The Dark Tower: Mike Flanagan dichiara che l’adattamento da Stephen King è in lavorazione

Mike Flanagan detiene i diritti dell'epico The Dark Tower di Stephen King e ha in programma uno show televisivo di 5 stagioni e due film per raccontare la storia nel modo giusto

I fan dei romanzi di Stephen King, The Dark Tower, hanno ricevuto un enorme impulso dopo che Mike Flanagan ha rivelato di aver acquisito i diritti della serie di romanzi prima del suo nuovo accordo con Amazon. Durante un’ampia intervista con Deadline, Flanagan ha rivelato che lui e Trevor Macy stanno lavorando all’adattamento al di fuori del loro contratto, ma non ha escluso che lo streamer venga coinvolto in futuro.

Alla domanda su eventuali progetti su cui potrebbero lavorare, Flanagan ha dichiarato: Prima del nostro accordo con Amazon, abbiamo acquisito i diritti di The Dark Tower, che è stato il mio Sacro Graal per la maggior parte della vita. In realtà abbiamo quei diritti al di fuori del nostro accordo con Amazon. L’abbiamo sviluppato noi stessi e siamo davvero entusiasti di rimetterci finalmente in piedi”.

Come The Dark Tower potrebbe funzionare sullo schermo?

stephen king the dark tower

Mike Flanagan ha visto The Dark Tower come il suo ultimo progetto per un po’ di tempo, ma la preoccupazione principale è che se somigliasse troppo alla storia di King (che prevede un capitolo di apertura in stile western, viaggi nel tempo, porte su altri mondi, personaggi tratti dalle storie di Oz di Frank L. Baum, e persino una versione fittizia dello stesso Stephen King), potrebbe non arrivare mai alla fine del suo lunghissimo viaggio. Tuttavia, Flanagan ha un piano:

“Ho scritto un pilot, la pensiamo come una serie che durerà almeno cinque stagioni. E avendo convissuto con questo progetto per molto tempo, ne ho elaboata una grande quantità. Ma ho scritto il pilota di cui sono entusiasta e uno schema molto dettagliato per la prima stagione e uno più ampio per le stagioni successive. Beh, ad essere onesti, il modo in cui l’ho visto espandersi comprende cinque stagioni televisive, seguite da due lungometraggi indipendenti. Ma penso che la nostra priorità sia stata cercare di far partire prima il lato televisivo. Non metteremo ‘il carro troppo avanti rispetto ai buoi’ in un progetto così impegnativo, ma penso che sia il modo perfetto per farlo”.

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