The Smashing Machine: recensione del film di Benny Safdie – Venezia 82
Dwayne Johnson è Mark Kerr nel primo film da solista di Benny Safdie The Smashing Machine - Concorso
Con The Smashing Machine Benny Safdie, alla sua prima regia senza il fratello, porta al Lido, in Concorso Venezia 82, la storia vera di Mark Kerr, uno dei massimi campioni di sempre delle Arti Marziali Miste e dell’Ultimate Fighting Championship. La storia si concentra su un periodo particolare della vita di Kerr, ovvero gli anni tra il 1997 e il 2000, quando il campione sta vivendo un momento difficile, tra una carriera costellata di vittorie che lo hanno reso incapace anche solo di considerare una sconfitta, le dipendenze e il rapporto spesso burrascoso con la compagna Dawn Staples.
The Smashing Machine è un biopic piuttosto classico, lontano dalle istanze più sperimentali cui Safdie ci aveva abituati lavorando in coppia col fratello. La parabola di Mark Kerr, tra ascesa e caduta, è una storia che spesso abbiamo visto raccontata nei biopic sportivi ma quello di Safdie è un film solido, genuinamente emozionante e che sa colpire duro quando serve.
Indice:
Dwayne Johnson al ruolo della vita – The Smashing Machine recensione
Nel ruolo da protagonista vi è un irriconoscibile Dwayne Johnson, per utilizzare un’espressione inflazionata, ma che in questo caso rende appena l’idea di quanto l’attore e star della WWE si sia messo al servizio della parte, trasformandosi completamente, non solo nel fisico, e dando spazio a corde interpretative ed emotive diverse a quelle cui ci ha abituato nella sua filmografia. Johnson ha dichiarato di sentire di non aver più nulla da dimostrare a Hollywood e vederlo scomparire per diventare Mark Kerr, forte di un desiderio di trasformazione personale e professionale, è la prova che non potrebbe avere più ragione di così. The Rock ha messo su massa muscolare ulteriore, ha lavorato su un registro vocale diverso dal suo solito e ha fatto sue tutte le fragilità, vulnerabilità e contraddizioni di Kerr rendendosi artefice di una prova davvero impressionante.
Accanto a Dwayne Johnson, Emily Blunt è Dawn Staples e se The Rock è la star e il nome attorno al quale nei mesi scorsi si era generata maggior attesa, Blunt è molto più di una semplice “spalla” e il suo è tutto fuorché un personaggio di contorno. The Smashing Machine racconta molto della dimensione privata di Mark Kerr e gran parte del focus è proprio sulla coppia costituita da Dawn e Mark. Dawn Staples non è mai solo la compagna del campione, il suo non è un personaggio scritto in funzione del protagonista, ma un contrappunto cruciale, sviluppato a tutto tondo, ed Emily Blunt ne è l’interprete perfetta.
Un approccio empatico alla storia di Mark Kerr
The Smashing Machine privilegia la dimensione intima della storia del campione, messo a nudo e scandagliato nelle sue vulnerabilità, in eterna lotta con se stesso. L’approccio è empatico, lo sguardo realistico, con una regia che spinge ad andare in profondità, spesso lavorando per sottrazione, lasciando che ad acquisire importanza non siano tanto le scene di combattimento, quanto i passaggi che mostrano il dopo, le conseguenze, i lividi e le tracce che non sono solo quelle che rimangono sul corpo.
La regia di Safdie invita ad andare oltre, a soffermarsi sui dettagli, a cercare un nostro punto di osservazione. Peculiare il modo in cui Safdie sceglie di raccontare i match, con inquadrature e un punto di vista che ci fanno sentire come se fossimo seduti tra il pubblico. E ancora una volta siamo noi a dover cercare il nostro punto di osservazione, noi a scegliere su quale dettaglio posare lo sguardo. Ottima la colonna sonora – quella per la musica è quasi un’ossessione positiva per Benny Safdie -, che contribuisce, insieme con lo stile di ripresa che rimanda all’estetica degli anni Novanta, a fare di The Smashing Machine un film che ha nell’atmosfera uno dei suoi punti forti. Al cinema dal 19 novembre, qui il trailer.

Out for the Count Productions, Seven Bucks Productions, Magnetic Fields Entertainment
The Smashing Machine
Voto - 8
8
Lati positivi
- La prova incredibile di Dwayne Johnson
- L'approccio empatico e profondo alla storia di Mark Kerr
Lati negativi