The Unforgivable: recensione del film drammatico con Sandra Bullock e Viola Davis

La storia difficile e tormentata di una donna che dopo anni si mette in cerca della sorella da cui è stata separata

Si è spesso dibattuto sulla funzione del carcere che nella maggior parte dei paesi ha un’impronta punitiva, ovvero è il luogo in cui un criminale deve scontare la sua pena. È invece più difficile vederlo sotto la lente della rieducazione. L’esperienza dovrebbe spingere chiunque sia dietro le sbarre a comprendere le proprie azioni e in un certo senso, a rinascere. Alla concezione che si ha del carcere è intrinsecabilmente legata la reputazione che i pregiudicati si portano dietro una volta scontata la pena. Ed è proprio di questo che ci parla The Unforgivable, il film Netflix di cui state per leggere la recensione. È la storia di una donna, una pregiudicata che una volta scontata la sua pena cerca di ricostruirsi una vita, di trovare il suo spazio nel mondo, ma agli occhi di tutti è come indica il titolo: impossibile da perdonare.

Ovunque vada lo spettro della sua condanna aleggia su di lei, un passato scomodo che per andare avanti cercherà anche di nascondere. Una storia che fa riflettere non solo sulla difficoltà che incontriamo nel dare una seconda possibilità a chi ha commesso un errore, ma anche una storia d’amore tra sorelle. Nella narrazione si intrecciano, perfettamente, quattro storie diverse che ci vengono presentate. Sandra Bullock veste i panni della protagonista; una donna segnata dal tempo e dal carcere e regala una performance granitica, seriosa e rigida che lascia poco spazio a sorrisi. Il film è un adattamento della miniserie britannica Unforvigen del 2009 con Suranne Jones e nata dalla brillante penna di Sally Wainwright. Analizziamo pregi e difetti di The Unforgivable nella nostra recensione.

Indice:

La storia di Ruth – The Unforgivable, recensione 

Dopo vent’anni scontati in carcere con l’accusa di aver ucciso un poliziotto, Ruth Slater viene rilasciata. Non ha una famiglia a cui tornare; la madre è morta e il padre si è suicidato lasciando alle cure di Ruth la sorellina Kate. Dopo la sua condanna la bambina è stata affidata ad una famiglia che l‘ha cresciuta in questi vent’anni. Ruth non ha mai perso la speranza e ha scritto costantemente molte lettere alla sorellina senza però mai ricevere risposta. Il suo primo obiettivo una volta tornata libera è quindi quello di ritrovare Kate. Parallelamente a questa storia ci vengono introdotte quella di Kate e della sua famiglia affidataria, quella degli Ingram – i nuovi inquilini della vecchia casa di Ruth – e quella dei figli del poliziotto ucciso. Per cominciare a ricostruirsi una vita a Ruth viene concesso l’alloggio in un’associazione e trova impiego in un’azienda ittica. 

Tra i primi luoghi che desidera visitare c’è la sua vecchia casa ora abitata dalla famiglia Ingram. Sarà proprio John, un avvocato, l’unico disposto ad aiutarla nel suo tentativo di riavvicinarsi alla sorella. Tutti fanno difficoltà a fidarsi di Ruth, per motivi diversi. La moglie di John la considera pericolosa e non è disposta ad aiutarla come invece vorrebbe il marito; i genitori di Kate vogliono proteggere la figlia e non credono che scoprire della sorella, di cui in apparenza la ragazza non ha ricordi, possa esserle d’aiuto e i figli della vittima devono scendere a patti con il fatto che sia tornata libera. Un intreccio ben strutturato di storie tra loro ramificate che si conclude con un plot twist – forse prevedibile – ma che comunque riesce nell’intento.

the unforgivable recensione 3
GK Films, Fortis Films Construction Film Red Production Company

Punti di forza 

Uno dei punti di forza di The Unforgivable di cui state leggendo la recensione, risiede nella tensione narrativa che si insinua tra varie storie. Fin dall’inizio lo scopo è quello di farci empatizzare con Ruth. La cosa però avviene con difficoltà perché da fuori appare abbastanza inaccessibile. Questo non è da considerare propriamente un difetto risulta infatti coerente con il suo personaggio che rimane giustamente sulla difensiva. Ci sono tuttavia alcuni momenti in cui si lascia andare. La vediamo ricordare con malinconia le lettere scritte alla sorella, ricordare il tempo trascorso con lei o reagire all’ennesimo allontanamento dopo che il suo passato è venuto a galla. Ruth ha compreso  quanto le speranze che aveva sul suo futuro si siano spente scontrandosi con la realtà. Il percorso che si appresta ad intraprendere, fuori dal carcere, è lungo e irto di ostacoli, crudo e senza sconti. 

Ognuno dei personaggi ha dei motivi specifici per allontanarla e sono in un certo senso giustificabili, fino ad un certo punto. Il modo in cui la tensione viene costruita non avviene solo da un punto di vista di sceneggiatura e di dialoghi, ma soprattutto dal punto di vista strettamente tecnico. Nel film predominano toni grigi e spenti a rimarcare la difficoltà, le dure condizioni a cui Ruth deve abituarsi. C’è un’alternanza di colori solo quando ci vengono mostrati dei flashback attraverso i quali la storia si ricompone e comprendiamo cosa sia successo. Questa alternanza fra presente e passato viene realizzata attraverso un montaggio molto rapido e netto, caratterizzato da scene che variano. Abbondano molti primi piani per cercare di analizzare le reazioni di Ruth nel presente, mentre i ricordi sono caratterizzati, soprattutto dal punto di vista di Kate, da immagini sfocate e musica lontana. 

the unforgivable recensione 3
GK Films, Fortis Films Construction Film Red Production Company

Considerazioni conclusive – The Unforgivable, recensione 

La regia di Nora Fingscheidt lavora anche sui simbolismi regalando scene ricche di significato. Ci parla della libertà negata a Ruth e allo stesso modo del senso di oppressione che sfocia in atti di rabbia. Sintomi della necessità di scappare, di uscire da una prigione che non è esclusivamente fisica ma anche e soprattutto emotiva. Come già detto la tensione non è rappresentata solo visivamente ma anche nella costruzione degli eventi. La narrazione purtroppo non è ben bilanciata in quanto risulta troppo lenta ed introduttiva per la prima ora, fino al plot twist verso la fine. Questo e una sequenza di eventi innescati dall’intrecciarsi delle storie permettono al ritmo di farsi più serrato solo verso la fine. Nel film predominano anche molti silenzi in cui si inserisce la musica, che è sempre stata presente nella vita e nei ricordi ricorrenti di Kate.

Il film nel complesso risulta un buon prodotto, che ci parla di tante tematiche diverse e di diverse forme d’amore. Quello che lega due sorelle, quello che Ruth non ha mai smesso di nutrire per Kate e che è stato l’incentivo che l’ha spinta a sopravvivere in carcere. Quello dei genitori adottivi di Kate che cercano di proteggerla sebbene sia ormai un’adulta e sia un suo diritto scegliere di conoscere o meno il suo passato. Ci fa riflettere su quanto sia difficile fidarsi degli altri, quanto purtroppo ancora pesino gli errori. Si potrebbe dire che ci siano due leggi, quella giuridica per la quale è sufficiente scontare la pena, e quella dei più, che spietatamente continuerà ad etichettare chi ha sbagliato. Il film però ci mostra anche che tra chi non perdona c’è sempre qualcuno disposto a farlo e sono loro a fare la differenza.

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The Unforgivable

Voto - 6.5

6.5

Lati positivi

  • Buona performance di Sandra Bullock
  • Buono l’uso del montaggio per evidenziare la tensione narrativa
  • Interessante la prospettiva sulla condizione dei pregiudicati e della loro vita dopo aver scontato la pena

Lati negativi

  • Narrazione troppo sbilanciata tra prima e seconda parte
  • Storia non particolarmente originale e a volte prevedibile

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