Gli ultimi giorni di Tolomeo Grey: recensione della serie con Samuel L. Jackson

Samuel L. Jackson dà il volto ad un uomo affetto da demenza senile la cui vita si intreccia alla storia degli afroamericani e al forte tema dell'abbandono degli anziani

Da quando Apple Tv+ si è aggiunto alle numerose proposte di piattaforme streaming si è distinto per i pochi, ma validi contenuti. E Gli ultimi giorni di Tolomeo Grey non fa eccezione. La miniserie è tratta dall’omonimo romanzo di Walter Mosley che con questo progetto si approccia per la prima volta alla sceneggiatura di una serie tv.

Samuel L. Jackson ha mostrato interesse per questa serie fin dal 2020, quando ha annunciato di esserne il produttore esecutivo nonché l’attore protagonista. Nel corso dello scorso anno si è aggiunta al cast la 31enne Dominique Fishback che è riuscita nel complesso compito di interpretare magnificamente il ruolo di una 17enne.
Gli ultimi giorni di Tolomeo Grey disegna una frattura più attuale che mai su tematiche quali l’abbandono degli anziani, la storia degli afroamericani, ma soprattutto sui legami affettivi che sono spesso più forti di quelli di sangue.

Indice

Trama – Gli ultimi giorni di Tolomeo Grey, la recensione

Un appartamento ingombro di vecchi oggetti, pile di polverose riviste, scatolette di fagioli vuote e il sottofondo del telegiornale: è così che vive Tolomeo Grey, un uomo afroamericano di novantatré anni che soffre di demenza senile.
L’unica persona che provvedere a lui è suo nipote Reggie (interpretato da Omar Benson Miller), un ragazzo sorridente e gentile che accompagna Tolomeo alle visite mediche di cui altrimenti si dimenticherebbe e gli fa compagnia alla tavola calda del quartiere, per fargli mangiare un vero pasto.
Quando Reggie viene ucciso, il destino di Tolomeo Grey sembra quello di restare completamente solo in preda alla malattia che si sviluppa aggressivamente.

Robyn diventa la sua ancora di salvezza, un faro di speranza che lo aiuta a rimettere in sesto parti della sua vita che erano lasciati alla negligenza più totale. Ma è la volontà di scoprire chi è il colpevole dell’omicidio di Reggie che spinge Tolomeo ad affidarsi al Dottor Rubin, particolarmente interessato al caso particolare dell’uomo. Rubin sta sviluppando un trattamento ancora in fase sperimentale che può aiutare Tolomeo a riacquisire le funzione cognitive perdute, ma solo per un breve lasso di tempo.

Gli ultimi giorni di Tolomeo Grey

Gli ultimi giorni di Tolomeo Grey. Anonymous Content, Apple Studios.

L’abbandono di Tolomeo – Gli ultimi giorni di Tolomeo Grey, la recensione

Tolomeo Grey, oramai 93enne, è supportato da un’ottima prestanza fisica ma la sua mente lo sta velocemente abbandonando. La demenza senile che lo ha colpito gli impedisce di essere autosufficiente, di rincorrere un pensiero e di lasciarsi crogiolare in frammenti di ricordi poco chiari e sfuggenti.
Accanto alla porta d’ingresso c’è un albero cronologico raffazzonato, con foto e nomi dei suoi parenti per non rischiare che apra a malintenzionati. Chi bussa alla sua porta, infatti, deve subire un interrogatorio confuso per far accertare a Tolomeo che dall’altra parte c’è una persona amica di cui si può fidare.

L’unico a dover subire tale trattamento è però il nipote Reggie. Sebbene la famiglia sia numerosa, nessuno bussa mai alla sua porta. Tolomeo non ha nessun tipo di assistenza, nessuno che realmente si prenda cura di lui, lasciandolo vivere in uno stato confusionario che si rispecchia nella condizione del suo appartamento, ingombro di oggetti inutili, rifiuti e scarafaggi. La molla che fa riunire la famiglia attorno al patriarca non è la morte di Reggie, ma la scoperta che Tolomeo riceva una pensione e che, gira voce, in casa abbia molto denaro nascosto in un luogo che nemmeno lui ricorda.

La storia afroamericana sullo sfondo – Gli ultimi giorni di Tolomeo Grey, la recensione

La famiglia disfunzionale è guidata da Niecie e da suo figlio, il quale è a conoscenza del denaro che Tolomeo possiede.
Se da una parte c’è una famiglia non più unita (se mai lo è stata) che guarda al proprio tornaconto personale e vuole far leva sulla mente debole di Tolomeo per mettere le mani sui suoi risparmi, dall’altra c’è Tolomeo che ha uno spiccato senso familiare e incline al perdono, un valore dettato dal suo vissuto. I continui flashback – prima confusi e spezzettati, poi cristallini dopo il trattamento – mostrano le persone che gli sono state accanto, le quali non sono mai state persone con cui condivide un legame puramente biologico.

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Gli ultimi giorni di Tolomeo Grey. Anonymous Content, Apple Studios.

Nella sua infanzia primeggia Coydog, l’uomo che gli ha fatto da padre e da mentore e colui che rappresenta lo sfondo della comunità black ai tempi della segregazione razziale e della schiavitù. L’altro punto fermo della sua vita è stata sua moglie Sensia, la quale si è sempre rifiutata di seguire le convenzioni sociali che vogliono una donna sottomessa e obbediente. Tutti questi personaggi si intrecciano in un quadro storico che ricopre una buona parte della storia degli afroamericani, dei valori che tale comunità vuole mantenere e delle discriminazioni alle quali sono oggi ancora vittime.

Lo sguardo femminile: Robyn – Gli ultimi giorni di Tolomeo Grey, la recensione

Se la vita di Tolomeo Grey fosse divisibile come uno dei tanti libri che legge, ogni capitolo corrisponderebbe a un punto ben preciso della sua vita a cui la sua mente torna più e più volte.
I primi due sarebbero dedicati a Coydog, a Mauve – la sua prima cotta quando aveva sette anni – e a Sensia, la protagonista dell’ultima parte sarebbe sicuramente Robyn.
Diventata orfana da poco, Robyn è costretta ad andare via da casa di Niecie dopo che ha subito un’aggressione da parte di Hill a cui nessuno crede. tra Robyn e Tolomeo nasce un forte legame d’affetto che sostituisce quello familiare, un tipo d’amore a cui nessuno dei due ha mai realmente provato.

Tolomeo Grey rappresenta il passato, la generazione ancorata ad un vissuto fatto di schiavitù, campi di cotone da raccogliere e i luoghi in cui è vissuto, posti creati e gestiti da persone nere che non potevano miscelarsi al resto del mondo governato da uomini bianchi che non li volevano.
Robyn è il presente, la lanterna che mette in luce le discriminazioni attuali a cui si aggiunge anche il sessismo. Robyn come giovane donna nera deve far fronte a molestie a cui non è creduta, a dover giustificare le sue ambizioni e ad essere marchiata come l’approfittatrice che vive a casa di Tolomeo per rubargli i soldi e avere un tetto sopra la testa in cambio di favori sessuali.

Gli ultimi giorni di Tolomeo Grey.

Gli ultimi giorni di Tolomeo Grey. Anonymous Content, Apple Studios

Le interpretazioni e la vena noir – Gli ultimi giorni di Tolomeo Grey, la recensione

Gli ultimi giorni di Tolomeo Grey è un progetto ambizioso che vuole condensare vari aspetti della società nella storia della vita di Papà Pity.
Un progetto supportato dalla bravura di Samuel L. Jackson nell’interpretare tutte le sfaccettature della vita di Tolomeo: da quando è sofferente e in stato di abbandono, all’uomo quando era un cinquantenne in forma smagliante.
Accanto a lui c’è una bravissima Dominique Fishback che dà il volto ad una giovane e tenace 17enne con naturalezza e che supporta i mille volti di Samuel L. Jackson.

A tutte le tematiche che la serie tv tocca, si aggiunge l’indagine sulla morte di Reggie. Una storyline fondamentale senza la quale Tolomeo Grey non avrebbe mai deciso di prendere parte al trattamento, ma che nel corso delle puntate diventa sempre più flebile.
Un genere che viene toccato solo all’inizio e poi in chiusura, per non lasciare nulla al caso. La serie, grazie all’introduzione di un ulteriore genere, prende ampio respiro e si setta su un ritmo che abbraccia indubbiamente il dramma e argomenti non leggeri, ma con il giusto intervallo tra tenerezza e tristezza. 

Jordan Peele, sei tu? – Gli ultimi giorni di Tolomeo Grey, la recensione

L’aggiunta di un elemento noir può essere visto come un pregio – la morte di Reggie è importante, ma è la vita di Tolomeo ad essere la vera protagonista – ma dall’altra può rappresentare un elemento di confusione.
Un’occasione sprecata, probabilmente per evitare la confusione appena citata, è il mancato approfondimento sulla clinica a cui Grey si rivolge. L’elegante stabile è gestito da quello che Tolomeo chiama poco goliardicamente Mr Satan, un dottore bianco accompagnato da un’infermiera – anch’essa bianca – dal forte accento tedesco.

Quest’ultimo particolare unito al fatto che gli unici altri pazienti che si incontrano sono persone nere accende più di un campanello d’allarme. L’atmosfera della clinica si rispecchia in una semplice, ed efficace, citazione al cinema horror di Jordan Peele, ma che nel contesto resta un ulteriore livello di visione in cui ai vertici ci sono uomini bianchi ambigui.

 

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Gli ultimi giorni di Tolomeo Grey

Voto - 7.5

7.5

Lati positivi

  • L'interpretazione dei due attori protagonisti
  • Un ritmo ben settato grazie ai molti temi trattati

Lati negativi

  • L'elemento noir viene messo in ombra dagli altri elementi nelle puntate centrali

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