Giornate degli Autori 2023, il programma della 20esima edizione: i film in concorso e gli eventi speciali

È stato reso noto, nel corso della conferenza stampa di presentazione della 20esima edizione, il programma completo delle Giornate degli Autori 2023, che si svolgeranno nell’ambito dell’ottantesima Mostra del Cinema di Venezia tra il 30 agosto e il 9 settembre prossimi. Un’edizione importante, quella di quest’anno, una sorta di rito di passaggio in occasione dei vent’anni del concorso. Un rito di passaggio ben esemplificato dalla scelta di autrici e autori che decidono di abbandonare la propria zona di comfort per andare alla scoperta del mondo.

I film delle Giornate degli Autori 2023 – Tra gli ospiti anche Isabelle Huppert

Il film di apertura scelto per il Concorso internazionale delle giornate Giornate degli Autori 2023 è Los océanos son los verdaderos continentes del regista milanese Tommaso Santambrogio al suo esordio con un lungometraggio. Il film, una co-produzione italo-cubana, è interamente ambientato nella Cuba contemporanea. Da Cuba al Giappone con il terzo lungometraggio della regista francese Élise Girard, Sidonie au Japon. Bisogna andare in capo al mondo per ritrovare se stessi? Questa è la domanda che si pone Sidonie, la protagonista del film, interpretata da Isabelle Huppert, tra gli ospiti di maggior rilievo delle Giornate degli Autori 2023. E si rimane in Giappone con una delle voci più interessanti del cinema asiatico contemporaneo, Kyoshi Sugita, che presenta il suo Kanata no uta. Con il suo Melk, l’esordiente olandese Stefanie Kolk ritrae la sofferenza come un muro apparentemente invalicabile, ma donare agli altri quel che la sorte ha reso inutile per se stessi – come il latte materno destinato a un bambino mai nato – è indicazione forte e spiazzante di un segnale di rinascita.

Con Quitter la nuit la regista belga Delphine Girard porta una sorta di sequel di Une sœur, cortometraggio candidato agli Oscar 2020. Con Sobre todo la noche il regista basco Víctor Iriarte porta in scena la più classica delle triangolazioni narrative che portano al conflitto, quella tra un figlio, la madre biologica e la madre adottiva; ma rompendo le convenzioni letterarie e grazie alle interpretazioni di Lola Dueñas e Ana Torrent formula il racconto di un’alleanza. La canadese Ariane Louis-Seize è interprete di un cinema indipendente e di genere con Vampire humaniste cherche suicidaire consentant e porta in scena la storia di una giovane vampira malata di empatia. Backstage dei marocchini Afef Ben Mahmoud e Khalil Benkirane e To kalokairi tis Karmen del greco Zacharias Mavroeidis parlano di sodalizi e alleanze artistiche pur con due film molto distanti tra loro. Arriva invece dalla Malaysia Wu yue xue di Chong Keat Aun.

Fuori concorso ed eventi speciali – Giornate degli Autori 2023

Dal Concorso agli eventi speciali delle Giornate degli Autori 2023 permane il confronto tra vita e arte. Aftab mishavad dell’iraniano Ayat Najafi inaugura il Fuori concorso, mentre gli slovacchi Ivan Ostrochovsky e Pavol Pekarcik con Photophobia arrivano in Ucraina tra le rovine di una guerra devastante. Con L’expérience Zola Gianluca Matarrese ci porta in un altrove linguistico e letterario dove lavora con una coppia di attori teatrali francesi, mentre la franco-palestinese Lina Soualem, con Bye Bye Tibéariade, compie un percorso indietro nel tempo incontrando sua madre, una famosa attrice. Mentre un altro regista italiano, Edoardo Morabito, segue le tracce di un eco-guerriero scozzese nella foresta amazzonica con L’avamposto.

La celebre regista francese Céline Sciamma, Presidente di giuria della scorsa edizione, presenta alle Giornate degli Autori 2023 un breve film girato a Roma con il contributo artistico della cantante Chiara Civello, This is how a child become a poet. La macedone Teona Strugar Mitrevska regalerà invece al pubblico un diario intimo, una riflessione politica e un atto di ribellione con il suo 21 days until the end of the world. Film di chiusura fuori concorso sarà invece lo statunitense Coup! di Austin Stark e Joseph Schuman con Peter Sarsgaard.