La Fantastica Signora Maisel 2: la recensione

Finalmente è approdata su Amazon Prime Video la seconda stagione della serie "La Fantastica Signora Maisel", trionfo di pubblico e critica. Ecco la nostra recensione!

La Fantastica Signora Maisel è tornata! Amazon Prime Video, infatti, ha finalmente reso disponibile la seconda stagione della serie rivelazione dell’anno. Creata da Amy Sherman-Palladino e Daniel Palladino, la casalinga separata che si trasforma in stand-up comedian continua a entusiasmare e divertire con dieci nuovi episodi. A incarnarla, in un mix di bellezza e bravura, è Rachel Brosnahan, vincitrice di un Golden Globe e già in lizza anche per la prossima edizione. Al suo fianco un cast formidabile che vede svettare Alex Borstein, Tony Shalhoub, Michael Zegen, Kevin Pollak e Marin Hinkle. Il successo della prima stagione ha permesso aggiunte di spessore fra i comprimari e così troviamo Zachary Levi e Rufus Sewell in ruoli di notevole importanza.

La seconda stagione continua a focalizzarsi sul percorso ribelle di Midge Maisel. Conciliare l’ambizione di lavorare nel mondo dello spettacolo con i dettami di una famiglia ignara non è facile. Come se non bastasse, ecco profilarsi un nuovo amore e una serie di trasformazioni tra i suoi cari che metteranno la protagonista ulteriormente in difficoltà. Nel corso della stagione sono tante le sorprese, anche tematiche, quindi cerchiamo di esplorarle a dovere nella nostra recensione.

La Fantastica Signora Maisel 2: la recensione – Dove eravamo rimasti?

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La prima stagione aveva un obiettivo ben definito: raccontare la storia di una casalinga separata che scopre la sua attitudine per la comicità stand-up. Quel cabaret molto più viscerale, sboccato, imprevedibile che vede esplodere talenti che spesso finiscono per intraprendere tour o brillare in tv. Miriam “Midge” Maisel vedeva la sua vita andare in frantumi quando il marito Joel le confessava un tradimento e il desiderio di lasciarla. La rabbia e la frustrazione della donna si trasformavano in esilaranti monologhi che avevano attirato l’attenzione della energica Susie, pronta a diventare sua manager.

La seconda stagione riparte proprio da qui, dal potenziale successo della signora Maisel. La sua carriera sta decollando, arrivano i primi tour per il paese e persino una diretta nazionale durante il Telethon di Jerry Lewis. Le cose, però, non vanno così bene come si potrebbe pensare. La famiglia di Midge attraversa una crisi profonda con la madre che fugge a Parigi per ritrovare se stessa e il padre che mette in discussione tutto ciò in cui crede, in primis il lavoro. A questo si aggiungono l’arrivo di un nuovo amore per Midge, l’aitante medico Benjamin, e la ricerca di un equilibrio con l’ex grande amore Joel, ora intento a risanare l’azienda di famiglia. Ben presto diventerà chiaro come questo percorso di trasformazione sia destinato a spingere la protagonista verso scelte pesanti e definitive. Non resta che capire se, effettivamente, lei sarà in grado di compierle.

La Fantastica Signora Maisel 2 – Evoluzione e Cambiamento

Nel 2017, La Fantastica Signora Maisel sembrò “La serie giusta al momento giusto”. In un autunno infiammato dagli scandali di Hollywood e dal movimento #metoo, le avventure della giovane Midge apparvero come una eccellente reazione artistica alla situazione. Numerosi articoli hanno trattato la serie e la sua eroina come una Risposta Femminista alle vicende e una rappresentazione veritiera, seppur spostata nel tempo, delle difficoltà di una donna nell’inseguire lavori giudicati maschili. In realtà, la creatrice Amy Sherman-Palladino e l’interprete Rachel Brosnahan hanno sempre espresso dubbi sull’etichetta di Personaggio Femminista per la Signora Maisel. Questa seconda stagione conferma le loro perplessità e conduce l’intreccio verso direzioni e scelte meno scontate del previsto.

fantastica signora maisel 2 recensioneCerto, anche qui la disparità di trattamento tra uomo e donna negli anni ’50 serve a ribadire differenze presenti ancora oggi. In una sequenza, Midge viene cacciata dal palco per avere parlato di gravidanza mentre un precedente comico (maschio) aveva fatto battute sui funghi genitali senza censure di sorta! Questo tema, però, già affrontato lo scorso anno si accompagna a un altro dubbio: siamo davvero sicuri che valga la pena cercare di cambiare le cose? La signora Maisel non affronta questa impresa perché è questione di vita o di morte, dato che ha un lavoro, una bella casa e una discreta sicurezza.

Per questo motivo, quando gli ostacoli iniziano ad accumularsi, si ritrova a ragionare su quanto questa nuova avventura valga i suoi sforzi. Midge ha davvero bisogno della comicità sul palco? Oppure si trattava di uno sfogo figlio della fine del suo matrimonio ma che non sostituirà mai la sua vita attuale? Nonostante la sua verve spregiudicata, la signora Maisel è un personaggio che si appoggia sovente agli uomini della sua vita per capire cosa fare. Questo, onestamente, la rende “donna del suo tempo” più di quanto facesse pensare la prima stagione.

La Fantastica Signora Maisel 2 – Cliché e Innovazione

Questa seconda stagione ama giocare con i cliché di genere ma, allo stesso tempo, di sovvertirli. I personaggi che avevamo imparato a guardare con simpatia evidenziano lati spiacevoli e quelli che detestavamo si rivelano diversi. Caso emblematico è Joel, il marito traditore interpretato da Michael Zegen. Un uomo che sembrava vittima di una immaturità cronica si rivela qui un individuo molto più sfaccettato. Ancora innamorato della moglie, la incoraggia nella sua carriera e si rivela abile gestore della ditta di famiglia. Su di lui si riversa molta empatia e benevolenza da parte degli autori (e ne hanno parlato anche in conferenza stampa), segno che la serie non ha mai avuto il desiderio di demolire i personaggi maschili.

Le cose si fanno più complesse con l’unico personaggio che ci la lasciati inizialmente perplessi: il dottor Benjamin. Giovanotto di ricca famiglia e molto aitante (Zachary Levi era reduce da Shazam e si vede), entra nella vita di Midge durante una vacanza. I suoi modi di fare distaccati e altezzosi lo rendono il classico Bello e Impossibile ma scioglierà le riserve, diventando il nuovo compagno della protagonista. La sua caratterizzazione, però, è quanto di più amorfo e poco interessante fosse possibile generare.

Perché fare questo? Perché una serie che vanta una scrittura brillante e dei personaggi spassosi dovrebbe cadere nella creazione di un soggetto così poco curato e innovativo? Sulle prime lo abbiamo ritenuto un errore ma, proseguendo nella visione, abbiamo capito che non è così. Benjamin è, semplicemente, un mero strumento per “portare avanti la trama” e ha importanza solo per la signora Maisel. Quante volte è capitato che un simile destino toccasse a un personaggio femminile all’interno di storie focalizzate su protagonisti maschili? Qui viene adottato lo stesso espediente ma a genere invertito e colpisce nel segno.

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La Fantastica Signora Maisel 2: la recensione – Qualità ed efficacia

Potremmo soffermarci a lungo sui fattori qualitativi in termini tecnici. La Palladino è tremendamente migliorata alla regia e regala momenti molto ben coreografati. Sul fronte della scrittura, è riuscita a inserire una Scena Topica in ogni episodio per contribuire a caratterizzarli e renderli tutti indispensabili e memorabili. Ad aiutarla nella buona riuscita dell’operazione ci pensa l’incredibile cast, sempre ben gestito e ormai affiatatissimo. Davvero raro trovare un insieme così efficace di volti e talenti capaci di contribuire alle caratterizzazioni dei personaggi.

La Fantastica Signora Maisel, alla seconda stagione e con una terza già confermata, si presenta come un prodotto desideroso di restare. Lo spunto centrale permette una notevole libertà di movimento fra diversi generi e diversi approcci. Il cast sa tenere alto il livello qualitativo e sa come dosare il ritmo caratteristico della storia. Svuotata da significati politici che le sono stati appiccicati (a volte a ragione, a volte no) resta una serie con un tema ben definito: il percorso di una donna alla scoperta del vero sé.

La Fantastica Signora Maisel

Voto - 8

8

Lati positivi

  • I sempre brillanti dialoghi e la sempre eccelsa recitazione
  • Grandissima cura sul fronte scenografico e dei costumi

Lati negativi

  • Nonostante risulti voluta, la mancata caratterizzazione di un personaggio fondamentale rischia di disorientare

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