L’esorcismo di Hannah Grace: la recensione

Demoni e litanie tornano in sala con L'esorcismo di Hannah Grace, ennesimo horror sulla possessione demoniaca

La recensione de L’esorcismo di Hannah Grace – una ragazza incatenata ad un letto che trema, preti che recitano preghiere armati di fede, crocifissi e acquasanta. Non vi stiamo raccontando l’ Esorcista, il capolavoro diretto da William Friedkin nel lontano 1973, bensì la scena di apertura de L’esorcismo di Hannah Grace, ennesimo horror a tema possessione demoniaca prodotto e distribuito da Sony. Megan Reed (Shay Mitchell) è una giovane ex-poliziotta che viene assunta in un obitorio per un lavoro notturno. Un incidente avvenuto quando era in polizia ha per sempre cambiato il suo modo di essere; Megan infatti soffre di ansia, ha una farmacodipendenza da benzodiazepine ed è tormentata da strane allucinazioni visive. Quale miglior posto allora di un obitorio di notte per conciliare il tutto?

L’esorcismo di Hannah Grace, diretto da Diederick Van Rooijen, è un horror cupo, movimentato e pieno di stereotipi del caso. Se siete amanti del genere, o anche solo curiosi, non vi resta che proseguire e leggere la nostra recensione.

L’esorcismo di Hannah Grace: recensione

Croci, preghiere recitate in latino, acquasanta e una ragazza indemoniata legata ad un letto che trema come scossa da un terremoto infernale. Bastano questi pochi elementi per fare grande un horror su una (ennesima) possessione demoniaca? La risposta è ovvia: no. Eppure L’Esorcismo di Hannah Grace quantomeno ci prova a scalfire la mente dello spettatore con immagini che rimandano al più classico e iconico esorcismo nella storia del cinema.

L'esorcismo di Hannah Grace recensione

Era il lontano 1973, quando William Friedkin diresse l’Esorcista, film che ha segnato nell’immaginario collettivo cinematografico quegli ingredienti necessari per inscenare una possessione demoniaca: porte che si aprono e chiudono da sole, una bambina indemoniata autolesionista, in grado di ruotare la testa di 180 gradi come se nulla fosse. Ma anche la figura di un vecchio esorcista, le preghiere in latino, l’acqua santa, la lotta tra bene e male nella più classica ed esplicita delle forme… Dal successo de L’esorcista fino ad oggi molti horror hanno tentato di percorrere la medesima strada, senza mai sfiorare minimamente la grandezza dell’originale.

Eppure Hollywood un insegnamento (grande) l’ha avuto. I film di possessione demoniaca mettono realmente paura perché giocano su quella sottile linea a confine tra realtà e finzione, tra dubbio e certezza. C’è chi non ci crede affatto mentre altri credono nell’esistenza del maligno, che magari non ha le corna ed il forcone ma può vestire diverse forme e perché no, possedere cose e persone. Scettici o meno l’esorcismo è una pratica realmente esistente e anche ben documentata. Ed è proprio questa attinenza con il reale che spiega la snervante e morbosa psicologia di questa tipologia di horror.

Come dicevamo l’industria cinematografica se ne è resa conto già da tempo ed ha giustamente cavalcato l’onda. Pensiamo ai vari L’esorcismo di Emily Rose, The Possession, la saga di Annabelle o Omen, il presagio tanto per citare i più recenti e famosi; film dove un demone si impossessa di persone o cose. Le pellicole appartenenti a questo filone sono moltissime e sempre più presenti. Il classico mostro non spaventa più come prima, il pubblico è più maturo e vaccinato oggi, serve qualcosa di più disturbante.

La recensione de L’esorcismo di Hannah Grace, il film in breve

Anche L’esorcismo di Hannah Grace prova a percorrere la strada della possessione demoniaca ma fallisce miseramente come molti altri suoi predecessori, d’altronde. Questo ci riporta all’inizio della nostra discussione. Basta dell’acquasanta, una croce e una ragazza indemoniata a garantire il successo di un horror del genere? Lo ripetiamo ancora: ovviamente no. Il film inizia già con la scena di un esorcismo dove ci vengono presentati alcuni dei protagonisti della storia, tra cui proprio Hannah Grace, l’indemoniata di turno. Giocarsi la carta della possessione già alla prima scena toglie parte del fascino e del mistero perché anticipa quell’orrore che vedremo anche per tutto il film. Non abbiamo modo di conoscere il personaggio di Hannah prima della possessione, è già bella che indemoniata ad inizio pellicola. È una scelta consapevole e non necessariamente un qualcosa di negativo specie se il film si lascia spazio per raccontare altri aspetti.

L’idea di una protagonista che soffre di allucinazioni visive e lavora in un obitorio di notte è la più riuscita dell’intero film. Abbiamo anche apprezzato tutti i macabri dettagli del mestiere in questione come fotografare e prendere le impronte a cadaveri spesso mal ridotti. Si crea la giusta atmosfera di tensione che prepara lo spettatore all’arrivo di un qualcosa di più o meno atteso, ovvero il cadavere di Hannah Grace, che chiaramente nasconde qualcosa di sinistro…

Fin qui più o meno tutto bene, poi l’horror di Diederick smarrisce la retta via e si perde in un coacervo di stereotipi del caso: rumori di porte che si aprono e chiudono da sole, luci al neon che lampeggiano, note di splatter e ovviamente una creatura mostruosa che salta nell’inquadratura improvvisamente (i soliti jumpscares). Il tutto si svolge in un plot molto lineare e prevedibile, dove lo spettatore anticipa con facilità gli sviluppi della storia e le azioni/esiti dei vari personaggi. Protagonista a parte piattezza estrema di quasi tutti gli altri characters, alcuni posti solo come carne da macello.

L’esorcismo di Hannah Grace, conclusioni

Cosa aggiunge L’esorcismo di Hannah Grace al genere horror? Nulla. Tutto già visto e prevedibile. Ci è molto piaciuta l’ambientazione e quantomeno le basi su cui poggia la storia. Non stiamo dicendo che il film non metta paura, ma lo fa sicuramente nel peggiore dei modi, risultando anche ripetitivo e noioso verso la parte finale, quando si intuisce già quale sarà l’esito della vicenda. Maggior mistero e suspense con un paio di grossi colpi di scena avrebbero sicuramente reso un po’ più brillante una sceneggiatura piatta e prevedibile. Se siete amanti del genere horror non è escluso che non vi divertiate a passare una serata al cinema insieme ad altri amici. Gli altri lascino pure perdere e passino oltre.

L'esorcismo di Hannah Grace

VOTO FINALE - 5.5

5.5

The Good

  • Buona l'idea di partenza e l'ambientazione
  • A tratti ottima suspence

The Bad

  • Tanti, troppi stereotipi di genere
  • Prevedibile, personaggi e storia piatti e lineari
  • Ripetitivo e noioso nella parte finale

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