Enola Holmes 2, la recensione: Millie Bobby Brown ed Henry Cavill tornano nel sequel targato Netflix

Una nuova avventura e un nuovo caso per la più piccola dei fratelli Holmes: arriva su Netflix Enola Holmes 2 con Millie Bobby Brown ed Henry Cavill

Millie Bobby Brown torna a vestire i panni della giovane e brillante sorella minore di Sherlock nel sequel di Enola Holmes (qui la nostra recensione), disponibile su Netflix a partire da venerdì 4 novembre. Enola Holmes 2 (qui il trailer) fa da seguito al grande successo del primo film, che ha debuttato in streaming nel 2020 con la trasposizione cinematografica dei romanzi young adult firmati da Nancy Springer. Nel primo capitolo avevamo lasciato Enola ancora ragazzina, cresciuta da una madre che ha fatto di tutto per renderla il più indipendente e libera possibile e ben intenzionata a seguire le orme del celebre fratello Sherlock Holmes, interpretato in questa versione da Henry Cavill. Nel sequel la ritroviamo più matura e più determinata che mai, pronta a lanciarsi in una carriera da detective che le permetta di farsi un nome lontano dall’ombra rassicurante ma ingombrante del geniale fratello maggiore.

Enola Holmes 2, va detto sin da subito, è un’operazione meglio riuscita rispetto al capostipite di quella che potrebbe diventare una saga con almeno un sequel a venire. Harry Bradbeer torna dietro la macchina da presa, così come anche Jack Thorne torna a firmare la sceneggiatura. Nel cast, accanto a Brown e Cavill, ritroviamo Louise Partridge nel ruolo di Lord Tewkesbury ed Helena Bonham Carter in quello di Eudoria Holmes. Fra le new entry, invece, la nuova aggiunta al cast di Bridgerton Hannah Dodd, Sharon Duncan-Brewster e David Thewlis. Se siete curiosi di conoscere la nostra opinione su Enola Holmes 2, non vi resta che proseguire con la lettura della nostra recensione.

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Enola Holmes 2. Warner Bros. Pictures, Legendary Pictures,

Indice:

“Che il gioco abbia inizio” – Enola Holmes 2 recensione

Dopo aver risolto il suo primo caso e le disavventure legate alla scomparsa della madre Eudoria, Enola si è trasferita a Londra ed è decisa a dedicarsi alla sua carriera di detective. Determinata e intraprendente come sempre, apre una sua agenzia investigativa e spera di poter finalmente farsi un nome senza essere necessariamente identificata come “la sorella di Sherlock Holmes”. Peccato che i clienti scarseggino o che, ancora peggio, abbiano più di qualche titubanza ad affidarsi ad un detective così giovane e, per giunta, donna. Sul punto di darsi per vinta e pronta per fare le valigie e lasciare la grande città, Enola riceve la visita di una giovanissima cliente.

Si tratta di Bessie, operaia in una fabbrica di fiammiferi che ingaggia Enola per cercare sua sorella Sarah, misteriosamente scomparsa. Enola inizia ad indagare, facendo affidamento sul suo geniale istinto, sul ricordo di quanto la madre le ha sempre insegnato e sull’aiuto del fratello Sherlock, che legalmente è ancora il suo tutore. In un crescendo di intrighi e misteri che coinvolgono esponenti illustri della politica e dell’alta società londinese, Enola si ritroverà a dover chiedere aiuto a Lord Tewkesbury, con cui è rimasto un legame che sembrerebbe destinato ad andare oltre all’amicizia. Nel corso dell’indagine, che prende presto una piega rischiosa, la giovane Holmes scoprirà che per poter crescere, come detective e come donna, avrà bisogno di alleati fedeli.

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Enola Holmes 2. Warner Bros. Pictures, Legendary Pictures, PCMA Productions

Alleati – Enola Holmes 2 recensione

Enola Holmes 2 è decisamente un film migliore rispetto al primo capitolo. Jack Thorne ed Harry Bradbeer impostano sugli spunti e le basi gettate nel primo film riflessioni più mature, personaggi più sfaccettati e meno stilizzati, tematiche importanti ed attuali declinate con la giusta attenzione. Basta prendere ad esempio la chiave di lettura femminista portata avanti nel primo capitolo principalmente attraverso le figure di Enola ed Eudoria. Un discorso apprezzabile, con un messaggio positivo, ma articolato in maniera un po’ troppo semplicistica e schematica. Qui tutto si fa più concreto, più adulto e in qualche modo meno pretestuoso. E questo non solo grazie al modo in cui è tratteggiato il ritratto di Enola, ma anche e soprattutto grazie alla storia di Sarah Chapman, il personaggio affidato alla brava Hannah Dodd. Quello di Sarah è un personaggio realmente esistito e – senza rivelare troppo, per non rovinare la sorpresa – basti sapere che ha nel film un ruolo cruciale tanto quanto quello che ha avuto nella Storia dell’Inghilterra di fine Ottocento.

Più matura e consapevole, in questa nuova avventura Enola scopre il valore dei legami, quegli stessi legami da cui la madre le aveva sempre consigliato di tenersi lontana per poter affermarsi come donna forte e indipendente. Attraverso la risoluzione del caso della scomparsa di Sarah la giovane detective scopre come formare alleanze – soprattutto in termini di sorellanza – sia fondamentale per cavarsi da ogni impaccio ed essere persone migliori. Ed è proprio questo messaggio – veicolato in maniera naturale, mai forzato e perfettamente integrato negli intrecci narrativi – a dar forza a quella chiave di lettura femminista di cui parlavamo poco sopra e che nel primo film scricchiolava non poco. A fare da collante tra la tematica femminista e quella dell’importanza delle alleanze è Eudoria, ancora una volta personaggio fondamentale nella storia. Pur con un minutaggio sullo schermo relativamente scarso, la madre dei fratelli Holmes fa la differenza nelle svolte della trama ed Helena Bonham Carter rendere la sua Eudoria un personaggio formidabile.

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Enola Holmes 2. Warner Bros. Pictures, Legendary Pictures, PCMA Entertainment

Un nuovo Sherlock – Enola Holmes 2 recensione

Se nel sequel ci troviamo di fronte a una nuova Enola più matura, consapevole ma non per questo meno esuberante e divertente, facciamo altrettanto con un nuovo Sherlock. Lo Sherlock Holmes di Henry Cavill è possibilmente quanto di più lontano si possa immaginare dal canone classicamente legato al personaggio nato dalla penna di Sir Arthur Conan Doyle. Eppure continua a funzionare, soprattutto in questo secondo capitolo dove andiamo più a fondo di questa insolita versione del geniale detective. Il nuovo Sherlock perde, anche se non del tutto, quella patina di distacco che già vacillava in Enola Holmes e, con maggior spazio nella storia, mostra ulteriori sfaccettature della sua personalità.

L’innegabile alchimia che c’è fra Millie Bobby Brown ed Henry Cavill è il valore aggiunto che contribuisce a rendere il rapporto tra i due geniali fratelli affettuoso, a tratti buffo e perfino credibile. È un piacere veder interagire Brown a Cavill: sia quando si tratta di risolvere enigmi che quando la posta in gioco si alza ed è necessario ricorrere a un approccio alle difficoltà decisamente più fisico e meno intellettuale. Sul finale vi è una sequenza d’azione davvero ben orchestrata che – oltre a riportare Cavill in un territorio a lui più affine – è sorprendentemente coinvolgente se si pensa al contesto di un film che parla prevalentemente a un pubblico giovanissimo. Arrivati alla fine del film si resta con la voglia di scoprire come andrà avanti il rapporto tra i due fratelli Holmes e gli indizi che questo potrebbe essere un desiderio presto esaudito non mancano.

Gli ingredienti giusti

Enola Holmes 2 funziona bene perché mescola in una confezione che è sì quella del teen movie una serie di ingredienti giusti che non mancheranno di incontrare il gusto anche degli spettatori più adulti. Azione e adrenalina abbondano, condite da quell’ironia sagace e brillante che già era parte integrante del primo film. La sola Millie Bobby Brown basterebbe per assicurare l’intrattenimento, alle prese con un personaggio per lei importantissimo, che sente suo e in cui mette tutta se stessa. Unica pecca, almeno per chi scrive, le continue rotture della quarta parete (nel film se ne contano comodamente una quarantina), che stancano presto ma che sono un’ulteriore elemento di coerenza che Bradbeer sceglie di portarsi dietro dal primo film.

L’indagine sulla scomparsa di Sarah è intrigante, spassosa, nonché fertile spunto per inserire riflessioni importanti sulle condizioni delle donne operaie nella Londra di fine Ottocento. Gli spettatori più scafati potrebbero arrivare alla soluzione del caso anzitempo, ma si sta al gioco volentieri. Avviandoci verso la conclusione della nostra recensione di Enola Holmes 2 ci sentiamo di consigliarlo anche a chi non dovesse aver gradito il primo film o a chi avesse timore di trovarsi di fronte a una pellicola fuori dal proprio target. Il sequel di Enola Holmes rappresenta una visione piacevole, divertente e accattivante, impreziosita da una messa in scena ancora una volta curatissima nella ricostruzione degli ambienti e nei costumi. Due ore che scorrono in fretta e intrattengono col giusto ritmo fino alla fine e anche oltre. Il consiglio è quello di non interrompere allo scorrere dei titoli di coda!

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Enola Holmes 2

Voto - 7

7

Lati positivi

  • Un film più maturo, con attenzione ai personaggi e al cast corale, che introduce nella storia riflessioni interessanti e un messaggio positivo veicolato in maniera naturale e non forzata
  • Un giusto mix di ingredienti fra azione, mistero, ironia e divertimento: due ore che scorrono piacevoli grazie anche a un buon ritmo

Lati negativi

  • Le continue rotture della quarta parete, eredità del primo film, potrebbero stancare

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