Quentin Tarantino lascia il mondo della regia, verità o strategia in vista degli Oscar?

Fanno discutere le nuove dichiarazioni rilasciate dal cineasta statunitense

Quentin Tarantino da l’addio al mondo della regia, dichiarazione shock per uno uno dei cineasti contemporanei più influenti e amati. Già da tempo si vociferava che Once Upon a Time in… Hollywood, tra le pellicole favorite agli Oscar 2020 con 10 nomination tra cui miglior film, miglior regia e miglior attore protagonista e non protagonista, sarebbe potuto essere l’ultimo film del regista statunitense. Essendosi reso colpevole, lungo la sua carriera, di molte dichiarazioni frizzanti, sopra le righe e spesso non veritiere, si sperava che anche questa diceria potesse rimanere tale.

A quanto pare, invece, le cose non stanno così. Ecco la clamorosa dichiarazione di Quentin Tarantino:

Credo che sia arrivato il momento di entrare nel terzo atto della mia vita. Intendo avvicinarci di più alla scrittura, vorrei essere un padre, ed un nuovo tipo di marito. Non voglio sbalzare la mia famiglia in Germania o in Sri Lanka, o in qualsiasi altro posto dove farò il prossimo film. Voglio stare un po’ più a casa, e diventare più un uomo di lettere. E poi penso che dirigere un film sia una cosa da giovani. Il mondo del cinema sta cambiando, ed io faccio parte della vecchia guardia.

Il mondo cinefilo sta sperando che questa possa essere una mossa per influenzare la corsa agli Oscar, o semplicemente una dichiarazione più di pancia che di verità. Nel caso in cui dovesse rivelarsi la scelta definitiva, Tarantino chiuderebbe la sua carriera con all’attivo undici film: dieci più la regia di uno degli episodi di Four Rooms, diretto a quattro mani con Robert Rodríguez, Alexandre Rockwell e Allison Anders. Fra i sicuri progetti futuri, la serie Bounty Law.

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