Sex Education: la recensione della seconda stagione della serie Netflix

Arriva su Netflix la seconda stagione di Sex Education, serie diventata già cult

È da pochissimo sbarcata su Netflix la seconda stagione di Sex Education, la serie tv della piattaforma streaming che più ha fatto discutere negli ultimi anni. Sarà per via dei discorsi così espliciti sul sesso e sulla sessualità in generale, sarà che mostra al mondo come gli adolescenti affrontano il sesso o semplicemente perché racconta il loro mondo; Sex Education piace e stupisce. Nella recensione di Sex Education 2, che leggerete nelle prossime righe, capirete come la serie tv ha affrontato nuovamente il tema del sesso, anche se si colloca leggermente un passo indietro alla prima stagione. Per i toni e le tematiche che affronta, ha saputo comunque tenere il passo con la prima. Compito non semplice viste le alte aspettative in merito.

Restano comunque una certezza il cast, le musiche e la scenografia che conferiscono solennità al lavoro finito. Non è stato semplice introdurre nello streaming un tema così ostico. Solo altre poche serie tv (una tra tutte Sex and the city) sono riuscite a parlare di sesso naturalmente e così liberamente. Ma non vi vigliamo svelare troppo, fateci sapere nei commenti cosa ne pensate e buona lettura!

Indice:

Trama – Sex Education 2, la recensione

Otis e i suoi compagni di scuola iniziano un nuovo anno scolastico. Tutti gli studenti ricordano il precedente anno e i consigli sessuali di Otis sono ancora sussurrati tra i banchi. Ma una falsa epidemia di clamidia manda in scompiglio la scuola e il preside Groff è costretto a prendere provvedimenti. Infatti, a scuola sarà introdotta una migliore educazione sessuale e con questo nuovo programma entra in gioco la dottoressa Gin Milburn, alias la madre di Otis.

La dottoressa prenderà il posto del figlio come terapeuta sessuale tra i ragazzi, lasciando così il giovane a doversi scontrare con la sua vita. Infatti, Otis è combattuto tra l’amore per Ola e quello per Maeve, che dopo essere espulsa ingiustamente, è riammessa a scuola. Intanto gli altri compagni sperimentano i primi amori, le prime vessazioni, le prime scelte da maturi e responsabili, mettendo in secondo piano il sesso per lasciare spazio alle emozioni.

I confini del sesso

Apriamo la recensione di Sex Education 2 affrontando subito i principali cambiamenti. Se nella prima stagione abbiamo visto come gli adolescenti affrontano il sesso liberamente, dandosi consigli e scambiandosi informazioni, nella seconda vediamo inseriti dei confini. Con confini non intendiamo divieti di parola o di consultazione, ma l’inserimento più costante della figura degli adulti. I ragazzi tramite la figura di Otis erano stati esortati a raccontare liberamente i propri problemi sessuali. E tramite le sedute noi spettatori siamo entrati nel mondo degli adolescenti e nel loro modo di vedere le cose. Ora però i problemi legati al sesso degli alunni sono arrivati agli occhi degli adulti, in particolare del preside e degli insegnanti che si sentono in dovere di intervenire per mettere dei freni e dei limiti entro cui rimanere. Ora infatti troviamo Gin a prendere il posto del figlio come consulente sessuale.

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Gli adulti prendono in mano la situazione parlando del tema in maniera più informata e professionale, ricordando a noi spettatori che il tema, per quanto sia leggero, andrebbe comunque affrontato con una certa rilevanza e competenza. L’entrata in gioco della figura di Gin, che incarna tutti gli adulti, è fondamentale per farci capire che è bene che gli adolescenti parlino di sesso, ma che debbano farlo consapevolmente e con i giusti strumenti. Otis nel suo lavoro assieme a Maeve hanno dato inizio ad una rivoluzione, sfociata, come si vede nella prima puntata, in un’isteria collettiva dettata dalla disinformazione. Questo sviluppo ha reso però Sex Education una serie già vista, in cui tutto è già stato detto. È giusto che venga trasmesso il messaggio di insegnare una corretta educazione sessuale, ma così si è spenta quella luce di eccezionalità che contraddistingueva la serie.

Non più solo sesso

Con l’arrivo di Gin tra i docenti e del passaggio della clinica del sesso dai banchi ad una cattedra, vediamo come, in un certo senso, il sesso e la sessualità passino in secondo piano. Sono sempre affrontati dai ragazzi che cercano delle risposte ai loro dubbi e quesiti, ma dietro a tutto questo Gin insegna a ciascuno di loro che esistono i sentimenti. Questo passaggio lo si nota principalmente nella figura di Otis. Il ragazzo non essendo più il terapeuta della scuola e non avendo più il compito di illuminare i suoi compagni sulle tematiche sessuali, ha più tempo per pensare ai suoi sentimenti. Così anche gli altri protagonisti sono sommersi dai sentimenti, altro tema spaventoso che certe volte incute più terrore del sesso. Non solo sesso, ma anche amore, affetto e amicizia.

Anche se il parlare di sesso rimane una costante, sono messi a nudo i sentimenti dei giovani protagonisti e loro paure a riguardo. Perché se una prima volta spaventa, ammettere di essere innamorati e confessare i propri sentimenti spaventa ancora di più. Otis è la prova che dietro al sesso si nasconde molto altro: le emozioni e le passioni, senza le quali il sesso sarebbe solo “fisico”. Questi elementi vanno senza dubbio ad arricchire la serie a livello qualitativo, dimostrando che i ragazzi di oggi non pensano solo al sesso; ma automaticamente la rendono anche piena di stereotipi e di cliché. Non avevamo bisogno di altro amore, di altre emozioni, ma della verità e della sincerità che contraddistingue il mondo adolescenziale. Di queste tematiche purtroppo ne è pieno il mondo delle serie tv, e a Sex Education non andava stravolto il suo percorso. Doveva continuare sulla propria strada, quella dell’anticonformismo.

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Sex education 2, la recensione: Aspetti tecnici

Proseguiamo la recensione di Sex Education 2 parlando ora degli aspetti tecnici. Dal questo punto di vista Sex Education 2 conferma il livello della scorsa stagione. Il cast giovane eppure così preparato e credibile fa il lavoro principale. Asa Butterfield ha dimostrato di essere ancora una volta il protagonista perfetto per la serie e per raccontarne i contenuti. Passato dall’interpretazione del piccolo Hugo Cabret a Otis, uno sviluppo professionale non indifferente. Assieme a lui, Ncuti Gatwa ed Emma Mackey, rispettivamente Eric e Maeve, hanno fatto un bel lavoro rendendo apprezzati e riusciti i loro personaggi. Un altro elemento importante è la sceneggiatura, scritta ad hoc per il tema. Questa volta però è meno pungente e cruda della precedente.

Essendo il tema del sesso stato smussato e reso meno impattante, lo script assume dei toni e valori già noti al pubblico, facendo leggermente scadere la seconda stagione. Gli aspetti che hanno reso un cult la prima stagione, quali i contenuti espliciti e la tranquillità nel trattare il tema del sesso, vengono meno per lasciare spazio a discorsi d’amore. Menzione speciale va alle musiche e alla colonna sonora assieme alle scenografie che insieme conferiscono quel mood retrò e anni Ottanta alla serie. Rendendo il tutto un po’ più nostalgico e colorato. Questi elementi sono fondamentali alla riuscita della serie, che ha basato il suo successo anche su questo.

Conclusioni – Sex Education, la recensione

Concludiamo la recensione di Sex Education 2 dicendo che nel complesso la seconda stagione è buona. Riesce comunque ad intrattenere lo spettatore che è coinvolto più nel profondo nelle storie dei singoli protagonisti. Però manca qualcosa, quel qualcosa che ci aveva fatto esclamare wow alla fine degli episodi della prima stagione. Mancano quegli elementi che hanno reso la serie uno scandalo, ora più basica e forse già vista. È interessante come si parli di altro oltre al sesso nudo e crudo.

Però alla serie è stata completamente tolta quella parte divertente e ironica che ruotava attorno ai discorsi sul tema sessuale. Si da spazio più ai sentimenti e alle emozioni, che a volte spaventano più di una prima volta. Ed è proprio qui il messaggio della seconda stagione: non esiste solo il sesso tra gli adolescenti, esiste anche molto altro tra cui i sentimenti. Messaggio più che corretto ma che poteva essere spiegato meglio in questa seconda stagione di Sex Education.

Sex Education

Voto - 7

7

Lati positivi

  • Continua l'ottimo lavoro del cast
  • Buona evoluzione dei personaggi protagonisti

Lati negativi

  • Inserimento di cliché e stereotipi
  • Stagione piatta e con pochi sviluppi

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