Hypnotic: recensione del nuovo “thriller psicologico” Netflix

Un misterioso psicologo sfrutta l'ipnosi per entrare nel subconscio delle sue pazienti e manipolarle come burattini

Nonostante le ricerche e gli anni di studio, il cervello umano resta ancora per gran parte un mistero. Ci sono credenze diffuse sul fatto che utilizziamo solo il 10% del nostro potenziale e chi dice che a pieno regime, potremmo addirittura sviluppare capacità psicocinetiche, ma in fondo che ne sappiamo noi. L’unica certezza è che ciò che abbiamo in testa è estremamente potente e, se utilizzato nei modi sbagliati, può diventare pericoloso. Psicopatici, assassini, serial killer, deviati mentali, persone analizzate e studiate a fondo per capire le dinamiche della mente (un po’ come accade in Mindhunter) eppure i risultati scarseggiano ancora. Sono tanti i misteri racchiusi tra le pareti craniche e, al di là del mero aspetto biologico, possiamo dire che la psiche umana è un territorio ancora inesplorato. Hypnotic, di cui vi proponiamo la recensione, parla proprio di questo.

Il nuovo film Netflix aggiunto in catalogo, esplora rischi e pericoli dell’ipnosi. Diciamo che coloro i quali hanno dubbi relativi alla pratica psicologica, non usciranno rassicurati dalla la visione. È importante sottolineare però, che così come Netflix ci ha abituati, la pellicola tratta la tematica in maniera molto superficiale e l’ipnosi non diventa nient’altro che un pretesto per inscenare un thriller che di psicologico ha forse solo il titolo. 

Indice

Trama: mai fidarsi di uno strizzacervelli – Hypnotic, la recensione

Jenn è una giovane donna che nell’ultimo periodo non se la passa molto bene. Tra più bassi che alti, ha da poco perso il lavoro e chiuso la sua relazione con il fidanzato, ormai prossimi al matrimonio. A volte la vita vuole prenderci in giro, giornate cupe e piovose che ci inducono a crogiolarci nella nostra disperazione quando tutto sembra andare male. Jenn non ha nient’altro che il supporto della sua migliore amica Gina; la quale, fino a pochi mesi prima, stava attraversando una fase simile. Ma così come a volte sembra andare tutto male, altre volte accade esattamente l’opposto. Gina infatti, grazie all’aiuto del suo psichiatra, il dottor. Meade, ha superato tutti i suoi problemi. Detta così sembra facile e anche Jenn stenta a crederci, ma il cambiamento è visibile e la nostra protagonista se ne convince definitivamente quando, ad una festa, incontra personalmente il dottore.

Disoccupata e fragile emotivamente, Jenn non sa che fare della propria vita e trova rifugio in lui. Inizia così la terapia e settimana dopo settimana, si reca allo studio di Colin Meade per svolgere le sedute. Il dottor. Meade decide di provare con lei l’ipnosi. Attraverso una profonda immersione nel proprio inconscio, la paziente potrà risalire alle reali cause dei suoi problemi e finalmente affrontarli. È facile crederci quando non si sa un bel niente di psicoterapia ed un affascinante dottore ti recita soavemente parole magiche che ti trasportano in un altro mondo. Dopo circa tre mesi infatti, Jenn inizia ad avere strani vuoti di memoria finché non si rende conto che nel suo cervello è stato piantato un’innesco ed ogni volta che viene attivato, ella non è nient’altro che una burattino nelle mani di un perfido manipolatore.

Un thriller psicologico? – Hypnotic, la recensione

Come accennato nell’introduzione di questa recensione, Hypnotic ruota attorno al concetto di ipnosi e di come questa possa essere usata come arma. Trattata in questo modo, la pratica ipnotica è banalizzata a livelli estremi e non sembra nient’altro che una strana magia per cui qualcuno ha il comando del nostro corpo. Non c’è un reale approfondimento, né del concetto di ipnosi, né del misterioso dottore dalle mani magiche. L’idea di base del film diventa un pretesto per inscenare un presunto thriller psicologico che manca delle componenti thriller e psicologica. Il mistero di base infatti non esiste. Già dal trailer o semplicemente leggendo la trama è chiaro chi sia il villain, ciò che resta da scoprire è il suo movente. Purtroppo però il carisma del personaggio è limitato all’attore che lo interpreta e il breve approfondimento sulla sua storia è alquanto banale.

Da un’idea di base intrigante e con grande potenziale, ne è uscito un film debole ed estremamente prevedibile. Il dottor Meade tenta di inserire inneschi psichici nella testa dei pazienti, poche parole che una volta pronunciate annullano la coscienza di quella persona. Qualcosa di simile accade anche con noi spettatori. Seguendo lo svolgersi della storia si teorizza su quale potrebbe essere il misterioso segreto del villain e lungo la visione i sospetti si trasformano lentamente in realtà. Le consuetudini ed i cliché assimilati guardando altri film, riemergono nella nostra testa al pronunciarsi di un dialogo o alla visione di certe immagini, così come un innesco ipnotico, e d’un tratto sai già dove la storia andrà a parare. In Hypnotic non ci sono sorprese o rivelazioni scioccanti, soltanto prevedibili conferme.

hypnotic recensione

Hypnotic. The Long Game

Non è questo il caso 

Purtroppo anche i personaggi sono quanto più dimenticabili possibile, a partire dalla protagonista che non ha un’effettiva caratterizzazione e resta in balia degli eventi. Considerando poi che i suddetti eventi in questione sono una serie di “spiegoni” utili soltanto a confermare dettagli ormai già chiari, il problema è grave. In fondo Hypnotic non è girato neanche così male e durante le sedute la sensazione di perdersi nel sonno della protagonista è restituita. La luce diventa soffusa, i ticchettii dell’orologio risuonano più forti e ci introduciamo nel suo subconscio che però consiste soltanto in uno schermo nero. Si parla tanto di ipnosi ma nel momento in cui si scende più nel profondo, non c’è sviluppo.

È la scrittura del film a non reggere, togliendo valore a tutto il resto. Non solo la regia è chiara e, qualche volta, suggestiva, ma anche gli attori sono piuttosto in parte. Jason O’Mara che interpreta il Dottor Meade, riesce a conferire al personaggio carisma nonostante una caratterizzazione molto sommaria, così come anche la protagonista, interpretata da Kate Siegel (Midnight Mass, Hill House). Persino la breve durata di circa 90 minuti che dovrebbe favorire il ritmo è appesantita da una narrazione macchinosa e priva di mordente. Un thriller come questo, sui misteri dell’inconscio ed un cattivo manipolatore, non può fare affidamento unicamente sul lato tecnico ma necessita di una scrittura adeguata; purtroppo non è questo il caso.

 

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Hypnotic

Voto - 5

5

Lati positivi

  • Attori in parte nonostante la caratterizzazione scarna

Lati negativi

  • Rivelazioni e colpi di scena fin troppo prevedibili
  • Personaggi poco caratterizzati

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