What If: recensione della prima serie animata Marvel

La prima serie animata Marvel che ci guida tra i meandri del vasto multiverso

La Fase 4 del Marvel Cinematic Universe è ormai più che iniziata. Le serie rilasciate su Disney+ hanno ottenuto grande successo e iniziano persino a mostrare i primi effetti sull’universo. Il finale di Loki ha infatti aperto le porte per un futuro Marvel vario e promettente e una delle prime conseguenze è proprio What If, di cui vi proponiamo la recensione. In ambito fumettistico i What If Marvel emersero per la prima volta alla fine degli anni 70 ed erano storie a sé stante, slegate dalla continuità fumettistica. In questi albi i supereroi si trovavano in contesti differenti rispetto a quelli nei quali li avevamo conosciuti e la loro caratterizzazione cambiava, così come tutto l’universo circostante. Letteralmente, in italiano, il titolo della serie significa “e se”, ponendo come base la domanda in relazione a momenti topici dell’universo Marvel.

What If esplora quindi il multiverso, introdotto di recente proprio con Loki, mostrando versioni diverse dei personaggi che abbiamo imparato ad amare. Dopo la fine della Saga dell’Infinito la Marvel ha iniziato a sperimentare molto ed ecco che ci troviamo la prima serie animata, antologica; ovvero con ogni puntata autoconclusiva e priva di una trama orizzontale, o almeno così è stato detto. È sicuramente impressionante e spettacolare guardare gli eroi in contesti così assurdi e fuori dagli schemi, senza contare l’animazione in cel shading che da al tutto un tocco ancora più fumettoso. C’è da dire, però, che nonostante l’entusiasmo What If non è priva di problemi, anzi, ed è l’ennesima prova che, per quanto riguarda la televisione, i Marvel Studios non hanno ancora trovato la strada giusta.

Indice

E se vi dicessimo che… – What If, la recensione

Tutte le aventure dei nostri eroi preferiti, tutte le storie che abbiamo amato e seguito con entusiasmo e trasporto, tutto ciò che è successo negli ultimi 13 anni di universo Marvel. E se vi dicessimo che tutto ciò non è che una minima parte di un quadro molto più grande? What If parte dal presupposto che ciò che abbiamo visto sia l’andamento degli eventi in un singolo universo, ma cosa accade negli altri? C’è un essere supremo, celato a tutto e tutti tra le pieghe del Multiverso che scruta, osserva ciò che accade senza mai intervenire. Il suo nome è Uatu; egli è appunto l’Osservatore, colui che supervisiona il Multiverso ed è a conoscenza di ogni singola storia mai esistita. Guidandoci tra il tempo e lo spazio, Uatu ci mostra mondi alternativi in cui una singola scelta diversa ha portato ad eventi straordinari e inaspettati.

È con questa introduzione che la serie Marvel apre tutte le puntate ribadendo ogni singola volta il concetto alla base della serie. Tutto regolare se non fosse che questa regola non viene rispettata quasi mai. La maggior parte degli episodi, infatti, non mostra come una scelta diversa ha portato ad esiti diversi, ma presenta direttamente altri mondi. Non sono le decisioni dei personaggi a generare mutamenti, ma gli Universi stessi ad essere diversi alla base. È assurdo pensare che il concetto di base introdotto per la prima volta in questa serie, sia tradito più e più volte dalla serie stessa. Per quanto gli eventi mostrati restino interessanti ed avvincenti, non si può definire queste storie dei What If, almeno per come ci sono stati introdotti nella serie. Più che What If sono mondi alternativi, realtà parallele in cui non una singola decisione, ma un po’ tutto è andato diversamente.

…è tutto un’enorme contraddizione? – What If, la recensione

Nonostante la contraddizione di fondo già evidenziata nella recensione, What If resta un prodotto estremamente godibile. Una volta appurata questa incongruenza, infatti, ci troviamo davanti comunque ad una serie di episodi animati ottimamente che presentano situazioni inedite ed interessanti. La varietà nelle storie è tanta, da puntate più leggere, ad altre decisamente comiche, passando per la pura e semplice azione fino ad episodi addirittura drammatici. What If mischia un po’ di tutto e ci dà una prospettiva inedita sull’universo Marvel. Tra l’altro, molti personaggi secondari che nei film hanno avuto meno spazio qui hanno invece grande rilievo e mostrano le potenzialità quasi infinite dello show. Inizialmente la struttura sembrava essere quella del “riassuntone” di un film Marvel con le dovute differenze, ma man mano che la serie si apriva di settimana in settimana lo scenario cambiava sempre di più.

Ci sono quindi puntate esplicitamente ispirate ai film ed altre meno, la costante però è quella del cliffhanger finale. Ogni episodio termina in un momento topico, rimandando ad un ipotetico futuro e palesando la natura episodica della serie. Un difetto importante è infatti la durata delle storie; o per guardarla da un diverso punto di vista, alla Uatu, la portata delle storie. Le vicende raccontate infatti, sono ficcate a forza in un minutaggio risicato e si ha la sensazione costante che la serie vada di fretta. In poco tempo c’è da introdurre un nuovo mondo, personaggi diversi e vicende alternative sviluppando un climax che, nonostante i cliffhanger, dia una parvenza di conclusione alla storia. Insomma, è difficile racchiudere tutto ciò in soli 30 minuti ed il problema è piuttosto evidente.

what if recensione

What If, Marvel Studios,Flying Bark Productions

Un problema ricorrente

Il problema principale di What If, che poi genera tutti gli altri difetti, è che alla base vi è una scrittura sommaria e superficiale. Quando si è alle prese con un universo vasto e variegato come quello Marvel, ogni qualvolta si interviene per introdurre elementi nuovi, bisognerebbe tener conto di quanto accaduto in passato per evitare problemi di continuità. La serie What If è ufficialmente canonica eppure presenta tante di quelle incongruenze, forzature e buchi da minare da sola l’intero MCU. In alcuni episodi sono introdotti concetti mai visti prima con una fretta disarmante; i livelli di potere sono totalmente sfasati e ci sono incongruenze interne alla serie nonostante ogni episodio sia a sè stante. Si sta agendo con il multiverso, che già di per sé è difficile da gestire, se non si presta attenzione c’è il rischio di far collassare tutto e la serie ci va molto vicino.

Il finale soprattutto, per quanto spettacolare, è un’accozzaglia di insensatezze e cose fuori da ogni logica. L’unica via di fuga per godersi lo spettacolo è passare sopra tutto ciò e guardare le puntate come un semplice divertissement, ignorando ogni collegamento con il MCU. Purtroppo dopo la quarta serie Marvel è ormai chiaro che qualcosa negli Studios ha smesso di funzionare. O meglio, forse è proprio la spropositata mole di progetti ad essere difficile da gestire; di conseguenza la qualità generale cala e ci ritroviamo dinanzi a prodotti sempre più problematici. La Marvel sta sperimentando, il che di per sé è lodevole, ed in fondo sono i primi tentativi con il mondo seriale; non basta qualche passo falso per annullare un decennio di intrattenimento ben congegnato. Se però qualcuno non fa qualcosa e si aggiusta il tiro, non c’è dubbio che la strada intrapresa dagli Studios non porterà a nulla di buono.

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What If

Voto - 6.5

6.5

Lati positivi

  • Contesti e situazioni inedite, mai esplorate dall'universo Marvel
  • Tanta varietà sia nei contenuti che nel tono delle puntate

Lati negativi

  • La scrittura è sommaria e superficiale causando un'infinità di incongruenze e falle logiche che si ripercuotono sull'intero universo Marvel

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