Lupin III – The First: recensione del film di Takashi Yamazaki

Il primo film dedicato a Lupin in computer grafica 3D

Arriverà nei cinema italiani il 27 febbraio Lupin III – The First, il primo film dedicato al celebre ladro ideato da Monkey Punch e realizzato in 3DCGI, di cui vi proponiamo la nostra recensione. Il film diretto da Takashi Yamazaki realizza il sogno del fumettista giapponese, scomparso nell’aprile del 2019, di vedere un film della saga di Lupin III in computer grafica. La serie di fumetti con protagonista Lupin ha inizio nel 1967 sulla rivista Weekly Manga Action; le storie di azione e avventura disegnate da Monkey Punch suscitano subito grande curiosità e il successo non tarda ad arrivare.

Nel 1971, in Giappone, ha inizio la serie Le avventure di Lupin III, trasmessa in Italia a partire dal 1979; ulteriore popolarità arriva con Le nuove avventure di Lupin III, che vanno in onda in Giappone dal 1977 e in Italia dal 1981. Il primo lungometraggio cinematografico, Lupin III – La pietra della saggezza, arriva nel 1978 diretto da Sōji Yoshikawa, mentre nel 1979 il maestro Hayao Miyazaki dirige Lupin III – Il castello di Cagliostro. Il progetto del film oggetto della nostra recensione prende avvio nel 2015; Yamazaki impiega circa un anno per scrivere la sceneggiatura e il primo story reel è pronto a giugno 2017. La metodologia utilizzata per realizzare quest’opera è di prassi nei film hollywoodiani, ma è la prima volta che trova applicazione in un lungometraggio animato giapponese.

Indice

La trama – Lupin III The First, la recensione

Lupin III, il più celebre ladro al mondo, ha un sogno da realizzare: portare a termine l’impresa che suo nonno Arsenio Lupin non è mai riuscito a compiere. La missione è quella di rubare il famigerato diario di Bresson, unico bottino su cui Arsenio Lupin non è riuscito a mettere le mani. Una leggenda narra che chi riuscirà ad impossessarsi del diario e risolverne gli enigmi avrà accesso a un immenso tesoro. Lambert, il ricercatore di un’organizzazione segreta agli ordini del temibile Geralt, ha la stessa ambizione e i suoi piani finiscono per intralciare quelli di Lupin.

Nel corso della sua missione, il celebre ladro si imbatte in Laetitia, una giovane studiosa di archeologia desiderosa di rivelare tutti i segreti del diario di Bresson. La giovane si unisce a Lupin e ai suoi compagni e complici: l’astuto Jigen e Goemon, maestro nell’arte di maneggiare la spada. Anche Laetitia, però, nasconde dei segreti, che l’abile Lupin non tarderà a scoprire. In un rocambolesco viaggio fra Parigi, il Messico e il Brasile, il protagonista e i suoi compagni si lanciano in una vera e propria caccia al tesoro, sempre inseguiti dall’instancabile Zenigata. Riuscirà Lupin a trovare il tesoro prima di Lambert e Geralt?lupin III recensione

La genesi del progetto

Inizialmente coinvolto solo come consulente, Takashi Yamazaki ha accettato di diventare regista del film spinto dalla grande passione per le avventure di Lupin III. L’idea di realizzare un film su Lupin III in 3DCGI arriva nel 2015; il celebre creatore del personaggio, il maestro Monkey Punch, manifesta immediatamente curiosità e entusiasmo nei confronti del progetto. Dall’autunno del 2015 a novembre 2017, si susseguono una serie di tappe di realizzazione impegnative fra la produzione dello story reel, la realizzazione dei personaggi e degli sfondi in 3DCGI e la scelta dellakey frame animation. Per la realizzazione dei personaggi, degli oggetti in scena e degli sfondi il minuzioso lavoro di ricerca è andato avanti di pari passo con la produzione dello story reel.

Il team di Yamazaki si è concentrato su uno studio dettagliato dei fumetti, della serie e dei film su Lupin, insieme a un’accurata indagine sulle ambientazioni in cui la storia si sviluppa. Realizzare i modelli 3D dei protagonisti, delle ambientazioni e degli oggetti, partendo dal design 2D non era impresa facile; il timore maggiore di Yamazaki era soprattutto quello di perdere l’essenza e la tipicità dei personaggi. Col procedimento della key frame animation i movimenti dei personaggi, le loro espressioni, la gestualità e la mimica sono stati aggiunti grazie al lavoro manuale di un gruppo di esperti. Infine, il tutto è stato sincronizzato alla recitazione dei doppiatori per ottenere un’animazione fluida, armonica e qualitativamente di alto livello.

Considerazioni tecniche – Lupin III The First, la recensione

Proseguiamo la nostra recensione soffermandoci sull’aspetto fondamentale di Lupin III – The First, ovvero la qualità dell’animazione. Alla base della produzione dei personaggi c’è un minuzioso lavoro di modelling. Sono stati scelti i modelli con la più ampia gamma di espressioni, rendendo così l’animazione in computer grafica più ricca di sfumature e dettagli. L’attenzione ai particolari del volto, dei vestiti, degli accessori e dei tratti di ciascun personaggio è massima e il lavoro di fino traspare in ogni scena. Le sequenze più impegnative a livello tecnico e artistico, poi, hanno visto al lavoro gli animatori che hanno sempre disegnato Lupin. L’effetto finale è davvero d’impatto: i personaggi in 3D catturano l’attenzione e, anche nelle scene di gruppo, viene dato risalto a ogni dettaglio.

Bella l’idea di mantenere nel film i doppiatori storici della serie, le voci “familiari” che ci hanno accompagnato nelle repliche più recenti di Lupin. Così, ritroviamo Stefano d’Onofrio a doppiare il protagonista e Alessandro Maria D’Errico e Antonio Palumbo a dar voce rispettivamente a Jigen e Goemon; inconfondibile anche il doppiaggio di Zenigata, curato da Rodolfo Bianchi. Ulteriore nota positiva, la colonna sonora curata dal musicista e pianista jazz giapponese Yūji Ōno, storico compositore delle musiche di Lupin III. Se a livello tecnico il film di Yamazaki risulta ben congegnato e realizzato, lo è un po’ meno a livello narrativo. La sceneggiatura è a tratti troppo elementare e i personaggi mai comparsi nella saga di Lupin troppo poco interessanti e incisivi.lupin III recensione

Considerazioni finali

Arrivati alla fine della nostra recensione di Lupin III possiamo dire che quello di Yamazaki e del suo team è un progetto riuscito; divertente ed esteticamente appagante. La seconda parte del film sembra riprendere, dal punto di vista tematico, alcuni elementi di Indiana Jones e l’ultima crociata; nella prima parte, invece, ci sono tutti gli elementi che, nel corso degli anni, hanno reso Lupin e la sua gang così amati e popolari. Le scene più divertenti e ben realizzate sono quelle che vedono coinvolti il celebre ladro e l’infaticabile Ispettore Zenigata, sempre impegnati in inseguimenti improbabili e rocamboleschi. Lo storytelling di per sé non è particolarmente innovativo e, in certi punti, risulta troppo elementare, con dialoghi e battute un po’ banali.

Gli spettatori più giovani o che hanno avuto poco a che fare con le avventure di Lupin e i suoi compagni potranno fare conoscenza col ladro più famoso del mondo in modo accattivante e divertente. Gli appassionati di lunga data, d’altro canto, apprezzeranno il fatto di vedere sullo schermo scene familiari e quasi iconiche ma in una nuova dimensione e una nuova veste grafica. La 3DCGI, qui molto ben sfruttata, ha il pregio di far risaltare ogni dettaglio e i personaggi sembrano letteralmente saltar fuori dallo schermo. Nonostante la storia non sia esente da difetti, il comparto tecnico e il fascino del personaggio rendono Lupin III  -The First un film che riesce a coinvolgere e divertire, accontentando un pubblico eterogeneo.

Lupin III - The First

Voto - 7

7

Lati positivi

  • L'animazione in 3DCGI
  • Colonna sonora e doppiaggio

Lati negativi

  • Trama non sempre appassionante
  • I personaggi di Laetitia, Geralt e Lambert

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