Hamilton: recensione del nuovo musical su Disney+

Disney ha distribuito il film dello spettacolo teatrale Hamilton, scritto, composto e interpretato da Lin-Manuel Miranda

Disney, da quando ha lanciato il proprio servizio streaming sta cercando di portare più contenuti possibile sulla piattaforma allo scopo di accrescere il numero di abbonati. Così la Casa di Topolino ha acquistato i diritti di distribuzione di Hamilton; registrazione integrale dell’omonimo musical di Lin-Manuel Miranda. Hamilton, di cui vi proponiamo la recensione, è una rappresentazione teatrale basata sul romanzo biografico di Ron Chernow su Alexander Hamilton, uno dei padri fondatori degli Stati Uniti. Lin-Manuel Miranda ebbe l’idea leggendo il libro in aeroporto ed ha composto le musiche, scritto, interpretato e prodotto l’opera.

Sin dal suo debutto Hamilton ha ricevuto il plauso di tutta la critica, vincendo 11 Tony Award, un Grammy e il premio Pulitzer per la drammaturgia; il cast fu persino invitato per una rappresentazione alla Casa Bianca dalla allora First Lady, Michelle Obama. La decisione di Disney di distribuire il film su Disney+ è stata dettata dalla chiusura dei teatri e dei cinema ma a quanto pare è stata la mossa giusta. Il film ha infatti totalizzato un numero impressionante di download, dando grande risalto ad un mondo poco conosciuto dal grande pubblico. Purtroppo, a causa dell’uscita anticipata di ben 15 mesi, al momento non sono disponibili i sottotitoli in lingua italiana; ciò nonostante se si ha una discreta conoscenza della lingua inglese si può lo stesso godere di questa magnifica opera.

Indice

Trama: Il sogno americano – Hamilton, la recensione

Alexander Hamilton (Lin-Manuel Miranda) è un orfano proveniente dai Caraibi che grazie alla sua forza di volontà e alla sua buona penna riesce a farsi strada, sbarcando a New York come un immigrato. Qui fa la conoscenza di Aaron Burr ed altre persone con le quali inizierà una rivolta nella città per spingere le colonie a ribellarsi contro il dominio inglese. La rivoluzione così prende il via costringendo il generale George Washington ha cercare un aiuto burocratico. Nel frattempo Alexander fa la conoscenza delle sorelle Schuyler: Angelica ed Eliza. Angelica, pur provando forti sentimenti per Hamilton, decide di presentare il ragazzo ad Eliza; i due si innamorano e nel giro di un mese si sposano.

Hamilton ormai è il braccio destro di Washington e la rivoluzione sta giungendo al termine e così come finisce la guerra inizia una nuova era per il popolo americano ora riunito sotto un’unica bandiera, quella degli Stati Uniti D’America. Hamilton contribuirà ancora a lungo alla creazione dello Stato e nel farlo inevitabilmente concentrerà su di sé l’odio di alcuni. Distratto dalla politica, trascura la moglie ed il figlio, deciso però a scrivere la storia del paese. Ma per quanto un uomo possa sforzarsi non è lui a decidere come verrà ricordato dal mondo. Ossessionato dal voler lasciare un’eredità agli Stati Uniti, Hamilton dovrà scegliere: la politica o la famiglia.

recensione hamilton

Hamilton. Walt Disney Pictures. 5000 Broadway Productions. Nevis Productions. Old 320 Sycamore Pictures. RadicalMedia.

Musical a tutto tondo – Hamilton, la recensione

Come già detto sopra Hamilton è un musical e per l’intera durata di 2 ore e 50 minuti, i personaggi raccontano la storia cantando. Quello del musical è un genere molto particolare, infatti non è gradito da tutti gli spettatori proprio per questo stile narrativo. Se non curate, le canzoni rischiano di annoiare il pubblico che al suo posto preferirebbe un dialogo. Fortunatamente non è il caso di Hamilton. Lin-Manuel Miranda ha fatto un lavoro incredibile. Non c’è una singola canzone che non resti nella mente dello spettatore. Il compositore ha deciso di raccontare una storia del passato in chiave moderna passando dal jazz all’hip hop fino ad arrivare all’R&B. Non stupitevi quindi se un dibattito politico verrà messo in scena come una Rap Battle.

Le canzoni sono studiate nei minimi dettagli e riescono a trasportare lo spettatore all’interno della storia. Scrivere un’opera del genere è estremamente difficile; bisogna essere capaci di coniugare la musicalità delle parole alle esigenze della narrazione. Un monologo non deve essere solo d’impatto in quanto tale, ma anche come canzone; c’è bisogno di rime, ritmo e musicalità e in questo caso il risultato è grandioso. I testi delle canzoni sono molto taglienti e si può notare anche un certo piglio satirico nella trattazione di argomenti delicati. Lin-Manuel Miranda ha scritto e composto un adattamento perfetto ed è riuscito a raccontare una storia così imponente in un musical di quasi tre ore.

Il ruolo della storia – Hamilton, la recensione

Hamilton non si limita a narrare la vita del padre fondatore; il musical infatti si sofferma sull’importanza della storia e l’eredità lasciata dagli uomini. Il protagonista non riesce a gestire la propria famiglia, perché troppo preso dal lavoro; il tempo scorre e non c’è un attimo da perdere. La più grande ambizione di Hamilton è quella di lasciare un segno sul proprio Stato, venir ricordato dalla storia per le proprie azioni. Ma non siamo noi a scegliere in che modo il mondo ci ricorderà; e quando l’ambizione si trasforma in ossessione, bisogna chiedersi cosa si è disposti a perdere pur di continuare. Nell’analizzare questo tema la narrazione da molto spazio a personaggi come George Washington e Eliza Schuyler mostrando la vicenda da diversi punti di vista.

Il musical non intende esaltare all’estremo la figura di Alexander Hamilton e mostra anche la sua parte negativa, i difetti e gli errori commessi. Relativamente a questo discorso sono poi state rivolte varie critiche al mancato approfondimento della tematica razziale. Infatti, per quanto il protagonista fosse a favore dell’abolizione della schiavitù, era di fatto un mercante di schiavi. C’è anche da dire però che un argomento del genere avrebbe sicuramente aumentato il minutaggio dello spettacolo, che avrebbe raggiunto una durata forse troppo elevata. Di conseguenza si è preferito soffermarsi maggiormente sul ruolo della storia e di come questa influenzi l’uomo; conferendo al personaggio principale una caratterizzazione che mostra Alexander Hamilton sia come figura storica, sia come uomo.

recensione hamilton

Hamilton. Walt Disney Pictures. 5000 Broadway Productions. Nevis Productions. Old 320 Sycamore Pictures. RadicalMedia.

Analisi tecnica – Hamilton, la recensione

Per parlare di Hamilton dal punto di vista tecnico bisogna scindere il film dallo spettacolo. Come musical teatrale Hamilton è un piccolo gioiello. È stata impiegata un’estrema cura per ogni elemento dello show: dai costumi che riportano lo spettatore in un’epoca storica ben precisa, alle coreografie che danno il loro massimo nelle scene oniriche. Infatti durante lo spettacolo molto spesso la narrazione si focalizza sui pensieri e i moti interiori dei personaggi, mettendo in scena coreografie molto elaborate e spettacolari. Per quanto riguarda il cast c’è ben poco da dire, ognuno di loro ha fatto un ottimo lavoro considerando anche il doppio ruolo sia come attori che come cantanti, per non parlare dei ballerini.

Se si analizza Hamilton come film bisogna considerare che si tratta della registrazione di uno spettacolo e non un film “a tutti gli effetti”. Il tutto è stato realizzato nel corso di tre rappresentazioni al Richard Rogers Theatre di Broadway, mentre delle riprese aggiuntive sono state girate senza il pubblico in sala. Tenendo conto di ciò, il regista Thomas Kail è riuscito ad azzerare questo distacco trasportando lo spettatore all’interno del teatro. Le riprese sono ben studiate ed è sempre chiaro dove si trovino gli attori sul palco, non vi è mai un senso di confusione e andando avanti con la pellicola ci si dimentica quasi del teatro. In somma, sotto tutti i punti di vista Hamilton eccelle, sia come film, sia come spettacolo.

Considerazioni finali

Abbiamo già visto Lin-Manuel Miranda in prodotti come Il ritorno di Mary Poppins o la serie HBO Queste Oscure Materie, ma non ci eravamo resi conto del suo potenziale fino ad ora. Canzoni memorabili, storia affascinante e attori mozzafiato. Non tutti forse apprezzeranno l’opera, essendo comunque un musical registrato a teatro e con una durata piuttosto lunga, ma ciò non toglie che si tratti di un esperimento fantastico. L’idea di riportare questo show sul piccolo schermo e renderlo alla portata di tutti, forse darà quella spinta in più a coloro i quali sono sempre stati diffidenti nei confronti di prodotti di questo tipo.

Hamilton infatti può essere considerato un film a tutti gli effetti e il setting teatrale non inficia assolutamente sulla godibilità del prodotto, che pur durando due ore e cinquanta non stanca ma anzi incuriosisce. In conclusione ci sentiamo di dirvi che se non avete mai apprezzato i musical e l’idea di un film registrato a teatro vi convince ancora meno, non fatevi scoraggiare e date una chance ad Hamilton, non ve ne pentirete.

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Hamilton

Voto - 9

9

Lati positivi

  • Prestazioni attoriali magnifiche
  • Incredibile cura per il lato tecnico (costumi, luci, riprese e coreografie)
  • Testi e canzoni memorabili

Lati negativi

  • Mancanza dei sottotitoli in Italiano

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