Avengers: Endgame – la recensione del film Marvel

Joe ed Anthony Russo firmano il ventiduesimo capitolo del Marvel Cinematic Universe: ecco la nostra recensione

Avengers Endgame recensione. Mettere la parola fine a un progetto durato oltre dieci anni non è facile. Le aspettative sono immense, i timori altrettanto forti e le speranze rischiano di rimanere deluse. Tuttavia, l’azione combinata dei fratelli Russo ha fatto sì che Avengers: Endgame fosse un atto conclusivo che, con i suoi pregi e i suoi difetti, rendesse omaggio ad anni di onorata carriera.

Tanti sono i registi che si sono alternati dietro la macchina da presa; tanti gli interpreti che hanno dato il volto a quella che rimarrà la più iconica generazione di supereroi di sempre. E tante sono le emozioni gli spettatori hanno provato davanti a quelli che ormai sono celebri come Cinecomics della Marvel. Ma non è tutto qui. Perché Avengers: Endgame non è un prodotto di intrattenimento qualsiasi; il film dei Russo varca una nuova frontiera – già accennata in Avengers: Infinity War – fino ad accompagnarci passo passo verso un traguardo che pensavamo (speravamo?) non sarebbe mai giunto. E che, nel concreto, rappresenta solo il via per un livello successivo.

Avengers Endgame recensione

Infinity War ci aveva lasciati tutti con il fiato sospeso. L’ormai celeberrimo schiocco di dita di Thanos ha dimezzato la popolazione di tutto l’universo, lasciando il peso di questo atto gravare su chi, invece, a tale sterminio di massa era sopravvissuto. Ed è in questa condizione che ritroviamo gli Avengers, ognuno privato di alcuni degli affetti più cari, nel disperato tentativo di porre rimedio a quello che l’Eterno ha fatto. Tuttavia, la vendetta non basta, e la ricerca di Thanos e delle Gemme dell’Infinito condurrà gli eroi spezzati a rimettere insieme i pezzi prima di affrontare una nuova, ma decisiva, battaglia. E come tradizione vuole, nessuna delle due fazioni uscirà indenne dallo scontro.

Avengers endgame recensione

Ed è partendo da questi presupposti che Avengers: Endgame prende atto. Con una sceneggiatura curata da Stephen McFeely e Christopher Markus, il ventiduesimo film dell’MCU procede riprendendo lì dove Infinity War si era interrotto. Prima per direttissima, mostrandoci le conseguenze del gesto del Titano, e poi con un salto temporale che viene inserito nel tempo diegetico, al fine di mostrare allo spettatore gli avvicendamenti sul lungo raggio. Si tratta di una mossa a parere di chi scrive più che coerente. In questo modo, difatti, ogni eroe ha avuto il suo tempo per metabolizzare; per affrontare il lutto, la sconfitta, e decidere come reagire agli eventi. E non tutti l’hanno fatto allo stesso modo.

Avengers Endgame recensione – La fine di un’era

Ovviamente è fuori di dubbio che Avengers: Endgame segni uno spartiacque nel mondo dei Cinecomics. La gestazione per arrivare a questo atto conclusivo è stata lunga, e non sempre ha prodotto dei risultati soddisfacenti per il pubblico e per la critica. Nonostante i più recenti successi di Black Panther, difatti, i film che dal 2008 ad oggi si sono susseguiti sul grande schermo non sempre hanno ottenuto il plauso dei critici più severi, i quali spesso e volentieri hanno rilegato questo specifico genere audiovisivo a un sottoprodotto culturale. Ma gli Avengers non sono soltanto un puro prodotto di intrattenimento.

La loro evoluzione, che ha creato un vero e proprio universo intermediale, spaziando tra film, serie televisive, fumetti e quant’altro, ha accompagnato un’intera generazione di appassionati. E, soprattutto di questo, bisogna riconoscere a Avengers: Endgame il merito di aver messo la parola “fine” a qualcosa che è andato oltre i confini del genere, e che ha gettato le basi per costruire un inedito modo di fare cinema.

I personaggi – Avengers Endgame recensione

Avengers endgame recensione

Inoltre, è innegabile che il film giochi molto sul lato emotivo. Inevitabile se si pensa che protagonisti sono quegli stessi eroi che per anni hanno camminato al nostro fianco. In particolare, la squadra originale è quella che riceve, all’interno del film, più spazio. E se da una parte questo gioca a favore della caratterizzazione di alcuni dei personaggi, dall’altra risulta essere controproducente.

Occhio di Falco, in particolare, rende impossibile trattenere l’empatia; la sua crescita personale e l’assenza in Infinity War vengono riscattate a pieno con l’evoluzione che Clint ha in Endgame, che si conclude con una totale rivalutazione di un eroe che di “super” non ha nulla, ma che proprio per questo, forse, amplifica la sua forza. Così come accade anche per Natasha, il cui sviluppo personale raggiunge il culmine nella volontà di sistemare le cose; porre rimedio al genocidio di Thanos e riportare i propri amici indietro. Contraltare di Barton è senza dubbio Thor, che dopo aver finalmente ottenuto una caratterizzazione più marcata in Ragnarok e in Infinity War, sembra essere regredito per certi aspetti a macchietta comica; ruolo che non gli appartiene totalmente, soprattutto con una gestione del personaggio così strutturata.

E, ovviamente, Captain America e Iron Man. Steve Rogers e Tony Stark raggiungono in Endgame dei livelli del tutto nuovi. L’umanità, la forza, lo spessore emotivo che entrambi dimostrano si contrastano ma, allo stesso tempo, si incastrano alla perfezione; restituendoci un duo pronto a mettersi in gioco, questa volta schierandosi dalla stessa parte. Entrambi protagonisti di colpi di scena (qualcuno direbbe telefonati, ma talmente tante sono state le speculazioni che impossibile sarebbe altrimenti), i due super eroi rappresentano l’anima stessa del film, che ad oggi raggiunge sicuramente un livello, nel suo genere, mai visto prima. E che rappresenterà negli anni a venire un punto di riferimento per molti.

Avengers Endgame recensione Oltre la tecnica

Sarebbe facile tentare di incasellare Avengers: Endgame in rigide categorie, valutando ogni fattore singolarmente. Così facendo, tuttavia, forse non saremmo in grado di dare del film una visione complessiva adeguata. Un punto di vista che possa contenere non soltanto giudizi riguardo la tecnica, ma anche prendere un considerazione l’intero spettro emozionale. La regia dei fratelli Russo si conferma ancora una volta dinamica e competente; in grado senza riserve di adattarsi a uno stile narrativo che alterna l’azione alla commedia, con parentesi di sentimentalismo mai forzato ma, anzi, accuratamente dosato.

La fotografia, allo stesso tempo, è da promuovere senza grandi riserve. In particolare durante le scene di combattimento questa dà il suo massimo, unendosi a una buona colonna sonora che accompagna tutta la pellicola, e che procede in crescendo. Ma Avengers: Endgame, come dicevamo, non è un film di tecnica. Non ci troviamo davanti a una prova autoriale, bensì davanti ad un esperimento coraggioso, che più che sulla teoria scommette sulla pratica, sul concreto, sulle emozioni che riesce a dare. E questo scopo viene pienamente raggiunto, e si esplicita fin dai primi minuti che ci mostrano gli eroi ormai spogliati della loro fulgida invulnerabilità, dando spazio ai sentimenti – qualunque essi siano.

Conclusioni – Avengers Endgame recensione

Avengers endgame recensione 2

Avengers: Endgame non è un film perfetto. Tuttavia, rappresenta una chiusura perfetta per un ciclo cinematografico che ha fatto, volente o nolente, la storia dell’intrattenimento mondiale. I dibattiti su come questa lunga storia si sarebbe dovuta concludere sono stati molteplici; e tanti, durante la visione, rimarranno soddisfatti. Nondimeno, altrettanti rimarranno con l’amaro in bocca, non compiaciuti dalla piega degli eventi. Ma una fine non è mai facile, lo abbiamo premesso all’inizio di questa nostra recensione, e un senso di straniamento dolceamaro era quantomeno inevitabile. E, a parere di chi scrive, è impossibile giudicare Endgame prendendo in considerazione solamente il film nella sua contingenza. 

Stiamo parlando del frutto di anni e anni di duro lavoro, che cerca di tirare le fila di una moltitudine di progetti ultimati o in corso. Avengers: Endgame, in definitiva, non è un punto fermo. Quanto un punto e virgola, uno stop concreto da cui ripartire e provare, se possibile, a fare meglio con quello che si ha a disposizione: potenzialmente qualcosa di infinito.

Avengers Endgame

Voto - 8

8

Lati positivi

  • Degna conclusione di una storyline durata più di dieci anni
  • Fortemente emotivo

Lati negativi

  • Poco spazio riservato ad alcuni personaggi
  • Alcune scelte narrative sono poco chiare

Articoli correlati

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *