Improvvisamente a Natale mi sposo: la recensione del film

La recensione della commedia famigliare Improvvisamente a Natale mi sposo, sequel del film del 2022 dal titolo Improvvisamente a Natale

Improvvisamente a Natale mi sposo è il sequel del primo film Improvvisamente a Natale, uscito nel 2022. Alla regia torna Francesco Patierno e anche gran parte del cast riveste nuovamente i panni dei propri personaggi. Ritroviamo infatti Diego Abatantuono, Violante Placido, Nino Frassica, Michele Foresta e Paolo Hendel, con invece Primo Reggiani, Carol Alt, Elio e Valentina Filippeschi che si aggiungono e sostituiscono ad alcuni interpreti del primo Improvvisamente a Natale. L’ambientazione, o per meglio dire l’atmosfera, non è più quella estiva di Ferragosto, ma quella natalizia: è infatti la settimana di Natale e l’albergo, ancora una volta principale location del film, non potrebbe essere più adatto. Il lungometraggio di Patierno presenta così una situazione diversa, inizialmente più distesa, durante una delle festività più amate in Italia, come in molti altri Paesi del mondo. L’ottimo cast regala le interpretazioni che ci si aspetterebbe, ma come il primo film, Improvvisamente a Natale mi sposo (qui il trailer) non convince del tutto.

Indice

Trama – Improvvisamente a Natale mi sposo, la recensione

Improvvisamente a Natale mi sposo

Notorius Pictures

La famiglia di nonno Lorenzo lo raggiunge, come ogni Natale, nel suo albergo in montagna, addobbato a festa, ricco di decorazioni e pronto a riempire il cuore dei propri ospiti con la tipica magica atmosfera natalizia. Le feste di ognuno di loro, dalla figlia Alberta al genero Giacomo, fino alla nipote Chiara, subiscono però un drastico cambiamento quando, durante una cena come tante, Lorenzo presenta la sua nuova fidanzata Serena, che arriva direttamente dall’America ed è pronta, con entusiasmo, a passare il Natale con la famiglia del suo uomo. Ma le sorprese non finiscono qui, perché la cena si trasforma in una proposta di matrimonio e nel fatidico “Sì” di Serena, ormai futura sposa di Lorenzo. Alberta, tra gelosia, preoccupazione e sospetto, non sopporta la presenza di Serena e soprattutto non si fida di lei. Mentre lei è quindi decisa a indagare sulla sua reale identità, Giacomo e Chiara, più tranquilli e felici per le novità di Lorenzo, scoprono come questo Natale si prospetti estremamente diverso, tra ordinanze restrittive del Sindaco, un matrimonio alle porte, ospiti inattesi e un nervosismo che Alberta riesce a trasmettere con maestria.

Le ottime interpretazioni e atmosfere non bastano a salvare il nuovo film di Francesco Patierno – Improvvisamente a Natale mi sposo, la recensione

Improvvisamente a Natale mi sposo, nonostante si avvalga di ottimi attori e di una trama dai presupposti divertenti e adatti a costruire un racconto simpatico dai risvolti amari, entrando così nel genere della commedia drammatica, non è un prodotto che funziona. Oltre a una lentezza che sembra non aggiungere mai realmente materiale alla storia, alcuni personaggi appaiono caricaturali, mossi da sentimenti infantili e non in linea con la propria psicologia. Non basta appunto neanche l’interpretazione a rendere le molteplici figure del film tridimensionali. Un cast corale, una trama che coinvolge più personaggi, ma nessuno di questi caratterizzato per suscitare la giusta empatia. Allo stesso modo anche la risoluzione dei conflitti, che non sono neanche particolarmente coinvolgenti, appare frettolosa e non del tutto verosimile. Improvvisamente a Natale mi sposo è una di quelle commedie natalizie che poteva essere piacevole guardare con tutta la famiglia, da uno svolgimento degli eventi semplice e una serie di volti noti del panorama italiano, che saltano subito all’occhio colorando l’inquadratura di comicità e anche di un non indifferente senso di appartenenza. Tipico della festività che si intende rappresentare e quindi in linea con l’intera trama.

Improvvisamente a Natale mi sposo

Notorius Pictures

Tutto questo però non basta a salvare il lungometraggio di Francesco Patierno che anche sul finale presenta una conclusione prevedibile e anche un po’ tirata per le lunghe. Solo la fotografia e la location danno al film quella vivacità e appunto quell’idea di calore, di legami familiari e di sentimenti che si ritrovano, con animi che si addolciscono, lasciando da parte rancori, frenetica quotidianità e divergenze. Che sia ancora così o no nella realtà acquisisce poca importanza: cinema e film natalizi in generale non potrebbero far atro che raccontare e descrivere una festività come il Natale come ciò che è sempre stata e dovrebbe ancora essere. Improvvisamente a Natale mi sposo da questo punto di vista suscita quel concetto e quell’ideologia, aiutata in gran parte dall’ottima ambientazione scelta. Un albergo che ricorda le baite di montagna, interamente in legno, con tetti a spioventi ricoperti di neve, con luminarie per le strade e in ogni angolo dell’hotel: dalle stanze alle sale da pranzo, fino all’ingresso e a ogni corridoio, tra candele accese e luci degli alberi di Natale; tra pini e abeti che si estendono sull’orizzonte montagne innevate che si scorgono in lontananza. Con una continua esplosione di tinte cromatiche che vanno dal rosso al bianco, dal verde al giallo, l’atmosfera natalizia del film è inconfondibile e precisa.

Conclusioni – Improvvisamente a Natale mi sposo, la recensione

Improvvisamente a Natale mi sposo

Notorius Pictures

Sono le scene più distese, dove protagonisti sono i bambini, i loro giochi e, a volte, dispetti, e le sequenze dove sono lo sfondo e il luogo a essere centrali, a risultare funzionali al racconto, a una storia sospesa tra uno stile brillante e un tono più dolce e tenero. Il film di Patierno ha quindi solo qualche momento capace di appassionare lo spettatore, arricchendo una trama scorrevole di personaggi che poi non vengono approfonditi. I buoni presupposti di Improvvisamente a Natale mi sposo si perdono poi nei meandri di storie che si incrociano e si intrecciano affrontando, a livello sempre eccessivamente basilare, la tematica del digitale che si sostituisce alle decorazioni consolidate degli anni, dell’innocenza e spontaneità dell’infanzia e della difficoltà di lasciar andare ciò che si conosce, anche quando è arrivato il momento di fare dell’ignoto il proprio nuovo mondo conosciuto. Ottima la giovanissima Valentina Filippeschi e convincente il personaggio di Carol Alt. Ogni attore dà in realtà il meglio di sé, ma tra sceneggiatura e costruzione dei protagonisti, anche le performance degli interpreti finiscono per risentirne. Un peccato per un prodotto adeguatamente natalizio, con un ottimo cast e dei presupposti che potevano farne un film godibile, leggero e con quell’opportuno apprezzato tocco di comicità italiana.

Improvvisamente a Natale mi sposo

Voto - 6

6

Lati positivi

  • Perfetta ambientazione natalizia
  • Lati negativi

    • Sceneggiatura prevedibile
    • Personaggi poco caratterizzati e poco verosimili

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