Bad Sisters: recensione della dark comedy disponibile su Apple Tv +

Una nuova sagace e brillante commedia ci parla di sorellanza ma anche di affermazione personale

Bad Sisters recensione. La serie è una delle nuove proposte disponibile sulla piattaforma Apple TV+. Un dramma dalle tinte comiche e caratterizzato da un black humor tutto irlandese. È ispirata alla serie belga Clan da cui prende quasi completamente la struttura principale apportando però delle modifiche. Nel corso delle sue dieci puntate affronta in modo schietto tante tematiche importanti e che sono ottimo spunto di riflessione suscitato da un prodotto audiovisivo. La manipolazione, il controllo, le vessazioni psicologiche e la vendetta sono gli ingredienti di base della serie. Il tutto viene però proposto attraverso una chiave ironica che non lo sminuisce ma cerca renderne l’importanza riuscendo in questo modo a colpire ancora di più lo spettatore. 

Il cast della serie è composto Sharon Horgan, che ne è anche la creatrice e produttrice esecutiva, e veste i panni di Eva, la maggiore delle sorella Garvey. Anne-Marie Duff è Grace la seconda sorella nonché moglie di JP interpretato dall’attore Claes Bang, con loro Eva Birthistle, Sarah Greene ed Eve Hewson che interpretano rispettivamente Ursula, Bibi e Becka. Co-protagonisti ci sono anche Brian Gleeson e Daryl McCormack nei panni degli agenti assicurativi. Scopriamo cosa ci ha convinto di più in Bad Sisters recensione.

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Bad Sisters recensione, Merman Productions,Caviar Films,ABC Signature

Indice: 

Trama – Bad Sisters recensione 

Grace è sposata con John Paul, un uomo sgradevole, privo di tatto e genuinamente cattivo con cui ha una figlia adolescente, Blánaid. Le quattro sorelle di Grace sono le prime a non avere un buon rapporto con il cognato che considerano un manipolatore e idiota. L’uomo si è infatti inimicato ognuna delle sorelle; è in aperta competizione con la maggiore, Eva, con la quale lavora nella stessa azienda. Ha fatto promesse che si è poi rimangiato con Becka mentre con Bibi e Ursula non risparmia battute e critiche fuori luogo. La serie si apre con la morte di John Paul e le sorelle Garvey che cercano di consolare Grace per la sua perdita. Ben presto però si scopre che loro sono le prime a sentirsi sollevate per l’accaduto: tutte e quattro infatti già da tempo stavano pianificando di uccidere l’uomo. 

La serie in un’alternanza tra presente e passato presenta quindi la storia delle sorelle Garvey e i loro tentativi di portare a termine l’obietto prefissato. Parallelamente a questa storia c’è quella di Tomas e Matt, responsabili della compagnia assicurativa che gestiva la polizza sulla vita di JP. I due cercheranno di scoprire la vera causa della morte dell’uomo per evitare di dover versare a Grace un’ingente somma di denaro. Tra equivoci e situazioni improbabili le sorelle Garvey riusciranno nel loro intento?

Un concentrato di cattiveria e stereotipi – Bad sisters recensione 

Il grande antagonista della serie è ovviamente JP il cui personaggio sembra incarnare perfettamente tutti gli stereotipi, i privilegi e le convinzioni da maschilista perfetto, incarnazione del sistema patricarcale. In primis il rapporto con la moglie non sembra mai sincero ma più una manipolazione della donna e un continuo sminuire la sua persona. La critica per la sua indole e il suo carattere poco incisivo, ma finisce esattamente per sfruttarli e controllarla riempiendola di regali e dolci parole. È un manipolatore che controlla nello stesso modo anche la figlia limitando alcune sue libertà. Allo stesso modo sul luogo di lavoro gioca sporco sfruttando la sua posizione vantaggiosa come uomo, padre di famiglia e la sua posizione economicamente stabile, dall’alto della quale sminuisce la cognata usando senza alcuno scrupolo difficoltà e problemi della sua vita privata. Sempre dall’alto del suo auto-compiacersi e considerarsi affidabile anche economicamente,  svilisce un’altra cognata criticandola per la mancanza di costanza nel lavoro e nella vita. A tutto si aggiunge poi la condivisione di materiale privato senza consenso e violazione della privacy. Insomma a tutti gli effetti sembra essere un uomo insopportabile, scortese e rude.

Ragion per cui sembra davvero forse un po’ esagerato che tutto questo possa essere concentrato in una sola figura, ma riflettendo si comprende bene la ragione di questa scelta. In relazione a lui e al desiderio che hanno le cognate di ucciderlo, la serie mostra come il loro cammino abbia incontrato quello di JP e anche le motivazioni che le hanno spinte a prendere questa decisione. Attraverso episodi dedicati ad un ognuna di loro, scopriamo anche le storie delle sorelle Garvey con JP, cosa che permette di empatizzare di più con loro. Anzi la serie si pone immediatamente questo obiettivo facendo di tutto perché lo spettatore veda in JP solo il nemico, l’antagonista numero 1. Non è sufficiente una spiegazione sulla sua infanzia e il suo rapporto con i genitori a giustificare i suoi comportamenti. 

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Bad Sisters recensione, Merman Productions, Caviar Films, ABC Signature

Una combinazione vincente – Bad Sisters, recensione 

In conclusione di Bad Sisters recensione, gli indiscussi punti di forza della serie sono due: ironia e sorellanza. Mentre la prima è un meccanismo narrativo attraverso il quale si vogliono raccontare le vicende delle sorelle Garvey e l’approccio alla loro vita, un’ironia chiaramente molto dark, la seconda è davvero il cuore della serie. Ciò che spinge Eva, Bibi, Ursula e Becka a progettare la morte di JP non è solo una vendetta personale, ma è cercare di liberare la sorella dal suo controllo. Grace si trova in un matrimonio apparentemente perfetto e comincia a rendersi conto dell’ombra sempre più oscura che cala su di lei quando si sente sminuita, denigrata e controllata dal marito: tutte forme di una violenza domestica e psicologica. Per questo quindi le sorelle, in nome del rapporto che le lega e dell’affetto incondizionato che hanno per lei, agiscono di conseguenza perché vedono la propria sorella scomparire sotto il controllo di un uomo. 

Un uomo che risulta a tutti gli effetti insopportabile merito dell’ottima performance di Claes Bang, così come tutto il resto del cast è riuscito a convincere perfettamente. È stato altrettanto interessante vedere come la storia delle sorelle Garvey si sia incrociata con quella degli assicuratori in un crescendo di fraintendimenti e casualità. Da un punto di vista tecnico la serie ci segnala l’alternanza tra presente e passato, attraverso l’inquadratura simile a quella di una macchina da presa; si avvale di primi piani e soprattutto regala una bellissima fotografia dell’Irlanda. Il giusto mix tra ironia tagliente, drama e sentimento permette a Bad sisters di essere un ottimo prodotto che fa ridere, riflettere e che in alcuni aspetti – purtroppo – si fa portatore di verità. Da segnalare solo alcuni aspetti che avrebbero contribuito a renderla più completa: un approfondimento sul passato delle sorelle Garvey e il finale stesso forse poteva essere prevedibile, o almeno verso gli ultimi episodi si poteva supporre. Sarà comunque interessante vedere la prossima avventura delle sorelle Garvey nella seconda stagione di Bad Sisters già annunciata.

 
 
 
 
 
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Bad Sisters

Voto - 7.5

7.5

Voto

Lati positivi

  • Ironia tagliente, spiazzante e intelligente
  • Buone le performance delle protagoniste
  • Colonna sonora
  • Tematiche importanti come la manipolazione e le vessazioni psicologiche

Lati negativi

  • Conclusione forse prevedibile
  • Approfondimento del passato delle protagoniste

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