Ti amo, imbecille: recensione del film originale Netflix

Come superare la rottura con la ex conoscendo altre donne

Uno dei punti di forza di Netflix è quello di pubblicare costantemente nuovi prodotti originali. Così ogni settimana il catalogo viene aggiornato con film o serie tv inedite. Questa volta è il caso di un film spagnolo: Ti amo, imbecille di cui vi proponiamo la nostra recensione. Spesso a caso della scarsa pubblicità, molti prodotti rilasciati dalla grande N passano in sordina e può capitare di perdersi grandi opere o avere la fortuna di non buttare due ore guardando qualcosa di poco interessante. Questa pellicola, si posiziona nel mezzo.

Ti amo, imbecille racconta la storia di un ragazzo che mollato dalla compagna cerca di andare avanti conoscendo nuove donne. Il film si posiziona nel mezzo proprio perché non è brutto, anzi è piuttosto godibile, ma affronta la tematica in maniera veramente poco originale. Diretto da Laura Mana, tra i membri del cast troviamo Quim Gutierrez, Alfonso Bassave e Natalia Mena (Harry Potter).

Indice

Trama – Ti amo imbecille, la recensione

Marcos è un giovane ragazzo di Barcellona che una sera decide di portare a cena Ana, sua ragazza da ormai otto anni, per chiederle di sposarlo. Purtroppo le cose vanno per il peggio e Ana non solo rifiuta, ma decide di mollare Marcos che, come se non bastasse, il giorno dopo viene licenziato. Il ragazzo ormai solo e senza lavoro decide di dare una svolta alla propria vita: superare la rottura e conoscere nuove donne.

Nel fare questo, verrà aiutato da Diego, il suo migliore amico, che lo introdurrà al mondo delle app di incontri e cercherà di aiutarlo in questa sua scelta. Marcos si rinnova, cambiando taglio, vestiario e facendo attività fisica per fare una buona impressione con le sue nuove conoscenze. La vera svolta però avviene quando il ragazzo incontra Raquel, una vecchia amica delle superiori ormai totalmente cambiata che lo aiuterà a capire cosa sia ciò che vuole davvero.

recensione ti amo imbecille

Ti amo, imbecille. Brutal Media. Lastor Media. Minoria Absoluta. Yo Hombre la Pelìcula.

Un film nella media – Ti amo imbecille, la recensione

Come dicevamo prima, Ti amo, imbecille non è un film brutto, ma un film mediocre. Tutto ciò che viene presentato sin dall inizio è molto scontato e l’intera trama è una solfa proposta già molte altre volte. Un ragazzo impacciato che viene lasciato e licenziato lo stesso giorno e che decide di cambiare, diventando tutto d’un tratto diventa un uomo attraente. Poi c’è l’amica che non vede da tanto che lo aiuta nelle relazioni e che da ragazzina era innamorata di lui. Vi basta leggere la trama per capire come vada a finire il film. Tutto ciò priva la visione di entusiasmo e va a minare l’interesse dello spettatore proseguire oltre con la pellicola.

Ti amo, imbecille è una semplice commedia, niente di più. Per questo rientra all’interno dei prodotti mediocri, in quanto ampiamente nella media. L’unico spunto interessante, per quanto nulla di così originale, è la rottura della quarta parete. Nella prima parte del film infatti, il protagonista si rivolge allo spettatore raccontando in maniera simpatica gli avvenimenti. Peccato che ad un certo punto del film questo non accada più e il film torna ad essere come prima. La cosa che lascia interdetti è la mancata spiegazione di questo, perché non proseguire con questo stile di narrazione? Dire che Ti amo, imbecille sia un brutto film sarebbe sbagliato perché tutto sommato non ci sono grandi errori o situazioni che fanno urlare allo scandalo e la visione è piuttosto godibile. Ciò nonostante non lo si può definire un bel film e questo lo fa precipitare nella lunga lista delle produzioni mediocri di Netflix.

Analisi tecnica – Ti amo imbecille, la recensione

Dal punto di vista tecnico il discorso è uguale. Non c’è nessun elemento che colpisca l’occhio dello spettatore, né la regia né la fotografia e nemmeno la colonna sonora. È tutto estremamente piatto, cosa che rende il film ancor meno appetibile. Man mano, andando avanti con la storia, la curiosità scende sempre di più proprio perché non c’è nulla che possa stupire chi sta guardando. La scrittura si basa sui classici stilemi delle commedie romantiche. Per quanto riguarda i personaggi, alla fine del film nessuno di questi sarà degno di memoria, né il protagonista, tanto meno l’amica.

Raquel infatti è caratterizzata come la “classica” ragazza underground e fuori dagli schemi. Capelli tinti, abbigliamento stravagante e tatuaggi, un’immagine che va a pescare a piene mani da altri prodotti. Il film poi non eccelle nemmeno nella comicità. La pellicola, nasce come una commedia ma in determinati momenti ha la pretesa di essere divertente tramite battute scontate che invece hanno l’effetto opposto e non fanno altro che rendere ancor meno interessante la visione.

recensione ti amo imbecille

Ti amo, imbecille. Brutal Media. Lastor Media. Minoria Absoluta. Yo Hombre la Pelìcula.

Considerazioni finali

Se si dovesse definire questo film con una parola sarebbe mediocre. Ti amo, imbecille è un film già visto in tutto e per tutto e non c’è nessun elemento in tutta la pellicola che riesca a stupire lo spettatore. Trama scontata, personaggi banali e colona sonora anonima. L’unico lato interessante, ovvero la rottura della quarta parete, viene sfruttato per bene solo nella prima parte per poi finire nel dimenticatoio.

Come si sarà capito, questo film non ha molti punti a suo favore, paradossalmente però non ha nemmeno grandi difetti. Tutto il lato tecnico è piatto, ma fa il suo e non fallisce in questo. Gli attori non hanno possibilità di esprimere al meglio le loro capacità a causa della sceneggiatura, ma per quello che possono recitano bene. In fin dei conti Ti amo, imbecille è una pellicola godibile, ma oltre questo non c’è nient’altro finendo per essere la classica commedia che sa già di visto.

Ti amo, imbecille

Voto - 6

6

Lati positivi

  • Visione scorrevole e godibile

Lati negativi

  • Storia già vista e poco originale
  • Personaggi scontati

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