Schindler’s List: addio a Mimi Reinhardt, la donna che scrisse la lista degli ebrei da salvare

Addio a Mimi Reinhardt, la segretaria di Oskar Schindler che aiutò a salvare la vita a più di mille ebrei polacchi

È morta a 107 anni Mimi Reinhardt, la segretaria di Oskar Schindler che aiutò l’imprenditore a scrivere la lista che salvò la vita a più di mille ebrei e che ispirò il celebre Schindler’s List di Steven Spielberg. “Mia nonna, così cara e così unica è morta all’età di 107 anni. Riposa in pace”. Così la nipote Nina ha dato l’annuncio della scomparsa della donna, avvenuta in una casa di riposo di Tel Aviv. Nata in Austria e a sua volta ebrea, Mimi Reinhardt fu assunta da Schindler nel 1942 e lavorò per lui fino al 1945. Dopo la fine della Seconda Guerra Mondiale si traferì a New York dove rimase a vivere fino al 2007, quando decise di andare in Israele per stare accanto al suo unico figlio, Sacha Weitman, professore di Sociologia all’Università di Tel Aviv.

mimi reinhardt

Schindler’s List. Universal Pictures, Amblin Entertainment

Addio a Mimi Reinhardt, la segretaria di Oskar Schindler che aiutò a salvare la vita a più di mille ebrei polacchi

Il nome di Mimi Reinhardt è diventato celebre anche grazie a Schindler’s List, pluripremiato film di Steven Spielberg sulla Shoah ispirato al romanzo La lista di Schindler di Thomas Keneally. Opera che racconta, appunto, la storia vera di Oskar Schindler, l’imprenditore tedesco che con la sua lista salvò dai campi di sterminio tra i 1200 e i 1300 ebrei. Dopo la fine della guerra, Reinhardt non parò per moltissimo tempo della sua tragica esperienza in Polonia. Fu solo quando si trasferì da New York in Israele che rivelò di essere stata la segretaria di Schindler. Emigrata a Cracovia dall’Austria durante la guerra, venne deportata nel campo di concentramento di Plaszow.

E fu proprio l’industriale a salvarla, dal momento in cui cercava una segretaria che sapesse parlare il tedesco. Mimi Reinhardt stilò, battendola a macchina nome dopo nome, la lista che salvò la vita a più di 1200 ebrei polacchi e alle loro famiglie. Quando un treno finì per errore ad Auschwitz, a bordo c’era anche Mimi, ma anche in quell’occasione l’intervento di Schindler fu determinante. L’imprenditore riuscì miracolosamente a salvare i deportati circa due settimane dopo, salvando per la seconda volta la vita della sua segretaria.

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