Di cosa parliamo quando parliamo di amore : 8 film sull’ amore da non perdere.

  • MR.NOBODY

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“NON SI PUÒ TORNARE INDIETRO, PER QUESTO È DIFFICILE FARE UNA SCELTA, MA FIN QUANDO NON SI SCEGLIE NULLA… TUTTO È POSSIBILE.”

 

 

Ci sono dei film che ti chiamano a sè, che non puoi astenerti dal vedere, perchè forse sono già dentro di te senza che neppure tu lo sappia… Ieri prima di cena stavo sonnolento davanti alla tv a godermi il feticismo in pellicola di “Jukebox”, la rubrica di trailer di Coming Soon Tv e per caso mi sono imbattuto in immagini folgoranti, abbacinanti, liricamente poetiche e in grado di stuzzicare come una frustata la mia intorpidita sensibilità del dopo lavoro. Un bimbo che rincorre un treno, fiori rossi, cielo, mare, due volti che si scrutano sotto un lenzuolo… Che film sarà, mi sono chiesto, non ne ho mai sentito parlare, probabilmente non sarà ancora uscito. Ed invece, scartabellando in giro, ho scoperto che questo Mr. Nobody è un film “vecchio” di quasi due anni, presentato a Venezia, snobbato dal pubblico e mai uscito (ovviamente) in Italia: troppo complesso per l’anestetizzato pubblico di casa nostra. Ma io dovevo vederlo a tutti i costi e, una volta recuperatolo, ho abbandonato le ciance patetiche della nostra politica spettacolo per staccarmi dal mondo reale e lasciarmi travolgere da un sogno in immagini, da vite che si incrociano e si diramano ad ogni più piccola scelta. Volti e corpi indagati come psicologie tangibili, viaggi dell’essenza e della sostanza, scienza e filosofia, scelte e rinunce, percorsi e staticità. Tutto ho trovato negli occhi di Jared Leto, gli stessi, profondi come l’impatto tra cielo e mare, che ritroviamo sempre in lui, a più di cento anni, che nascondono in se stessi una vita intera, leggibile in mille modi ma capace di raccontarsi in ogni rivolo creato da ciascuna singola scelta che costella la nostra vita. E così si va in viaggio, dagli anni ottanta che sembrano i sessanta in cui crebbe il regista, fino a un futuro, su marte silenzioso e imprescrutabile o sulla stessa terra, ridotta fantasmagorico a simulacro di sè. Quale sarà il nostro domani, quello di ogni singolo essere umano e quello dell’umanità nel suo complesso? Impossibile dirlo, dipende dalla scelta di ciascuno, ma allora forse tutto è solo ipotetico, destinato, a causa delle nostre decisioni dipendenti da altri, a ripetersi ogni volta con sfumature sempre diverse. O magari si tornerà sempre indietro fino a una (ri)nascita che sfugge alla comprensione e alla logica. O forse c’è una terza via, prima invisibile tra ciò che si ha davanti agli occhi, la mano della propria madre, e dietro, la voce del proprio padre. E’ qualcosa di simbolicamente perpendicolare che improvvisamente diventa la scelta più evidente e ovvia. E allora via, di corsa, verso la propria indipendenza e maturità. Stanotte ho sognato. Come non mi capitava da anni.

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