Estranei: recensione del film di Andrew Haigh

Estranei è un film sull'amore e sul perdono, ma anche una metafora che mette in luce come l'omofobia e la solitudine spingono ai margini la comunità queer

Liberamente tratto dall’omonimo romanzo di Taichi Yamada, Estranei è il nuovo film di Andrew Haigh con Andrew Scott, Paul Mescal, Claire Foy e Jaime Bell. Dopo essere stato presentato al Telluride Film Festival ad agosto 2023, finalmente esce anche nelle nostre sale il 29 febbraio.
Estranei è un viaggio nella solitudine, nel rancore e sull’importanza che, nel bene e nel male, le nostre famiglie hanno su di noi. Ma è anche una storia d’amore, accettazione e perdono.

Indice

La trama – Estranei, la recensione

In un palazzo londinese, disturbati solamente da un allarme difettoso, vivono solamente Adam ed Harry. Il primo ha un passato di sofferenze alle spalle che sta cercando di esorcizzare scrivendo una sceneggiatura ispirata alla sua infanzia e ai suoi genitori, morti in un incidente d’auto quando aveva solamente 12 anni. Harry (Paul Mescal) è un ragazzo spigliato, estroverso e protettivo nei confronti di Adam che, appena la loro relazione inizia, si ritrova imprigionato in un doloroso viale dei ricordi.

Estranei.

Estranei. Film4 Productions, TSG Entertainment, Blueprint Pictures.

Per trarre ispirazione per la sua sceneggiatura, Adam (Andrew Scott) decide di far visita alla cittadina in cui è nato e cresciuto; ed è proprio lì, mentre è in un parco, che vede un uomo che somiglia moltissimo a suo padre.  Spinto dalla curiosità lo segue e sarà proprio il loro incontro a sancire un punto di non ritorno per Adam.

Ci sono i vampiri fuori dalla mia porta – Estranei, la recensione

I protagonisti condividono una condizione di solitudine alienante, una situazione che viene rappresentata in ogni inquadratura e in ogni scena a partire proprio dal palazzo disabitato, una solitudine che riempie ogni aspetto della vita di Adam.
È Adam, infatti, ad essere il filo conduttore tra i pochi personaggi che infestano la storia. Estranei è un viaggio nel passato, ma è soprattutto una storia d’amore, di redenzione e di perdono. Perdono per gli altri, ma soprattutto per se stessi.

Estranei.

Estranei. Film4 Productions, TSG Entertainment, Blueprint Pictures.

Adam è ancorato nel ricordo della sua infanzia, in un periodo della vita non particolarmente felice, ma è il rancore per una vita che non ha mai avuto la possibilità di vivere che lo spinge a tornare alla casa dei suoi genitori.
Tutto dà l’illusione che il tempo si sia fermato: dalla casa dei suoi genitori, dal modo in cui sono vestiti; Adam stesso sembra imprigionato in una bolla. Dall’estetica, alla musica, agli show televisivi andati in onda decenni prima che Adam usa come sottofondo per scrivere tutto riporta ad un passato migliore solamente in apparenza, ma estremamente fragile come dice lo stesso Adam: “sembra che viviamo in un periodo migliore, ma basta poco per riaprire vecchie ferite”.

La nostalgia per un passato infausto – Estranei, la recensione

La sceneggiatura di Haigh è infusa di una nostalgia per un tempo cha ha i suoi lati oscuri, per un’infanzia difficile che si è conclusa troppo in fretta e ha lasciato Adam completamente solo ad affrontare la scoperta della sua omosessualità, il periodo più crudele dell’AIDS, l’adolescenza complessa, ma anche senza nessuno con cui condividere i ricordi migliori come l’aver comprato un appartamento, l’essere riuscito a vivere di scrittura o la sua relazione con Harry. Anche i suoi genitori vengono ricordati da Adam in modo onesto, non edulcorato dalla volontà di dipingere una famiglia migliore di quello che in realtà è.

Estranei.

Estranei. Film4 Productions, TSG Entertainment, Blueprint Pictures.

I suoi genitori sono una coppia tradizionalista dove l’omosessualità è vista come qualcosa di lontano, di non naturale, di non quotidiano, una condizione mal vista. Mentre sua madre è preoccupata e sognava per lui un matrimonio con una donna e dei nipotini, il padre si rende conto degli errori che ha fatto, il suo non essere riuscito a star vicino ad Adam quando aveva più bisogno di lui.
Estranei porta sullo schermo una realtà tristemente quotidiana dove l’omofobia non è rappresentata attraverso una violenza fisica, ma psicologica. Un’omofobia che allontana, aliena, costringe le persone a vivere ai margini della società, soli e abbandonati.

Conclusione – Estranei, la recensione

Estranei è un film fatto di pause, di silenzi, di momenti estrapolati. Nulla è lasciato al caso. Haigh sia nella regia intimistica, sia nei silenzi e nella musica, sia nel cast ridotto all’essenziale, ma dove ogni attore riesce a ritagliarsi uno spazio, riesce a concepire un film intelligente. Intelligente nel modo in cui combina i tasselli, portando avanti una storia drammatica che però non cade nei soliti cliché.

La storia di Adam ed Harry, per quanto piena di sofferenza, non cede ad una tristezza gratuita tipica di altre narrazioni queer. L’unico difetto che gli si può trovare è che può risultare un po’ lento all’inizio, ma la lentezza diventa ben presto essenziale per entrare nella quotidianità di Adam e comprendere al meglio il suo mondo.

Estranei

Voto - 8

8

Lati positivi

  • La tematica della solitudine e come viene affrontata
  • La storia è pregna di sofferenza e drammaticità, ma non cede ai cliché
  • Il cast e la regia sono i veri fiori all'occhiello che arricchiscono una sceneggiatura brillante e ridotta all'essenziale
  • Lati negativi

    • Può risultare un po' lento all'inizio, ma la lentezza diventa ben presto essenziale per entrare nella quotidianità di Adam e comprendere al meglio il suo mondo

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