Lynda Carter su Wonder Woman: “È un’icona queer!”

In occasione del mese del Pride, l'attrice risponde a chi dice che Wonder Woman "non è da gay"

Lynda Carter, ex Wonder Woman, ha sottolineato attraverso alcuni tweet come la supereroina sia un simbolo dell’orgoglio Pride. Tutto è iniziato dopo che l’attrice ha postato una bellissima fan art di Wonder Woman davanti ai colori LGBTQIA+. Purtroppo però, non sono tardati ad arrivare commenti e insulti omofobi. Carter ha risposto senza esitazioni, spiegando perché la celebre eroina DC può essere anche un simbolo queer. La risposta è diretta al messaggio di un fan, che scrive praticamente che la Principessa Diana di Themyscira non sarebbe un super eroe per Gay!. A questa affermazione l’attrice ha risposto con la seguente dichiarazione:

Hai ragione. È una supereroina per bisessuali! Non ho realizzato delle storie di Wonder Woman, ma se volete argomentare sul fatto che non sia un’icona queer o trans vuol dire che non state facendo abbastanza attenzione. Costantemente le persone vengono da me dicendo che Wonder Woman le ha aiutate quando non si erano ancora dichiarate, e questo mi ricorda ogni volta quanto sia speciale questo ruolo.

Lynda Carter su Wonder Woman: “È un’icona queer!”

Questa non è la prima volta che l’attrice si esprime sull’impatto che Wonder Woman ha avuto sulla comunità LGBTQIA+. Ricordiamo che Lynda Carter ha interpretato Wonder Woman nella serie TV sul personaggio che è andata in onda negli Stati Uniti dal 1975 al 1979 sulle reti ABC e CBS. L’attrice è apparsa anche in Wonder Woman 1984, ed apparirà anche nell’ultimo capitolo della trilogia sul personaggio interpretato da Gal Gadot. Dopo la raffica di tweet, l’attrice ha in seguito pubblicato una sua vecchia foto in cui tiene il pugno alzato, in posa da combattimento, con la didascalia: “Adoro vedere tutto l’amore dei fan LGBTQ+ oggi! Ora ecco una posa che definisco il ‘pronto a combattere i tuoi parenti omofobi’”.

Inoltre, la Carter ha approfittato dello spunto per invitare i fan a celebrare il mese dell’Orgoglio LGBTQ+ e suggerendo una serie di organizzazioni da supportare.

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