Il curioso caso di Benjamin Button: la recensione del film di David Fincher

Di seguito vi riportiamo la recensione del film "Il curioso caso di Benjamin Button" con Brad Pitt e Cate Blanchett

Probabilmente non è una delle opere migliori di David Fincher, ma è comunque un film che vale la pena vedere. Stiamo parlando di Il curioso caso di Benjamin Button del 2008. Il film si basa sul racconto del 1822 scritto da Francis Scott Fitzgerald e segue la storia di Benjamin Button, la cui vita procede al contrario: nasce vecchio e muore giovane.

Brad Pitt veste i panni del protagonista, Benjamin, da vecchio e da giovane grazie all’utilizzo della tecnica di motion capture. A dividere lo schermo con il bell’americano, troviamo Cate Blanchett che interpreta l’amata di Benjamin, Daisy Fuller. A completare il cast, ci sono diversi volti noti tra cui Tilda Swinton, Mahershala Ali (fresco del Golden Globe per la sua performance in Green Book), Taraji P. Henson Julia Ormond. Il film fu candidato a 13 Oscar, riuscendo ad aggiudicarsene tre: quello per la Miglior Scenografia, Miglior Trucco e Migliori Effetti Speciali. Ecco la recensione di Il curioso caso di Benjamin Button.

Il curioso caso di Benjamin Button recensione

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Benjamin Button nasce a New Orleans il giorno della fine della Prima Guerra Mondiale, nel 1918. La madre, però, muore dandolo alla luce e il padre decide di abbandonare la “strana creatura” di fronte ad una casa di cura. Benjamin viene trovato da Queenie, una governante, che lo crescerà come figlio proprio. Il protagonista inizia, quindi, a vivere la sua “infanzia” nel corpo di un novantenne all’interno della casa di riposo. Un giorno, però, fa un incontro che gli cambierà la vita: quello con la piccola Daisy, di cui si innamora all’istante. Iniziando a ringiovanire, Benjamin decide di andare in cerca di avventure e di iniziare a vivere davvero.

Il film di Fincher convince, ma non a pieno. La forza della pellicola si trova, ad ogni modo, nell’originalità della storia raccontata da Fitzgerald quasi duecento anni fa. Tuttavia la regia di Fincher non spicca per particolari espedienti stilistici aiutando, così facendo, forse, a risaltare le vicende di Button. La scelta della tecnica della motion capture risulta vincente, come testimoniano i diversi riconoscimenti ottenuti. Altro punto a favore è la performance di Brad Pitt e Cate Blanchett.

Il curioso caso di Benjamin Button: una storia d’amore?

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Il curioso caso di Benjamin Button è una storia d’amore? Decisamente si. Ma non solamente. Stiamo parlando anche di una storia di crescita personale in cui l’amore gioca un ruolo importante se non essenziale. Se ci pensiamo bene è proprio dall’incontro con Daisy che nasce in Benjamin la volontà di sperimentare cose nuove. Il personaggio interpretato dalla Blanchett è l’ingranaggio che innesca tutto.

Se da una parte, l’inusuale amicizia che si instaura tra Benjamin “anziano” e Daisy bambina potrebbe far preoccupare, dall’altra affascina. I due “amanti” seguono il corso della propria vita senza smettere di pensare all’altro finché non riescono a coronare il loro sogno e passare la parte centrale della loro vita insieme sapendo che, prima o poi, tutto ciò finirà. Avverrà, in effetti, un passaggio di testimone tra i due verso una tappa della vita che nessuno dei due ha prima sperimentato: l’infanzia per Benjamin e la vecchiaia per Daisy.

La “tappa finale” non potrà che terminare con ciò che ha alimentato tutta la loro vita: l’amore. Daisy si prenderà cura del bambino Benjamin con la dedizione e l’amore di una “madre” verso il proprio figlio. L’amore incondizionato verso un altro essere umano, senza etichette. La stessa Blanchett nell’incontro alla Festa del Cinema di Roma 2018 ritorna sul film dichiarando:

Il mio personaggio, Daisy, nelle scene finali, vede il suo amore ritornare bambino e poi morire, l’ho trovato davvero commovente. Come dice Thomas Eliot: nella fine c’è anche il mio inizio. Questa scena mi ha colpito molto e mi ha spinto ancora di più a fare il film.

Il curioso caso di Benjamin Button: regia e tecniche

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Per riportare al meglio la realtà del personaggio interpretato da Brad Pitt, Fincher si rifà alla Sindrome di Hutchison-Gilford che colpisce i bambini e ne causa l’invecchiamento precoce. Come già detto, il regista decide di utilizzare la tecnica della motion capture permettendo, in questo modo, a Pitt di vestire i panni di Button da anziano e da giovane. Il lavoro sul trucco, inoltre, è spettacolare (Brad Pitt si sottoponeva a ben 5 ore di make-up). Non a caso il film si è aggiudicato l’Oscar per questa categoria.

Ma la regia di Fincher non soddisfa a pieno le aspettative del pubblico. Sembra tentare di emozionare lo spettatore per tutto il corso del film senza riuscirsi completamente. Anche la sequenza finale dell’opera non riesce nel suo intento di commuovere lasciandolo, al contrario, quasi interdetto. Fincher lascia parlare la storia, che in molti casi è l’arma vincente. Forse, nonostante tutto, anche in questo. La fotografia dalle tinte opache avvolge il film in un’ aura fantastica collocando certamente in un’epoca lontana dalla nostra ma anche, apparentemente, in una realtà parallela.

Il curioso caso di Benjamin Button: considerazioni finali

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Il curioso caso di Benjamin Button è un film che sicuramente ha al suo centro l’amore, ma è l’unico tema? Certamente no. Possiamo dire che a dividere la scena con Benjamin (oltre a Daisy), è il tempo, o meglio, il passare del tempo. Vanno a braccetto per tutto il corso del film contribuendo a tracciare gli eventi principali della sua vita. Già dalle prime scene del film viene data al tempo la centralità che merita. Il flashback con l’enorme orologio nella stazione le cui lancette scorrono al contrario non è che il simbolo di un ritorno al passato.

Le due ore e mezza del film scorrono piacevolmente, senza alcuna pesantezza. La vita di Benjamin Button procede in un susseguirsi di incontri, scoperte, perdite, prime volte, delusioni che mescolano vecchiaia, gioventù, infanzia. Concludiamo con il famoso e commovente monologo del film:

Per quello che vale, non è mai troppo tardi, o nel mio caso troppo presto, per essere quello che vuoi essere. Non c’è limite di tempo, comincia quando vuoi, puoi cambiare o rimanere come sei, non esiste una regola in questo. Possiamo vivere ogni cosa al meglio o al peggio, spero che tu viva tutto al meglio, spero che tu possa vedere cose sorprendenti, spero che tu possa avere emozioni sempre nuove, spero che tu possa incontrare gente con punti di vista diversi, spero che tu possa essere orgogliosa della tua vita e se ti accorgi di non esserlo, spero che tu trovi la forza di ricominciare da zero.

 

 

 

Il curioso caso di benjamin button

Voto - 7

7

Lati positivi

  • Originalità della storia
  • Tecniche utilizzate e trucco

Lati negativi

  • Non emoziona a pieno
  • Regia lineare

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