The Morning Show: recensione della serie Apple TV+ con Jennifer Aniston

Scandali sessuali, giochi di potere e un notiziario mattutino nella nuova serie Apple TV+

Debutta tra i servizi di streaming Apple TV+ e lo fa proponendo una serie di contenuti originali interessanti, tra attualità, fantasia e thriller psicologici. La concorrenza, con i più famosi Netflix e Amazon Prime Video, oltre che al più recente Disney+, è spietata ma le proposte sono di altissimo livello e rischiano di giocare un ruolo da protagoniste in questa stagione. Tra le più interessanti, candidata a numerosi premi, tra cui la prestigiosa nomination ai Golden Globe come Miglior serie drammatica, troviamo The Morning Show. La serie creata da Jay Carson affronta numerosi argomenti e scandali, molti dei quali hanno coinvolto il mondo dello spettacolo negli ultimi anni, cambiando la percezione della società e il mondo di pensare. Politica, spettacolo, potere, economia e abusi e molestie sessuali sono all’ordine del giorno nelle puntate della serie. In questo articolo la nostra recensione di The Morning Show.

La serie vede tra i suoi protagonisti attori di altissimo livello, capaci di portare anche sul piccolo schermo performance intense. Tra essi Jennifer Aniston e Reese Whiterspoon (entrambe candidate ai Golden Globe), Steve Carell, Billy Crudup, Mark Duplass e Gugu Mbatha-Raw. Una serie che affronta la contemporaneità e il mondo dello spettacolo indagando nei meandri più profondi dell’animo umano. Il nostro punto di vista in questa recensione di The Morning Show.

Indice

– Non siamo in un prigione…
– In quella dell’opinione pubblica sì!

The Morning Show, la recensione – La trama

2019, New York. Ore 3:30 del mattino. Nel bel mezzo della notte una chiamata sconvolge la vita di una redazione e di ciò che le gravita attorno. Il Morning Show è uno dei notiziari più seguiti d’America, merito soprattutto del team che lo gestisce e lo porta avanti. I suoi conduttori, Mitch Kessler e Alex Levy, sono amatissimi e stimati da molti. La chiamata che arriverà nel bel mezzo della notte vedrà coinvolto in primis Mitch. Egli è al centro di uno scandalo legato alle sue presunte molestie sessuali nei confronti di molteplici giovani donne della redazione del notiziario del mattino. Due anni dopo lo scandalo Weinstein, il mondo è cambiato. Quello di Mitch è solo l’ultimo di una serie di nomi di personalità dello spettacolo coinvolte. Ciò getterà caos all’interno della redazione, tra amicizie in bilico, indignazione e illecite manovre salvavita.

Ogni singolo elemento della troupe è coinvolto nel percorso che proverà a gettare luce all’interno del gruppo di giornalisti, stagisti e dirigenti, più o meno importanti, della UBA, il network che gestisce lo show. Mitch vede così la sua vita e la sua carriera andare in mille pezzi, licenziato per via delle accuse, ma non potrà stare con le mani in mano. Alex, rimasta sola a provare a tirare le redini dello show, troverà per la sua strada il fato che le farà incontrare la reporter Bradley Jackson. Quest’ultima, giornalista di provincia senza peli sulla lingua, distante dai meccanismi che animano le grandi produzioni, si troverà inaspettatamente coinvolta in qualcosa più grande di lei. In un gioco al massacro all’interno del contesto televisivo, alti dirigenti e nuove stagiste, produttori e redattori, diventano ognuno fragili pezzi di un puzzle che, se ricomposto, potrebbe scatenare un caos ancora più grande.

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#metoo e riflessione sulla contemporaneità

Affrontare lo spigoloso e delicato argomento delle molestie e degli abusi sessuali e del #metoo in relazione al mondo della televisione americana e dello spettacolo non è impresa facile. Il rischio è sempre quello di scadere in una piatta retorica a discapito della vera indagine psicologica dei coinvolti e sociologica dell’insieme. The Morning Show parte da queste premesse per mettere in scena una serie di interessanti intrecci, tra relazioni lavorative e private. La serie riesce a gestire nel migliore dei modi la quantità di elementi messi in gioco e lo fa con la calma e la tranquillità del prodotto che sa quello che vuole proporre e soprattutto come proporlo. Nessuna accusa che non possa essere rielaborata, nessuna presa di posizione che non sia discutibile e sovvertibile. Spettatori e protagonisti stessi cambiano idea, si lasciano coinvolgere e trasportare all’interno del caos.

Inaspettatamente la serie non ruota attorno al #metoo, utilizzandolo, almeno inizialmente, come spinta per la narrazione. La cosa più interessante messa in ballo è lo studio dei singoli eventi e delle psicologie dei personaggi coinvolti. La carne al fuoco comprende importanti focus sul potere, il senso di colpa, il trauma e il dolore, il mondo del dietro le quinte, i social e la percezione dell’altro, delle azioni altrui, affrontati senza preconcetti e con il sano spirito investigativo da reporter. The Morning Show rielabora le idee che abbiamo sulla contemporaneità, su quello che da qualche anno ormai scandisce le nostre giornate. Ci pone delle domande essenziali per comprendere meglio i fenomeni sociali e umani che sono all’ordine del giorno da sempre, ma che da poco hanno preso, finalmente, spazio nei discorsi comuni. Cosa c’è dietro le azioni del carnefice? Cosa permette che questo possa accadere?

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Spettacolo e morale – The Morning Show recensione

L’indagine nei confronti delle vittime e dei carnefici diventa nella serie anche, come detto, spunto per esplorare territori remoti e difficili da mettere in scena, da raccontare. Il mondo della televisione, preso per descrivere universalmente quello dello spettacolo tout court, e della corruzione. Cosa si cela dietro i programmi che guardiamo ogni giorno e dietro i sorrisi dei loro conduttori? Chi muove le fila del discorso e che coinvolgimento ha nelle azioni altrui? Quelle che non vediamo ma che finiamo per conoscere indirettamente, una volta uscite allo scoperto le notizie che diventano presto di meteoriti, per la velocità di movimento e l’impatto che li caratterizza. Quel mondo dello spettacolo pronto a sacrificare elementi per uscirne pulito, sempre in prima linea nella meschina lotta al potere mediatico che porta a sacrificare affetti e carriere. Questo per salvare la dignità, salvarsi davanti agli spettatori, al denaro e a sé stessi.

Il pubblico conta e gli interessi valgono prima del resto. Questo mette in scena The Morning Show, in modo spietato ma con efficacia. L’accusa vede lo spettacolo come la più instabile e tirannica politica a cui poco importa del costo umano e i riferimenti sono chiari e diretti, senza giri di parole. Gli stessi giri di parole risparmiati anche per parlare degli scandali legati alle molestie. Poche volte la serie fa la morale e, infatti, pecca quando inevitabilmente si trova a “moraleggiare”. Vittime e carnefici sono inizialmente analizzati in egual modo. Ma il fulcro importante sembra non essere chi ha fatto cosa, le modalità e/o il voler difendere e sviluppare un discorso eticizzante: l’analisi importante è quella legata al contesto, all’atmosfera sociale che fa sì che tutto il male possa insidiarsi in mezzo a noi, inconsapevoli complici.

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Inchiesta e complessità psicologica

The Morning Show nella sua indagine riesce a concedersi momenti di spassoso brio, farcito di brillanti dialoghi. Talmente brillanti da far pensare che siano forse troppo costruiti. Il merito di essi, poi, è avvalorato dalle performance di interpreti in gran spolvero. Jennifer Aniston trova finalmente, dopo una serie di discutibili performance, il personaggio perfetto e probabilmente il migliore della carriera. Donna forte fuori quanto fragile nel profondo, la sua Alex è uno dei personaggi più complessi della serie. Steve Carell e Reese Whiterspoon mostrano ancora una volta la pasta di cui sono fatti: riescono a passare dai momenti drammatici a quelli più leggeri con un’impressionante facilità. Tutto i cast va però oltre le aspettative, anche i ruoli minori sono ben caratterizzati dall’ottima scrittura che permette di dar voce a tantissimi fiati, ognuno capace di raccontare storie diverse in modo diverso.

Discorso a parte va fatto dal punto di vista strettamente tecnico e visivo della serie. La sceneggiatura riesce a trovare la sua perfetta dinamizzazione in una costruzione scenico-visiva ad altissima tensione ritmica. Le ottime trovate registiche sono ogni volta congeniali al contesto narrato: la regia muta di puntata in puntata come la narrazione e i personaggi. Il dinamismo e la tensione generata dall’incalzante ritmo del montaggio riesce ad avvalorare i già interessanti piani sequenza, rallenti, inquadrature dal particolare taglio e inaspettati grandangoli. La macchina da presa spesso segue i protagonisti da vicino talmente pedissequamente da portarci all’interno di una sorta di documentario d’inchiesta. Ciò aiuta lo spettatore ad immedesimarsi maggiormente e ad entrare nel mood sempre diverso, affrontarlo nel migliore dei modi e lasciarsi spiazzare altrettanto bene. Inoltre, la colonna sonora riesce sempre a dialogare bene con il comparto visivo, aiutando nel coinvolgimento.

Jennifer Aniston in The Morning Show

Considerazioni finali – The Morning Show, la recensione

Molte serie tv hanno affrontato il mondo della televisione e dello spettacolo. Altre, nel recente passato, i numerosi scandali sessuali saliti alla ribalta delle cronache. The Morning Show si distacca da esse, concentrandosi su altro e virando verso una precisa analisi dei giochi di potere e degli effetti che hanno su tutti i personaggi coinvolti. In questo la serie di Jay Carson è molto più vicina a House of Cards che ad altri prodotti a tema giornalismo, come, ad esempio, The Newsroom. Ciò che, come detto, mantiene alto il ritmo della serie è la capacità di spaziare tra tematiche così delicate, rischiando pure di andar contro corrente. Le dinamiche degli scandali sessuali sono così affrontate a viso aperto, senza preconcetti e schieramenti preformulati.

Non c’è spazio per la retorica; se non nelle battute conclusive, provando a stabilizzare le dinamiche narrative e ad “accontentare” un po’ tutti gli spettatori; forse in modo troppo forzato ma sensato ai fini di un messaggio che però non può prescindere dal teatro della morale. Con una sceneggiatura forte, quasi sempre focalizzata e capace di amalgamare bene le storie secondarie con le principali, The Morning Show è sicuramente una delle novità più interessanti del 2019 televisivo. Rinnovata per una seconda stagione, in arrivo il prossimo anno, non resta che sperare in un seguito con la stessa qualità. Se non avete ancora visto The Morning Show, non esitate a immergervi nel dietro le quinte dello show e nelle vite dei suoi protagonisti; guardandovi però sempre alle spalle.

The Morning Show

Voto - 7.5

7.5

Lati positivi

  • La capacità di affrontare tematiche spigolose senza un retorica marcata nella prima parte della stagione
  • L’interpretazione del cast, con particolare attenzione a quella di Jennifer Aniston
  • Dialoghi brillanti e buona caratterizzazione dei personaggi

Lati negativi

  • A volte forse troppo didascalica
  • Una conclusione che sembra dover accontentare forzatamente un po' tutti

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