Tredici vite: recensione del film di Ron Howard con Colin Farrell e Viggo Mortensen tratto da una storia vera

Su Prime Video il film di Ron Howard sullo straordinario salvataggio di dodici ragazzi e il loro allenatore nella grotta di Tham Luang

Tredici vite (Thirteen Lives) – disponibile dal 5 agosto nel catalogo di Amazon Prime Video – è il nuovo film di Ron Howard basato su una storia vera. La storia che nell’estate del 2018 ha tenuto tutto il mondo col fiato sospeso e che tutto il mondo ha coinvolto in un’operazione di salvataggio che ha dell’incredibile. Le tredici vite del titolo sono quelle di dodici ragazzi thailandesi di una giovanile di calcio e del loro allenatore, rimasti intrappolati nella grotta di Tham Luang a seguito di un improvviso evento monsonico seguito da giorni di pioggia battente e incessante. Tredici i protagonisti della drammatica disavventura e diciotto i giorni vissuti in un vero e proprio inferno sotterraneo, fuori dal quale professionisti e volontari provenienti da ogni parte del mondo hanno fatto il tutto e per tutto per salvarli.

Ron Howard si avvale di un cast stellare – Viggo Mortensen, Colin Farrell e Joel Edgerton – per ricreare la tensione e la lotta contro il tempo (cronologico e atmosferico) di quei giorni interminabili, trascinando lo spettatore tra le strettoie e le camere allagate della grotta di Tham Luang insieme ai protagonisti della vicenda. Il risultato è un thriller biografico drammatico, teso e claustrofobico che racconta quasi in tempo reale le tappe che hanno portato al salvataggio dei ragazzi e del loro allenatore. I piani narrativi compongono un mosaico che mostra le azioni congiunte delle autorità e dei Navy Seals thailandesi, dei volontari e dei cittadini e soprattutto degli speleologi subacquei britannici specializzati in salvataggi Richard Stanton e John Volanthen. Se siete curiosi di conoscere le nostre opinioni su Tredici vite, proseguite nella lettura della nostra recensione.

tredici vite recnsione

Tredici Vite. Storyteller Productions, Magnolia Mae Films, Imagine Entertainment, BRON Studios, Xm2 Pursuit

Indice:

Tredici vite, diciotto giorni: la trama – Tredici vite recensione

È il 23 luglio del 2018 quando un’inaspettata ondata di piogge monsoniche travolge una squadra thailandese di calcio giovanile e il suo allenatore durante una gita nelle grotte di Tham Luang. Le forti piogge allagano in poco tempo i passaggi e le camere della grotta mentre le famiglie, preoccupate, fanno diramare un’allerta che porta a una denuncia di scomparsa. Le autorità thailandesi si recano sul posto e affidano le operazioni di recupero ai Navy Seals ma ben presto il caso dei ragazzi fa il giro del mondo, con una copertura mediatica internazionale che fa giungere nei pressi di Tham Luang volontari di ogni Paese, decisi a fare il possibile per aiutare.

La notizia arriva anche a Richard Stanton (Mortensen) e John Volanthen (Farrell), due speleologi subacquei esperti in salvataggi che senza esitazione partono per la Thailandia assumendo sin da subito un ruolo cruciale nell’operazione di recupero, nonostante le iniziali diffidenze. Dopo nove giorni di incertezza, il 2 luglio, Stanton e Volanthen riescono a raggiungere i ragazzi e il loro allenatore. Nonostante le condizioni impossibili, i tredici sono relativamente in buona salute e sono riusciti a gestire la paura, l’ansia e la fame grazie al potere della meditazione. Lavorando fianco a fianco con le autorità locali e i militari e con gli occhi del mondo puntati addosso, Stanton e Volanthen elaborano un piano complesso e pericoloso per trarre in salvo i ragazzi uno a uno, avvalendosi anche della collaborazione di un altro sommozzatore esperto giunto sul luogo, il dottor Richard Harris (Edgerton).

tredici vite recensione

Tredici Vite. Storyteller Productions, Magnolia Mae Films, Imagine Entertainment, BRON Studios, Xm2 Pursuit

Un racconto teso e claustrofobico con un messaggio chiaro – Tredici vite recensione

Con Tredici vite Ron Howard confeziona un dramma teso e claustrofobico, con una documentazione puntuale di quel che è successo nelle grotte di Tham Luang nel corso di quei diciotto giorni di angoscia. La macchina da presa segue Viggo Mortensen, Colin Farrell, Joel Edgerton e gli altri fin nelle profondità di una impressionante ricostruzione dei corridoi, le strettoie e le camere allagate delle grotte. Gli attori si calano bene nel ruolo e in particolar modo Mortensen – al primo confronto della sua carriera con un personaggio reale – riesce a restituire al meglio il carattere ruvido e spigoloso del suo Richard Stanton. L’impegno del comparto tecnico è evidente e, oltre all’impatto delle riprese subacquee, a colpire è soprattutto il lavoro sul sonoro, mimetico e angosciante. A dettare i tempi del racconto la cronologia degli eventi reali, con il ritmo che aumenta man mano che si entra nel vivo delle operazioni di soccorso.

Howard riesce nel complesso a dare a ciascuna parte attiva in campo il giusto peso nella storia, prediligendo di volta in volta un punto di vista esterno e mai legato alla percezione dei ragazzi bloccati nella grotta. Oltre alla squadra britannica e alle autorità thailandesi, vediamo l’impegno delle migliaia di persone giunte sul posto, dai volontari intenti a pompare l’acqua dalla grotta alla popolazione locale che, per deviare il corso dell’acqua dalle montagne, ha sacrificato il raccolto dei propri campi. Il messaggio che viene veicolato è chiaro ed è tanto universale quanto rassicurante e confortante anche se un po’ troppo insistito, come da tradizione per certo cinema americano. Solo uno sforzo congiunto e una collaborazione vera può portare, in situazioni di estrema urgenza, a un risultato positivo anche a dispetto di ogni previsione contraria.

tredici vite recensione

Storyteller Productions, Magnolia Mae Films, Imagine Entertainment, BRON Studios, Xm2 Pursuit

Cosa manca a Tredici vite?

Tredici vite ci presenta brevemente, nell’incipit, i dodici ragazzi e il loro allenatore. Li vediamo recarsi nella grotta e per quarantacinque minuti circa non sappiamo più niente di loro. Sperimentiamo l’ansia dei genitori e l’insostenibile difficoltà di non sapere se siano ancora vivi o morti. Tuttavia non entriamo quasi mai in connessione con loro, anche a causa di un montaggio alternato piuttosto serrato tra quel che succede dentro e fuori dalla grotta che finisce per sacrificare profondità e dimensione emotiva. Quando rivediamo i ragazzi conosciamo il minimo indispensabile di quello che è stato il loro inferno nella grotta e per tutta la durata del film non abbiamo mai il tempo né la possibilità di entrare davvero in connessione con loro. La ragione di questo è immediatamente rintracciabile nella scelta di Ron Howard di raccontare questa incredibile storia assumendo, come detto prima, vari punti di vista esterni.

Una scelta comprensibile, ma che compromette per certi versi la riuscita complessiva del film e porta lo spettatore ad allontanarsi, quantomeno da un punto di vista emotivo. Il minutaggio è corposo (circa 147 minuti) e forse non sarebbe guastato porre maggiore attenzione su quelle tredici vite che danno il titolo, sacrificando magari qualche tecnicismo di troppo a favore di una maggior profondità dello sguardo. Se da un lato sono veri punti di forza la scenografia, il sonoro, le riprese subacquee e la fotografia (l’illuminazione è un altro fiore all’occhiello), dall’altro quel che manca a Tredici vite è la capacità di suscitare una vera partecipazione nello spettatore.

 

Caricamento...

Tredici vite

Voto - 6.5

6.5

Lati positivi

  • Fotografia, sonoro, scenografia e riprese subacquee sono decisamente dei punti forti
  • Nonostante un minutaggio piuttosto corposo, il ritmo narrativo è serrato

Lati negativi

  • Viene dato troppo poco spazio alle tredici vite che danno il titolo al film
  • Il film difetta dal punto di vista della partecipazione emotiva

Articoli correlati

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *