Kizazi Moto: recensione della serie d’animazione di Disney +

La nuova serie antologica di animazione di Disney + racconta un continente, l'Africa, attraverso dieci corti sci-fi affascinanti e suggestivi

Dal 5 luglio su Disney + è disponibile la nuova serie antologica d’animazione Kizazi Moto: Generazione di fuoco. Dieci corti animati – prodotti dal Peter Ramsey di Spider-Man – Un nuovo universo e Spider-Man: Across the Spider-Verse e firmati ciascuno da creatori provenienti da Zimbabwe, Nigeria, Kenya, Sudafrica ed Egitto – che rappresentano altrettante visioni fantascientifiche dell’Africa, ispirate alle tante culture e storie del continente. Una prospettiva unica e innovativa per immaginare inediti mondi possibili. Nonché la definitiva consacrazione di una nuova generazione di animatori.

Rielaborando la formula vincente di serie come Love, Death + Robots o, per restare in casa Disney, Star Wars Visions e unendola all’idea dell’Africa futuristica e tecnologicamente avanzata vista in Black Panther e in Black Panther: Wakanda Forever, Kizazi Moto accompagna alla sua instancabile ricerca espressiva un universo tematico altro, cercando di far propria una sensibilità di solito lontana dalla fantascienza (salvo rare eccezioni, Neil Blomkamp in primis) e dalle logiche del genere.

Indice:

Trama – Kizazi Moto recensione

Un ragazzo inesperto deve proteggere una cyborg-mandria da una creatura mostruosa. A Soweto un giovane pilota accetta la sfida di un alieno per difendere il suo quartiere. Una scienziata e un ragazzino, uniti da un oscuro legame, mettono assieme le forze contro i demoni che minacciano la loro città. Nella Durban del futuro due amici rischiano la vita per surfare illegalmente. Il desiderio di ottenere il proprio totem porta una ragazza a intrufolarsi nell’aldilà. Un influencer, dopo aver fatto crollare un antico rudere, finisce in uno Zimbabwe parallelo.

E ancora. Due popoli, uno di terra e uno di mare, sono condannati a una guerra senza fine. Una stalliera segue un misterioso Oracolo per scoprire il suo destino. Un artista partecipa a un talent show per diventare una divinità e infine, una bambina, forse la divinità Masai Enkai, trova il modo per passare più tempo con la madre, impegnata a difendere la Terra.

Kizazi Moto recensione

Kizazi Moto. Disney Animation

Una formula vincente

Prendete in prestito l’idea di una serie antologica d’animazione fatta di brevi corti dallo stile e dal formato differenti, unitela all’immaginario afrofuturistico del Wakanda di Black Panther, dategli il tocco produttivo dei due Spider-Man animati, estetica e commistione di stili incluse, e avrete su per giù qualcosa di molto simile a Kizazi Moto. La nuova serie voluta da Disney e prodotta proprio dal regista di Spider-Man – Un nuovo universo sembra infatti il prodotto perfetto per la piattaforma. Una serie che unisce in sé l’attenzione per le minoranze e il desiderio di rappresentarne con più cura e cognizione di causa l’immaginario e la cultura.

È così che all’impostazione sci-fi di ognuno dei singoli episodi si accompagna sempre e comunque qualche aspetto della cultura africana, spesso affrontato in maniera insolita o inedita per un prodotto occidentale. Un immaginario vasto ed eterogeneo quanto il paese a cui appartiene e che la serie cerca di racchiudere nelle sue ipotesi di mondi, nei suoi universi (o multiversi) possibili, ognuno differente dall’altro ma accomunati tutti dallo stesso immaginario e dallo stesso spirito di fondo.

Kizazi Moto recensione

Kizazi Moto. Disney Animation

Fiabe africane 2.0

Società che mischiano tradizione e innovazione tecnologica (Chwezi Higlands), mondi post-apocalittici (Surf Sangoma), storie di totem e antenati (Il problema del primo totem, quasi un Coco in versione Africana), universi alternativi dove il colonialismo non c’è mai stato (Mukadzei) e pantheon di divinità-influencer (Tu mi dai il cuore). Kizaki Moto diventa così il tentativo, a suo modo titanico, di racchiudere lo spirito di un intero continente in appena dieci storie. Un’impresa non da poco, ancora più ardua perché legata a doppio filo al genere, a un’idea di sci-fi confezionata seguendo una logica ben precisa.

Il risultato è quasi un libro di fiabe africane 2.0, con i suoi temi e la sua morale di fondo. Dal colonialismo all’odio etnico, dallo sfruttamento delle risorse da parte delle multinazionali all’importanza delle proprie radici (ma anche di scrivere da soli il proprio destino), ogni episodio pare così lo spunto per innescare riflessioni decisamente attuali nonostante la veste fantascientifica faccia pensare l’opposto.

Kizazi Moto recensione

Kizazi Moto. Disney Animation

Un nuovo immaginario

A fare il resto di pensa l’animazione, quasi una riproposizione seriale (con tutte le proporzioni del caso) degli Spider-Man animati visti al cinema. Un insieme di stili e tendenze decisamente eterogenee rese però uniformi dal contesto e dal senso dell’operazione stessa. È in questo frangente, forse, che Kizazi Moto si differenzia dalle altre serie antologiche d’animazione citate. Grazie a un’uniformità non solo tematica ma anche espressiva che gli consente di non essere esageratamente frammentaria o pericolosamente dispersiva.

Una predominanza della forma, questa, che spesso diventa evidente, sovrastando un contenuto qualche volta esile, fatto di idee interessanti e sovente azzeccate ma a volte non all’altezza della sua coloratissima e tecnicamente ineccepibile confezione. Una discrepanza a volte più evidente (Enkai), altre meno (Moremi), ma comunque in linea con un’operazione che pare voler essere prima di tutto un esperimento, la fondazione di un nuovo immaginario semplice e immediato come una favola della buonanotte.

Kizazi Moto: Generazione di fuoco

Voto - 7

7

Lati positivi

  • Kizazi Moto è un buon tentativo di fondare un nuovo immaginario sci-fi di derivazione afrofuturista
  • La serie riesce a mantenere una propria identità e uniformità nonostante gli stili differenti di ogni episodio

Lati negativi

  • Spesso l'animazione elaborata e inventiva sovrasta una scrittura più semplice ed essenziale

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