Saint X: recensione della serie tv disponibile su Disney Plus

Saint X è l'ennesima dimostrazione che il dead girl show è un trope vecchio

Dopo The White Lotus e il meno riuscito Nove perfetti sconosciuti, Saint X è la nuova serie che mette sotto i riflettori le dinamiche delle famiglie ricche e bianche durante le vacanze in resort extra lusso.
Creata da Leila Gerstein che ha adattato il romanzo di Alexis Schaitkin, la miniserie in otto episodi che vuole provare a raccontare il trauma subìto da Emily Thomas 20 anni prima, quando sua sorella Alison venne stuprata e brutalmente uccisa durante una vacanza di famiglia.

Indice

Trama – Saint X, la recensione

La famiglia Thomas è la classica famiglia che negli ultimi anni è diventata protagonista di molte serie tv: benestante, bianca e con problemi relazionali che si trasformano in lacune di comunicazione tra di loro. I Thomas assieme ad altre famiglie, anche loro ricche e bianche, vanno in vacanza in un resort nell’isola caraibica di Saint X con l’intenzione di rilassarsi, ma tutto cambia durante l’ultima notte del soggiorno quando Alison (West Duchovny) muore misteriosamente. 

Saint X.

Saint X. Anonymous Content, DreamCrew Entertainment, ABC Signature.

Le premesse – Saint X, la recensione

Saint X , almeno dalle premesse, vuole ricalcare le tematiche The White Lotus è riuscito così bene a portare sul piccolo schermo; una scottante critica alla società dei ricchi bianchi che alimenta il proprio razzismo andando in resort e hotel di lusso in luoghi lontani dai classici centri cittadini dove può godere della cultura locale che viene filtrata e ridotta a puro intrattenimento. Da The White Lotus però non prende nient’altro visto che quest’ultimo utilizza gli stilemi della satira e della commedia nera che fanno dimenticare il caso di omicidio che apre le stagioni, ma utilizza il linguaggio del thriller più classico anche nella struttura.

Saint X.

Saint X. Anonymous Content, DreamCrew Entertainment, ABC Signature.

La serie si avvale di due linee temporali differenti per essere raccontata: il presente, caratterizzato dall’ossessione per Emily di scoprire cosa sia successo a sua sorella Alison molti anni prima e dalle goffe indagini portate avanti dalla ragazza, e il passato tramite cui vengono ricostruiti gli ultimi giorni della vita di Alison fino alla risoluzione del suo omicidio.

Tutte le carte in tavola – Saint X, la recensione

Per anni il caso è rimasto irrisolto con solamente due uomini del posto a essere sospettati, due ragazzi neri che sono stati visti con Alison poco prima che la ragazza morisse. Questi sospetti sono stati ampliati non solamente dalla circostanza non favorevole, ma anche dal razzismo dilagante che è stato il giudice dei genitori di Alison prima, degli altri ospiti del resort e poi dei media.

Saint X.

Saint X. Anonymous Content, DreamCrew Entertainment, ABC Signature.

Sebbene la serie giochi con lo spettatore ampliando i possibili sospettati al resto del gruppo di turisti arrivati con la famiglia di Alison e non escluda a priori nessuno, le prime puntate si focalizzano sul comportamento degli altri ospiti confermando che ognuno di loro poteva avere un movente. Chi va ad alloggiare in quel resort, infatti, sono famiglie bianche e borghesi con una mentalità maschilista e razzista. Alison è una ragazza giovane e carina che gira per l’hotel in costume e pantaloncini, basta questo perché gli uomini che la circondano pensino che sia disponibile.

L’esempio perfetto è dato da una scena che si svolge in spiaggia durante la quale gli ospiti vengono invitati per una partita a pallavolo e in molti accettano solamente dopo aver visto Alison avvicinarsi al campo da gioco, in una dinamica che è messa in scena più come un pedinamento che un atto innocente. Quando Alison li rifiuta apertamente, li affronta o li ignora, diventa vittima di molestie verbali e di occhiatacce. Infine ci sono le poche donne presenti, due delle quali sono apertamente gelose di Alison e delle sgradite attenzioni che riceve. Questi elementi si perdono in fretta a favore di un ritmo che diventa ben presto ripetitivo fino ad arrivare a un finale anticlimatico.

Il problema delle Dead Girl Show – Saint X, la recensione

A essere il vero problema di Saint X è la protagonista nonché la vittima della storia, Alison. Viene presentata come una ragazza colta e intelligente quanto ipocrita che commenta sarcastica il patrimonio da capogiro dei genitori, ma più che volentieri va in vacanza con loro e, soprattutto, commenta la povertà locale in modo che ai suoi occhi può sembrare positivo, ma si fa riprendere da un abitante del luogo per le sue allusioni che risultano comunque razziste. Alison quindi non è molto diversa dagli altri e lei lo sa. È in questo momento che Saint X tenta di parlare di salute mentale, utilizzando degli vecchi stereotipi piuttosto che caratterizzandola come dovrebbe. Alison rientra a pieno del tanto famigerato trope narrativo Dead Girl Show, serie tv thriller in cui corpo morto della vittima viene sessualizzato e reso un oggetto creato appositamente per lo sguardo maschile.

Saint X.

Saint X. Anonymous Content, DreamCrew Entertainment, ABC Signature.

Il corpo di Alison diventa prima la protagonista dello sguardo dei personaggi maschili della serie, ma poi diventa l’oggetto dello sguardo del pubblico, specialmente quando la ragazza inizia a dare segni di cedimento. La salute mentale fragile viene rappresentata in Saint X nel modo peggiore di tutte: con scene di nudo che non portano assolutamente nulla alla trama né alla caratterizzazione, con comportamenti poco realistici da parte di Alison (senza fare spoiler, le scene in questione sono molto simili alla scena di La regina degli scacchi quando la protagonista, distrutta per una partita di scacchi persa, si ubriaca ballando indossando solo slip e canotta) che perde tutta la sua caratterizzazione iniziale.

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Saint X

Voto - 4

4

Lati positivi

  • L'ambientazione
  • Le premesse

Lati negativi

  • La caratterizzazione di Alison
  • Le tematiche vengono trattate in modo superficiale

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