Mandela – La lunga strada verso la libertà: la storia vera del politico e attivista sudafricano

Scopriamo i punti cardini nella vita del Presidente Sudafricano che hanno ispirato il film

Mandela – La lunga strada verso la libertà è un film del 2013 diretto da Justin Chadwick e con protagonisti Idris Elba e Naomie Harris. La pellicola è una biografia tratta dal libro – a sua volta autobiografico “Lungo cammino verso la libertà” del 1995. L’attivista e politico sudafricano è stata una figura centrale per il paese dopo la caduta del regime segregazionista. Durante i suoi 27 anni di prigionia ha scritto diversi testi e poesie, tra cui proprio il libro che ha ispirato questo film. Mandela è stata una figura importante non solo per il suo paese ma anche nella relazioni con gli altri stati, come America e Inghilterra.  Il film andrà in onda questa sera alle 21:00 su Iris. In occasione della sua trasmissione ripercorriamo i punti salienti della vita di Mandela e la sua storia raccontata anche in Mandela – La lunga strada verso la libertà. 

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Mandela- La lunga strada verso la libertà: chi è stato Nelson Mandela? 

Nelson Mandela nacque il 18 luglio 1918. Il suo nome “Rolihlahla” (colui che provoca guai”) gli fu attribuito subito dopo la nascita ma la maestra della scuole metodista – a cui la madre lo aveva iscritto essendo una cattolica metodista – optò per Nelson. All’età di 22 anni non approvò il matrimonio che la famiglia volle imporgli e scappò con il cugino a Johannesburg. Qui iniziò gli studi alla University College of Fort Hare dalla quale venne però espulso per la sue idee contro il regime. Due anni più tardi entrò a far parte dell’ African National Congress e nel 1944 fondò l’associazione Youth League. Furono questi gli anni iniziali del suo attivismo. Nel 1955, prese parte all’assemblea nazionale e favorì l’adozione della Carta della Libertà. Durante questo periodo Mandela e l’avvocato Oliver Tambo fondarono un ufficio legale in cui fornivano assistenza gratuita per tutti i neri che non potevano permetterselo. Per via del suo attivismo fu arrestato diverse volte prima della lunga prigionia.

La prima volta il 5 dicembre 1956 con l’accusa di tradimento. Durante questi anni si schierò sempre di più politicamente e divenne membro del Partito comunista sudafricano. Il secondo arresto invece risale al 1962 per aver organizzato manifestazioni di protesta e per aver lasciato il paese: fu condannato a 5 anni di carcere. L’uomo non rinunciò mai alle sue convinzioni, neanche quando gli fu proposta la libertà condizionata. Da quel momento rimase in prigione fino all’11 febbraio 1990. Dopo la sua liberazione si candidò come presidente dell’ANC e divenne il primo presidente nero del Sudafrica. Sebbene la sua politica fosse sempre pacifica e riuscì a rappresentare il popolo, la grave crisi dell’HIV lo mise in difficoltà e abbandonò la carica nel 1999. Per il suo straordinario operato mirato ad abolire a segregazione e il pensiero filosofico, ha ottenuto diverse onorificenze tra cui l’Ordine di San Giovanni dalla Regina Elisabetta. Le sue condizioni di salute si aggravarono il 28 marzo 2013 quando viene ricoverato a causa di una grave infezione polmonare, conseguenza di una tubercolosi di cui aveva sofferto in prigione. Si spegne il 5 dicembre 2013 nella sua casa a Johannesburg a 95 anni. La sua incredibile storia è raccontata in Mandela – La lunga strada verso la libertà, stasera su Iris. 

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