Weapons: la recensione del nuovo horror di Zach Cregger

La nostra recensione di Weapons, lo scioccante thriller-horror con Josh Brolin e Julia Garner diretto dal regista di Barbarian Zach Cregger

È un giorno come un’altro nell’anonima e tranquilla cittadina di Maybrook quando la maestra Justine Gandy entrando in classe scopre che tutti gli alunni sono assenti. Tutti tranne uno, Alex. Inspiegabilmente alle ore 2:17 precise della notte precedente tutti i suoi compagni di classe hanno lasciato le proprie case, richiamati da un’inspiegabile forza attrattiva echeggiante nella notte più oscura di sempre. Da allora sono semplicemente scomparsi. Apre così Weapons, l’horror scritto e diretto da Zach Cregger, cineasta di nuova generazione ed ancora in fase di maturazione, ma comunque non nuovo alla regia (Barbarian, di cui trovate qui la nostra recensione). Nel cast tra i protagonisti spiccano i nomi di Josh Brolin, Julia Garner, June Raphael e Alden Ehrenreich.

Come vi diremo meglio nella nostra recensione di Weapons, il film è un thriller-horror che immerge lo spettatore in sequenze grottesche e disturbanti, con atmosfere misteriose e surreali molto vicine al cinema di Lynch. A tratti sembra sposare la cifra stilistica della regia di Jordan Peele (Us), con un’insostenibile tensione in crescendo, improvvise situazioni surreali che squarciano il velo della normale quotidianità, ed un’azione adrenalinica. Tanti gli elementi che arricchiscono un’opera articolata e ambiziosa, sorretta da una scrittura solida a sostegno di un arco narrativo complesso fatto di intrecci storie, personaggi principali e secondari. Tutto però nel piccolo universo di Zach Cregger ha alla fine un ordine e una precisa collocazione. Vi lasciamo di seguito con la nostra recensione di Weapons

Indice:

La trama – Weapons recensione

Ci troviamo a Maybrook, silente cittadina americana apparentemente tranquilla. La monotonia del posto viene però improvvisamente turbata da un fatto di cronaca alquanto bizzarro. Un’intera classe di bambini è scomparsa nel nulla. Tutti tranne un ragazzo di nome Alex, unico presente a rispondere all’appello della maestra Justine Gandy (Julia Garner) in quella fatidica mattina dove tutto sembra essere improvvisamente cambiato. Le riprese delle videocamere private di alcune abitazioni mostrano che alle ore 2.17 precise della notte i bambini, di loro spontanea volontà, hanno lasciato le loro case correndo, divorati dal buio della notte.

Recensione di Weapons

Weapons – BoulderLight Pictures, New Line Cinema, Vertigo Entertainmen

Passano i giorni ma la polizia locale non ha prodotto alcun risultato. Vengono coinvolti anche i federali ma le indagini rimangono comunque ad un punto morto. In assenza di un vero indiziato la maestra Justine diventa l’unico bersaglio dei genitori. Tra minacce telefoniche ed atti vandalici alle sue proprietà Justine entra in un vortice oscuro; oltre al peso di aver visto svanire completamente la sua amata classe si ritrova  perseguitata, accusata di stregoneria e maleficio. Il mistero diventa sempre più fitto e Justine cerca di indagare per conto suo partendo proprio da Alex, l’unico bambino della sua classe ancora presente. Sulle tracce dei bambini scomparsi ci sarà anche Archer (Josh Brolin) alla disperata ricerca di suo figlio.

Un salto di generi, la lezione di stile di Zach Cregger – Weapons recensione

Vedendo il film verrebbe da pensare ad una mano autoriale esperta sia nella scrittura che dietro la cinepresa. Un lavoro che per qualità potrebbe essere degno di nomi del calibro di Ari Aster e Jordan Peele tanto per citare due grandi emergenti negli ultimi anni. Ed invece dietro a tutto l’organico c’è un giovanissimo, ed almeno sulla carta inesperto, Zach Cregger, ideatore di una storia a dir poco micidiale. Partiamo con il genere, un thriller-horror che gioca molto anche con lo splatter, l’assurdo, il grottesco senza che manchi quel filo di humor nero a strappare nervose risate allo spettatore.

Le fasi investigative danno quasi la sensazione di trovarsi in un classico thriller poliziesco alla Fincher; a queste si susseguono sequenze action che aiutano a sciogliere l’impaccio di un complesso intreccio narrativo aiutando così a mantenere alti i ritmi ed evitare cali di attenzione. Nella prima parte del film l’elemento onirico ha un ruolo rilevante. Lo spettatore più attento, ricostruendo il tutto alla fine, capirà che le prime risposte arrivano proprio dai sogni, ricchi di preziosi indizi e connessioni importanti.

La narrazione attraverso gli occhi dei singoli personaggi

La storia ci viene raccontata sfruttando come prospettiva il punto di vista di diversi personaggi, suddividendo così il film in diversi capitoli, sicuramente non una novità sia in campo cinematografico che letterario. Ogni volta che si parte con un nuovo personaggio assumiamo una prospettiva differente, un diverso sguardo sulla vicenda; il tempo si riavvolge ad un non meglio precisato punto zero, e grazie al cambio di protagonista apprendiamo nuove informazioni che ci ricollegano con le storie degli altri personaggi. Tutto si incastra a perfezione delineando alla fine un unico racconto, complesso, ricco di snodi e ramificazioni che poi convergono coerentemente nello stesso finale.

Recensione di Weapons

Weapons – BoulderLight Pictures, New Line Cinema, Vertigo

I personaggi ed il loro punto di vista sono il tratto distintivo (e più vincente) dell’opera di Cregger, al netto di tutti quei tecnicismi necessari poi per far presa definitiva sul pubblico. I protagonisti di Weapons sono profondi, complessi, oscuri, pieni di paure e così umani da canalizzare immediatamente l’empatia dello spettatore (altro elemento fondamentale). Più passa il tempo e più capiamo che c’è tanta negatività nell’apparentemente tranquilla ed anonima Maybrook. Molti dei protagonisti non sono in pace con se stessi e con le loro emozioni. Alcuni di loro sono pervasi da quell’oscurità che ritroviamo nei cittadini di quella fittizia Derry di Stephen king (IT). Nel film c’è poco spazio per emozioni gioiose; anche l’amore è sotto una luce corrotta.

Le nostre conclusioni

Concludiamo la nostra recensione di Weapons riassumendo in poche righe la nostra esperienza all’anteprima del film. Che dire… Ci siamo seduti con veramente poche aspettative ed invece siamo usciti con quella sensazione di aver visto un qualcosa di tremendamente ben fatto, ma soprattutto divertente. Probabilmente tra i migliori horror dell’anno. Ma paragoni a parte c’è veramente tanto in Weapons: storia, struttura, personaggi, regia, splatter, azione, colpi di scena, divertimento, ritmi frenetici. Ma soprattutto una tensione fuori di testa che unita agli eventi misteriosi porterà lo spettatore ad incollare gli occhi allo schermo senza annoiarsi, mantenendo il fiato sospeso per buona parte del girato.

Le numerose riprese a seguire (con cui Kubrick fece scuola in Shining) oltre alla carrellate a precedere ci danno la sensazione che un qualcosa possa sempre uscire dietro l’angolo, o peggio ancora alle nostre spalle. Il rovescio della medaglia di un film così autoriale è che non è per tutti. Bisogna essere amanti dell’horror, quello vero. Essere appassionati di thriller e polizieschi non basta, troppi gli elementi splatter o concettualmente disturbanti che rovinerebbero la visione. Chi non vede horror avrebbe serie difficoltà a digerire l’impianto narrativo di Weapons. Per quanto ci riguarda invece promosso a pieni voti. Zach Cregger, abbiamo per caso un nuovo maestro della suspence? Al cinema dal 6 agosto, qui il trailer.

Weapons

Voto - 8.5

8.5

Lati positivi

  • Tensione e paura da urlo
  • Struttura narrativa e personaggi
  • Splendida commistione di generi
  • Lati negativi

    • Alcune sequenze un po' forzate
    • Alla larga se non vedete horror

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