En Attendant la Nuit: Recensione del film vampiresco – Venezia 80

Fra i film in concorso nella sezione di Orizzonti dell’ottantesima edizione della Mostra del cinema di Venezia, c’è En Attendant la Nuit, film francese di genere coming of age a tema vampiri, dove però il vampirismo viene utilizzato come metafora per la diversità, i disagi giovanili. Insomma, fa un’operazione non troppo lontana da quella che Bones And All aveva fatto con il cannibalismo. Ma varrà la pena di guardare questo film? Scopritelo leggendo la recensione. 

Trama – En Attendant la Nuit Recensione 

Fin dalla nascita, il giovane Philemon ha dei sintomi riconducibili a quelli di un vampiro: non può stare a lungo al sole e sente una sete di sangue, che sua madre soddisfa precedentemente con delle trasfusioni, in seguito rubando sacche di sangue al centro donazioni del sangue. Le cose si faranno ancora più complicate quando Philemon cercherà di integrarsi con i suoi coetanei nonostante le sue peculiarità, che tiene sempre nascoste. Assistiamo sia a questa dinamica sia a quella della famiglia del ragazzo, che lo ama ma che allo stesso tempo ha sempre delle ripercussioni negative a causa della sua peculiare condizione.

Il vampirismo – En Attendant la Nuit Recensione

Come anticipato, il vampirismo del protagonista può essere metafora di molte cose che hanno a che fare con l’anticonformismo, o con i disagi adolescenziali, o ancora con malattie difficili da spiegare. Effettivamente, quella di Philemon non è una storia troppo lontana da quella di ragazzi con condizioni che causano comportamenti “anomali” e delle loro famiglie.

Queste le parole della regista Céline Rouzet: “Questa storia trae ispirazione direttamente dalla mia famiglia e dalla mia adolescenza. Il film di genere era l’unico modo per raccontarlo. È un film cupo, drammatico, romantico ed esilarante su una persona che cerca disperatamente di integrarsi e di trovare risposte attraverso l’amore. Parla anche di marginalità e conformismo, di sacrifici familiari, di esplosioni di rabbia, di desideri selvaggi… e della ferocia che si cela sotto la superficie dell’ordinaria vita occidentale“. Effettivamente, per quanto si tratti di una storia di finzione e con elementi fantastici, non è difficile rivedercisi.

Un vampiro desiderabile? – En Attendant la Nuit Recensione

Per quanto la condizione del protagonista venga mostrata soprattutto da un punto di vista drammatico se non addirittura spaventoso, c’è anche un altro punto di vista, quello di Camila, ragazza che vive nel vicinato di Philemon. Da quando scopre del vampirismo del ragazzo, questo le appare ancora più attraente. Questo si rifà anche alla letteratura vampiresca e ai media in generale con questo tema e all’attrazione che hanno sempre avuto sul pubblico femminile. Inoltre, dà una caratterizzazione particolare alla protagonista femminile, attirata da un aspetto più dark e misterioso del protagonista maschile. 

Analisi del Film – En Attendant la Nuit Recensione 

In generale, En Attendant la Nuit è un buon prodotto. Molto immersiva la regia, in particolar modo per quanto riguarda le scene ambientate nella natura. A tal proposito, anche la fotografia viene in aiuto, creando un bellissimo connubio con la regia. Ottime anche tutte le prove attoriali, convince soprattutto quella del protagonista Philemon, interpretato da Mathias Legoût-Hammond, che, oltre ad avere un phisique du role perfetto, fa un’ottima interpretazione nonostante questo sia il suo debutto attoriale. Indubbiamente una carriera da tener d’occhio.

Anche la sceneggiatura è per lo più buona, anche se presenta qualche difetto: il film si prende molto i suoi tempi per presentare il luogo della narrazione e i suoi personaggi, ma nella seconda metà sembra invece tutto troppo frettoloso, in particolare il passaggio del protagonista da ragazzo molto controllato a pieno d’ira e con poco controllo di sé.