L’unico e insuperabile Ivan: recensione del film Disney con Bryan Cranston

Disney+ racconta una storia che parla di amicizia, fedeltà a ciò che si è davvero e libertà

L’ultima fatica targata Disney e diretta da Thea Sharrock (Io prima di te) è un film a tecnica mista. L’unico e insuperabile Ivan, pellicola di cui vi presentiamo la recensione, racconta la storia del gorilla Ivan, che si esibisce in un piccolo circo all’interno di un centro commerciale. Da star dello show, passa in secondo piano quando arriva in famiglia Ruby, una piccola elefantina che avrà il difficile compito di risollevare le sorti del circo in procinto di chiudere. La pellicola è l’adattamento cinematografico dell’omonimo romanzo per bambini del 2012, scritto da Katherine Applegate. Inizialmente programmata per le sale ad agosto, l’uscita americana del film è saltata ed è stata trasferita su Disney+.

In Italia uscirà sulla stessa piattaforma questo mese. Nel cast Bryan Cranston (El camino, Proprio lui?) nei panni di Mack, Ariana Greenblatt (Avengers: Infinity war, Bad moms 2 – Mamme molto più cattive) in quelli di Julia mentre Ramón Rodríguez (World invasion, Need for speed) interpreta George. Tra i doppiatori nomi molto importanti del panorama cinematografico: Sam Rockwell presta la voce al gorilla Ivan, Angelina Jolie all’elefantessa Stella, Danny DeVito al cane randagio Bob ed Helen Mirren alla barboncina Snickers.

Indice

La trama – L’unico e insuperabile Ivan recensione

Stati Uniti, 1973. Ivan è un gorilla schiena grigia che è stato allevato da Mack dopo essere stato catturato da cucciolo per esser trasferito al circo del Big Top Mall, un centro commerciale. Da quel giorno non ha più rivisto la sua terra natale e la sua famiglia, ma ha instaurato con Mack un rapporto speciale, e per questo ubbidisce sempre quando si tratta di fare il loro classico show. Al circo Ivan è diventato amico dell’elefantessa Stella, del cane randagio Bob e di molti altri animali, e crede che la sua felicità sia fare sempre meglio per il pubblico.

Quando lo spettacolo comincia a raccogliere meno curiosi però, Mack è costretto a comprare una nuova attrazione, l’elefantina Ruby. Nella speranza di ribaltare le sorti della sua attività. L’elefantessa Stella si prende subito a carico il cucciolo, fino a quando non ha più la possibilità di farlo; chiede così ad Ivan di prendersene cura, seppure lui all’inizio veda Ruby come quella che gli ha rubato lo show. I giorni passano e Ivan comincia a sentire forte il desiderio di far vedere la natura all’elefantina, che non merita di passare tutta la vita rinchiusa in un centro commerciale. Architetta allora un piano di fuga, ma niente è semplice come sembra.

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L’unico e insuperabile Ivan. Allison Shearmur Productions, Jolie Pas Productions, Walt Disney Pictures.

Gli uomini non cambiano?

Non tutti gli umani sono cattivi. Alcuni possono sorprenderti.

Il film fa riflettere su come l’uomo sia per molti versi prevedibile e poco incline al cambiamento. Mack, che si prende cura degli animali del circo in modo amorevole, quando teme la chiusura della sua attività comincia a fare pressioni sull’elefantina e sul gorilla, perché pretende uno show che lasci a bocca aperta. Il denaro è ciò che serve per placare le sue ansie, e poco importa se la squadra che ha creato non vedrà mai la luce del sole e la libertà. Anche gli stessi spettatori non si curano del fatto che se acquistano il biglietto, è come se accettassero indirettamente la schiavitù di quegli animali. Molto spesso siamo portati a vedere le cose in un’ottica di guadagno e ritorno personale; un po’ per necessità, un po’ per abitudine.

Ma se provassimo a guardare attraverso un altro punto di vista, potrebbero passarci davanti scenari ai quali non avevamo mai pensato prima. È quello che fa Julia, la figlia del custode del circo, che ogni giorno saluta tutti i componenti dello show e si assicura che stiano bene. In particolare, stringe un legame profondo con Ivan, e trova nel suo modo di disegnare un’arte che solo lei può comprendere. Trattandosi comunque di un film targato Disney, non manca la possibilità di riscatto per i protagonisti umani. Nel complesso comunque, i toni restano soft e non troviamo mai scene forti che includano animali maltrattati: si cerca di far leva sul bel legame che la squadra ha, e sulla fortuna che questa abbia incontrato padroni abbastanza comprensivi.

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L’unico e insuperabile Ivan. Allison Shearmur Productions, Jolie Pas Productions, Walt Disney Pictures.

Disegnare la propria realtà – L’unico e insuperabile Ivan recensione

Visto? Lo hai disegnato così bene che si è avverato!

Come ci insegna ogni buona favola che si rispetti, i sogni possono avverarsi, e bisogna dunque avere fiducia che il futuro ci porti qualcosa di buono. È quello che fa Julia, la cui madre è malata; in ogni suo disegno da forma alla fantasia che vorrebbe vivere nella realtà: la mamma felice in un prato, quella di sempre, e il papà accanto a lei. Anche Ivan, che ha doti artistiche, esprime con i suoi disegni le necessità e le speranze. Il dipinto che realizza sul vetro del circo è proprio la dimostrazione che per comunicare, l’arte è uno dei modi più immediati. Anche fra specie diverse. Gli esempi all’interno della storia servono ai piccoli spettatori per stimolare la loro capacità di stupirsi per le piccole cose, portare avanti l’ottimismo e la speranza.

L’unico e insuperabile Ivan diventa quindi un racconto pedagogico che permette comunque all’adulto di seguire senza annoiarsi, dati gli ottimi strumenti digitali che hanno restituito gli animali parlanti in modo realistico. Nella cinematografia le pellicola a tecnica mista possono fregiarsi di effetti sempre migliori e accurati (Sonic, Dora e la città perduta, Aladdin). Si tratta di affiancare attori in carne ed ossa ad elementi animati, e in questo caso il gorilla Ivan e i compagni di avventura restano al loro stato animale seppure con espressioni e modi di parlare che appartengono all’essere umano. Grazie a questa tecnica, si possono avvicinare i bambini a storie che non siano solo cartoni animati. Senza dimenticare il divertimento e la fantasia con cui ogni spettatore osserva lo schermo. E magari, se disegneranno bene la realtà, prima o poi si avvererà.

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L’unico e insuperabile Ivan. Allison Shearmur Productions, Jolie Pas Productions, Walt Disney Pictures.

Aria di libertà – L’unico e insuperabile Ivan recensione

Mack e i suoi dipendenti cercano di far avere agli animali tutto ciò di cui hanno bisogno, danno loro amore e cure. Ma non potranno mai sostituirsi alla natura incontaminata nella quale tutte le specie dovrebbero trascorrere la loro vita. Come l’elefantina Ruby, che a differenza di Ivan non ha mai potuto godere della sua famiglia e della libertà. Il film non pretende di far passare il messaggio che se l’animale è amato, la gabbia non è poi così male. Una prigione pur se dorata rimane una prigione.

Ne L’unico e insuperabile Ivan si vuole sottolineare come gli umani possano rimediare in parte al loro desiderio di conoscenza e controllo su tutto, attraverso la costruzione di zoo. Gli zoo sono posti dove gli umani si fanno perdonare dal fatto di aver strappato animali innocenti dai loro habitat. Questi vengono ricreati nei minimi dettagli per farli sentire a casa, e al tempo stesso avere l’opportunità di ammirarli, studiarli, amarli persino. Il film ci insegna anche che non si può avere tutto: o si è in gabbia con la sicurezza ma pur sempre intrappolato, oppure liberi ma senza certezze e allo sbaraglio.

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L’unico e insuperabile Ivan. Allison Shearmur Productions, Jolie Pas Productions, Walt Disney Pictures.

Un racconto pedagogico – L’unico e insuperabile Ivan recensione

Tutto considerato, si tratta di una pellicola adatta per le famiglie, scorrevole e girata molto bene dal punto di vista tecnico. Colori sgargianti e campi lunghi quando si tratta della natura, una palette cromatica più spenta nelle scene al circo, proprio ad indicare, visivamente, la contrapposizione metaforica tra ciò rende gli animali davvero felici, e ciò che non lo fa. Primi piani sui volti degli animali per carpire le loro emozioni e stati d’animo, sempre inserite al punto giusto, quando occorre più “pathos”.

Anche i nuclei tematici sono importanti e strizzano l’occhio ad una favola “di formazione” per bambini. Si parla di restare fedeli a noi stessi e di amarci per ciò che siamo; restare vicini ai posti a cui apparteniamo e rispettare sempre il prossimo. L’unico e insuperabile Ivan non è quindi un film originale nel suo genere, ma è apprezzabile comunque per gli insegnamenti che prova a dare. Infine, un ottimo cast di attori “fisici” e in veste di doppiatori rende i personaggi vibranti e sfaccettati.

L'unico e insuperabile Ivan

Voto - 6

6

Voto

Lati positivi

  • Storia pedagogica per bambini
  • Interessanti spunti di riflessione sulla libertà

Lati negativi

  • Storia che manca di originalità

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