe Parini e un appassionato traduttore. L’uomo era anche un amante dell’arte ragion per la quale portava ogni domenica i propri figli al museo. Fernanda quindi si avvicina a questo mondo grazie alla figura paterna che però perderà molto presto. Prosegue gli studi fino al conseguimento di una laurea in Lettere all’Accademia scientifico-letteraria di Milano nel 1926. Dopo aver lavorato come insegnante di Storia dell’arte nel 1928 tramite Mario Salmi, ispettore della Pinacoteca di Brera, conosce il direttore Ettore Modigliani che ne rimane subito colpito e che arriva a chiamarla “l’allodola”, dopo averla assunta come “operaia avventizia”. Svolge il suo lavoro con grande dedizione e passione tanto che Modigliani la nomina sua assistente. Nel 1935 l’uomo viene allontanato per le sua posizioni antifasciste e nel 1940 Fernanda vince un concorso diventando la prima direttrice della Pinacoteca di Brera.

Il suo contributo alla Pinacoteca non si sarebbe fermato qui: durante i bombardamenti mette in salvo tantissime opere d’arte dagli attacchi e le razzie dei nazisti, spostandole nel Museo Poldi Pezzoli e la Quadreria dell’Ospedale Maggiore. Fu proprio attraverso il trasferimento di queste opere da una struttura all’altra che Fernanda decise di salvare il maggior numero di ebrei possibili nascondendoli all’interno di camion. Nel luglio del 1944 – a causa del tradimento di un giovane ebreo tedesco – viene arrestata e condannata a quattro anni di prigione come antifascista. Trasferita al carcere di San Vittore vi rimane per sette mesi fino alla Liberazione e l’anno successivo nel 1946 Ettore Modigliani viene reintegrato come Direttore e insieme a Fernanda porta avanti la ricostruzione della Pinacoteca di Brera, di cui 26 sale erano state distrutte durante i bombardamenti. Dopo la morte di Modigliani le viene affidata la sopraintendenza della Pinacoteca e anche quella delle Gallerie lombarde e si occuperà anche del restauro del Cenacolo. Una donna forte, indipendente e caparbia che con il suo operato ha veramente cambiato il corso del nostro patrimonio artistico: da non perdere quindi la storia di Fernanda questa sera su Raiuno. 

 
 
 
 
 
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