La ragazza del treno: recensione del film diretto da Tate Taylor

Il thriller psicologico con protagonista Emily Blunt

La ragazza del treno, film uscito nelle sale italiane nel novembre del 2016 e di cui vi presentiamo la recensione, è una pellicola diretta dal regista statunitense Tate Taylor che vede come protagonista la star britannica Emily Blunt (Il ritorno di Mary Poppins, A Quiet Place, The Young Victoria e Il diavolo veste Prada). La ragazza del treno è un thriller psicologico basato sull’omonimo romanzo del 2015 della scrittrice e giornalista britannica Paula Hawkins. Il film è stato campione di incassi nell’anno di uscita: in Italia, infatti, soltanto nei primi quattro giorni di proiezione aveva incassato 1.636.000 euro.

Complice della buona accoglienza da parte del pubblico è stato soprattutto il successo che si portava alle spalle il romanzo della Hawkins. L’opera dalle forti sfumature noir è divenuta un vero e proprio best seller anche in Italia nell’edizione distribuita dalla casa editrice Piemme. Eppure, nonostante l’ottima ricezione da parte del pubblico, la trasposizione cinematografica non sembra aver avuto la stessa accoglienza positiva che la critica aveva riservato al romanzo. L’adattamento de La ragazza del treno sembra infatti non essere riuscito a trasmettere la stessa profondità psicologica per tutti i personaggi; cosa che è invece è possibile ritrovare nel libro.

Indice

La trama – La ragazza del treno recensione

La storia prende avvio con la messa a fuoco della protagonista, Rachel Watson. Fin dai primi fotogrammi sentiamo i pensieri che affollano la sua mente, i quali ci permettono di venire a conoscenza di un malessere interiore che cerca di annebbiare con l’alcol. Rachel, infatti, non è ancora riuscita a superare il divorzio dal marito che l’aveva tradita con l’agente immobiliare Anna Boyd. Durante giornate passate a bordo di un treno, la donna non può far a meno di guardare attraverso il finestrino. Il suo sguardo si posa su una casa in particolare, quella al civico 15 di Blenheim Road. Lì vive una giovane coppia che sembra essere felicemente sposata. Rachel inizia a fantasticare sui due residenti, immaginando i loro nomi e i lavori che potrebbero svolgere. Accanto a questa casa c’è quella in cui aveva abitato con l’ex marito, che quest’ultimo ora condivide con la nuova moglie: Anna Boyd.

Un giorno Rachel avvista la donna del civico 15 baciarsi con un uomo che non è suo marito. Per Rachel, immedesimatasi nella coppia che vive in quella casa, è un duro colpo che la riporta con la mente al tradimento da parte di Tom. Tutto ciò la spinge ad eccedere ulteriormente nell’alcol e la sera stessa a fermarsi a Blenheim Road. La trama inizia a incupirsi e a velarsi di mistero nel momento in cui Rachel si risveglia il giorno dopo in stato confusionale e ricoperta di sangue. Della sera precedente conserva solo ricordi confusi, tra i quali si vede aggredire un’altra donna. Quel giorno due poliziotti si presentano a casa sua per farle alcune domande su Megan Hipwell. Rachel così viene a conoscenza del nome della giovane donna che vive al civico 15 e della sua scomparsa.

Tra bugie, manipolazioni e violenze – La ragazza del treno recensione

Un tema importante nel film è quello della violenza contro le donne. Durante il film ci si accorgerà che tutte e tre le protagoniste (Rachel, Megan e Anna) hanno subito una qualche forma di violenza. Che sia questa fisica o psicologica, le donne sono state soggette a manipolazione o sono state raggirate attraverso delle bugie. Il film, quindi, vuole sfruttare una narrazione che analizza e si concentra sulle possibili forme di sopruso di cui spesso sono vittime molte donne. Nel film non viene mostrata solo la violenza fisica, ma anche quella mentae, la quale spesso è molto più difficile da riconoscere come tale.

Ad esempio, in una scena del film veniamo a sapere da Megan – mentre si racconta durante una seduta dal suo psicoterapeuta, il dott. Kamal Abdic, – che suo marito Scott (interpretato dall’attore gallese Luke Evans) è molto possessivo, e che per questo motivo le controlla spesso il personal computer. Quando il dottore le spiega che questa è una forma di abuso, lei si pone sulla difensiva rispondendo che se il gesto non dà fastidio non c’è abuso. In questo modo, Megan, fa intendere di non considerare i comportamenti di prevaricazione del marito come nocivi per lei e la loro relazione.

La ragazza del treno recensione

La ragazza del treno. Amblin Entertainment, DreamWorks SKG, Marc Platt Productions, Reliance Entertainment

Recensione – La ragazza del treno recensione

Il regista Tate Taylor insieme alla sceneggiatrice Erin Cressida Wilson (i quali avevano già collaborato nel 2012 per la trasposizione di un altro romanzo, The Help) sono riusciti a realizzare attraverso il loro adattamento un thriller dove ad essere protagoniste sono le donne e le loro rispettive vite. Vite destinate ad intrecciarsi in una trama che le condurrà verso una verità sconcertante. Oltre ad Emily Blunt, le altre due co-protagoniste sono Anna Boyd interpretata da Rebecca Fergus e Megan Hipwel (la giovane residente del civico 15) interpretata da Haley Bennet. Per le due co-protagoniste sembra venire meno, però, un approfondimento psicologico. Lo stesso che invece è stato riservato a Rachel, e che avrebbe potuto permettere una maggior immedesimazione da parte dello spettatore anche nei confronti di Anna e Megan.

Se per Megan si riesce a delineare qualche tratto della sua personalità, attraverso anche alcuni flashback, per Anna invece abbiamo il nulla totale. Un vero peccato, dato che nel libro le tre donne risultano tutte e tre voci narranti. Analizzando invece La ragazza del treno in quanto film appartenente al genere thriller, interessante è l’elemento voyeuristico; uno stratagemma molto utilizzato anche in atri gialli, primi fra tutti quelli di Hitchcock. Eppure, nonostante la riproposizione del personaggio che spia da un punto riparato la vita di altre persone scoprendo importanti segreti, nel film sembra mancare una componente molto più importante: l’elemento sorpresa. Come si concluderà la vicenda lo si può intuire già a tre quarti del film; facendo sfumare così la possibilità di un colpo di scena finale.

emily blunt

La ragazza del treno. Amblin Entertainment, DreamWorks SKG, Marc Platt Productions, Reliance Entertainment

Il lato tecnico

Analizzando il film da un punto di vista tecnico, La ragazza del treno è un buon prodotto cinematografico. Se preso come thriller sembra però mancare dell’elemento chiave del genere: la suspense. Nonostante ciò, l’interpretazione della Blunt riesce a mantenere vivo l’interesse del pubblico per tutta la durata del film.

Nel complesso la regia di Tate Taylor e la scrittura di Erin Cressida Wilson sono riuscite a riproporre la storia raccontata dalla Hawkins in modo apprezzabile. Diverse però sono state le modifiche apportate alla storia, alcune delle quali hanno fatto storcere il naso a chi il libro lo aveva letto e amato. La scelta di ambientare la vicenda a New York, anziché che a Londra, è una delle differenze più lampanti. Nota di merito invece per le musiche di Danny Elfam e alla fotografia di Charlotte Bruus Christensen che insieme riescono a velare di una luce sinistra l’intera vicenda.

Considerazioni finali

In conclusione, per questa recensione del film La ragazza del treno, tolto qualche piccolo difetto tecnico (come la mancanza dell’elemento sorpresa), si può parlare di un buon thriller, ma anche di un vero e proprio dramma intimista. La protagonista è senz’altro Rachel, anche grazie alle grandi capacità interpretative di Emily Blunt. La figura triste e tormentata di Rachel – che deve cercare di risanare i suoi buchi di memoria, dovuti all’abuso di alcolici, per scongiurare la possibilità di essere legata alla misteriosa scomparsa di Megan – è un personaggio magistralmente riuscito e viene istintivo sperare nella sua innocenza, nonché in un suo riscatto futuro.

Rachel deciderà a un certo punto di riprendere in mano la sua vita, facendo ordine non solo nel mistero della scomparsa della giovane ragazza del civico 15 di Blenheim Road, ma anche nei ricordi del suo passato; arrivando alla fine a scoprire una verità che la riguarda e che aveva sempre ignorato. Importanti in questo senso saranno i numerosi flashback che riemergeranno dalla sua mente annebbiata. Questi pian piano contribuiranno a ricomporre le tessere di un puzzle che non riguarda solo Megan, ma nel quale sono incluse anche le altre due donne.

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La ragazza del treno

Voto - 7

7

Lati positivi

  • L’ottima interpretazione di Emily Blunt
  • Viene trattata una tematica molto attuale: la violenza contro le donne

Lati negativi

  • Non tutti i personaggi principali sono stati approfonditi a livello psicologico
  • Mancanza di un qualche elemento sorpresa che avrebbe dato uno sprint in più alla narrazione

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