Il serpente dell’Essex: recensione della miniserie di Apple Tv+

Un moderno racconto gotico sulla società vittoriana

La brughiera inglese e la minaccia di una creatura dai tratti mitologici che disturba la quiete della contea sono gli elementi affascinanti de Il serpente dell’Essex, la nuova miniserie britannica targata Apple Tv+.
La serie, tratta dall’omonimo best seller di Sarah Perry, ha come interpreti Clarie Danes – anche se Cora doveva essere originariamente interpretata da Keira Knightley – e Tom Hiddleston nei panni dei protagonisti.
È molto forte la presenza di menti femminili dietro al progetto – Anna Symon ha curato l’adattamento del romanzo mentre Clio Barnard ne ha firmato la regia – che rendono la serie un lucido ritratto di come le donne vengono etichettate dalla società.

Cora, dopo essere rimasta vedova, decide di trasferirsi nell’Essex per cercare indizi sull’esistenza di un serpente, un essere mitologico che semina il terrore nella cittadina. Il serpente prende connotazioni bibliche per gli spaventati abitanti, gli unici che cercano una spiegazione logica sono proprio Cora e il reverendo William.
Il serpente dell’Essex attinge dalla tradizione vittoriana dei romanzi gotici per mettere in scena la diatriba tra progresso e religione, tra razionalità e fede.

Indice

Ragione e fede- Il serpente dell’Essex, la recensione

Con l’Inghilterra vittoriana che fa da cornice, Il serpente dell’Essex si muove tra le brughiere nebbiose che somigliano a quelle descritte da Emily Brontë.
Un’ambientazione cupa e grigia che richiama la tradizione dei romanzi gotici fa da sfondo al diverbio tra religione e l’innovazione. Uno dei conflitti tra i più antichi: la fede – e il raziocino perduto di fronte alla paura – e il progresso.
I personaggi sono ideati seguendo questo rigido schema che richiama i temi principali affrontati: Cora, dopo la morte del marito, si può dedicare allo studio di fossili che è visto dalla buona società inglese come un hobby che una donna vedova può portare avanti.

Il serpente dell'Essex

Il serpente dell’Essex. See-Saw Films.

La donna si trasferisce nell’Essex proprio perché affascinata dalla possibilità di osservare un animale che, teoricamente e secondo i suoi studi, dovrebbe essere estinto.
Una razionalità che si lega allo studio e alla conoscenza, molto diversa dal pensiero del parroco William che condanna il pensiero stesso che nella contea possa esserci una creatura di qualsiasi sorta e che tenta, con scarsi risultati, di limitare il terrore che sta contagiando tutti gli abitanti.
Un terrore cieco che si trasforma presto in rabbia, quando gli abitanti – fortemente credenti – si convincono che le sparizioni siano una punizione ai loro peccati.

Moderne Eva- Il serpente dell’Essex, la recensione

Il serpente, per i cittadini dell’Essex, non è solamente una creatura pericolosa, ma è una punizione divina.
La prima vittima è una giovane ragazza dai capelli rossi, che appare immersa fino alla vita nelle acqua paludose con un crocefisso tra le mani mentre chiede istericamente perdono per un peccato commesso. È in quel momento che sparisce tra le acque, risucchiata da qualcosa che non ci è dato sapere. Tra gli abitanti devoti della contea, il serpente prende connotazioni bibliche. Il serpente, la cui sagoma è intagliata nella panca della chiesa, è lo stesso che ha sedotto Eva: il male assoluto che tenta e, quando riesce nei suoi intenti, porta caos e distruzione con sé.

Per gli abitanti, e soprattutto il reverendo che affianca William, è il diavolo in persona che è arrivato nell’Essex per punire i loro peccati. Le vittime sono molte: tra chi viene braccata dalla creatura, chi viene creduta una megera in combutta col diavolo, chi ha talmente tanta paura da scappare o ritirarsi in silenzio e chi, invece, è vittima del proprio corpo e stato di salute. Le vittime hanno solo una cosa in comune, sono donne. Mentre le donne vengono colpite, morderne Eva che ha portato il demonio su quelle terre, gli uomini sono terrorizzati ed in preda alle proprie paure.

Cora – Il serpente dell’Essex, la recensione

Cora è il centro nevralgico dell’intera storia. Una donna che non porta il lutto come era usanza fare nell’epoca vittoriana, ma che decide di allontanarsi dalla sua casa di Londra e dai pesanti vestiti neri, per riprendere in mano una vita che non ha mai avuto occasione di vivere.
La morte di Michael rappresenta una liberazione da delle catene che le impedivano di essere chi è realmente. Una donna con la voglia di scoprire, di stare in mezzo alle persone, di festeggiare il proprio compleanno che, quando era sposata, era un evento mai celebrato.

Il serpente dell'Essex

Il serpente dell’Essex. See-Saw Films.

Ma le persone che la circondano iniziano a vederla ben presto sotto un’altra ottica. I primi sono gli abitanti della contea che, spaventati e fortemente credenti, iniziano a vedere dei segnali che collegano il suo arrivo con le attività della creatura.
Cora cerca di portare il progresso e una spiegazione logica, basata su conoscenze e studi, ma quel che loro vedono è solamente una donna in combutta col demonio. Così come la prima vittima, Cora viene additata come peccatrice, una Lilith che non può vivere tra di loro.

Ritratto femminile in epoca vittoriana – Il serpente dell’Essex, la recensione

Anche agli occhi dei suoi amici Cora inizia ad avere delle connotazioni negative. Una donna che rifiuta l’amore di tutti quelli che glielo offrono, ma al contrario istaura un ambiguo rapporto con William e la sua famiglia.
Ogni aspetto della sua vita viene esaminato e criticato: dal suo essere una madre che non mette al primo posto suo figlio fino ad essere accusata di sfruttare l’essere stata una vittima del marito.
Ma Cora è solamente una donna che vuole perseguire la sua strada. Non è una sfruttatrice, non è una strega che gioca con il cuore delle persone, ma una vittima di abusi che si riprende in mano la sua vita.

Nelle prime puntate de Il serpente dell’Essex, Londra è la culla del progresso. Mentre gli abitanti dell’Essex, messi al confronto con il pensiero moderno della capitale, risultano retrogradi e bigotti. Persone ancora ancorate ad un passato che non tornerà mai e che rifiutano qualsiasi avanzamento tecnologico e culturale.
Ma ben presto anche la buona società inglese getta la maschera e si mostra molto meno di ampie vedute di quello che si credeva. La regista e la showrunner riprendono i tratti dei romanzi gotici nati da penne femminili che si focalizzano sulla vita delle donne in epoca vittoriana e sulla visione che la società ha di loro.

Il serpente dell'Essex

Il serpente dell’Essex. See-Saw Films.

Conclusione – Il serpente dell’Essex, la recensione

La percezione che hanno gli altri personaggi di Cora si plasma e si modifica man mano che lei si riprende la sua libertà. Viene dipinta come egoista e approfittatrice ed, infine, come la strega tentatrice che ha portato il Diavolo nell’Essex.
La storia di Cora fa da coro a molteplici altri sottotesti che accompagnano la serie. Primo tra tutti la già citata diatriba tra progresso e un ancoraggio al passato, tra il raziocinio e la religione. Ma ad abbracciare queste numerose sottotrame c’è il costante riferimento alla morte e al lutto.

Prima tra tutte la morte di Michael e il processo del lutto di Cora che esce dai binari classici. La morte è una presenza costante che guida le paure degli abitanti della cittadina. Claire Danes e Tom Hiddleston riescono perfettamente nell’intento di confezionare due personaggi sfaccettati ed estremamente umani. Il loro rapporto non viene giudicato dalla regista, ma anzi si ritaglia un posto importante che non toglie spazio al matrimonio tra William e Stella.
Il serpente dell’Essex è un racconto dai tratti gotici e romantici che disegna con precisione la società vittoriana, con tutte le sue luci ed ombre.

 

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Il serpente dell'Essex

Voto - 8.5

8.5

Lati positivi

  • Gli elementi gotici ben si intersecano con un'analisi della società vittoriana
  • Gli interpreti protagonisti offrono una prova attoriale convincente
  • La showrunner e la regista firmano un ritratto tra religione e finto progressismo con al centro la figura femminile

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