Oh Ramona! recensione della commedia adolescenziale ora su Netflix

Analizziamo l'ultimo film della regista rumena Cristina Jacob

Oh Ramona! recensione. Oh Ramona!, tratto dalla novella di Andrei Ciobanu Suck it, Ramona, è un film che certamente è riuscito a farsi notare. Uscito nelle sale rumene il 14 Febbraio 2019 si è imposto, in sole tre settimane di programmazione, come il più grande incasso di sempre in Romania per un film rumeno, totalizzando 1.213.182,63 dollari. Con cifre del genere alle spalle le attenzioni dei colossi distributivi non si sono fatte attendere, con Netflix che lo ha aggiunto al suo catalogo il 1 giugno 2019.

Lo stesso giorno Netflix inserì anche #Selfie, mostrando dunque una certa attenzione per Cristina Jacob, regista anche di #Selfie 69 e dello stesso Oh Ramona!. La regista rumena, già premiata ai Gopo Awards, mostra un certo attaccamento ad un cinema adolescenziale, dove a spiccare sono le tematiche care ai giovani. Dopo il grande successo in patria Oh Ramona! tenta dunque l’assalto al mercato internazionale, dove verrà giudicato dal grande pubblico eterogeneo di Netflix.

Oh Ramona! inizia durante una festa fra ragazzi, dove ci viene presentato Andrei. Quest’ultimo, il classico ragazzo impacciato, è da anni innamorato della ragazza più bella della scuola, Ramona. Spinto dai suoi amici, decide di andare da lei per provarci e incredibilmente riesce a portarla a letto. Sul più bello però Andrei si tira indietro, sostenendo di volere una storia seria con lei. Ramona lo deride e pochi giorni dopo tutta la scuola è informata: le prese in giro fioccano. Per tirare su di morale il figlio la madre di Andrei decide di portarlo al mare, dove il ragazzo conosce Anemona, della quale si innamora. Inizia dunque un vortice amoroso che metterà Andrei in seria difficoltà, lasciandolo sospeso fra le due ragazze. Ecco quindi Oh Ramona! recensione.

Indice

Un film GGGiovane – Oh Ramona recensione recensione Oh Ramona!

Il film è chiaramente indirizzato a un pubblico giovane e piuttosto mainstream, che possa empatizzare ed entrare in connessione con i protagonisti. Per ottenere questo risultato vengono trattate le classiche tematiche di questo genere: droga, sesso, isolamento e insicurezze tipiche dell’età adolescenziale. A rincarare la dose arriva però un’insolita grafica cartoon studiata appositamente per i millenials. Si parte immediatamente con la presentazione di Andrei e dei suoi amici tramite un fermo macchina e una conseguente grafica fumettistica contenente una breve descrizione del personaggio.

Si prosegue dunque con una coloratissima sigla per poi sfociare in effetti speciali fuori luogo che richiamano i tipici “incidenti” dei Looney Toones. Tutto un po’ eccessivo. Il consumo di droga viene poi mascherato dal consumo di banane, secondo un’arguta focalizzazione interna del protagonista che, raccontando la storia, la modifica a piacimento. Una buona idea ma non di certo nuova: il collegamento è immediato con “eating a sandwich” di How i met your mother, dove la cannabis si trasformava in panini.

Infine le feste abbondano, con le conseguenti establishing shot condite da colonne sonore anonime. Non mancano nemmeno riferimenti al mondo dei videogame, grazie a una scena sessuale che viene traslata in un contesto videoludico. Una ragazza sovrappeso viene trasformata in un orso da cavalcare, con tanto di healtbar e stamina. Oh Ramona! è un film forzatamente giovane, ma capace di attrarre una larga fetta di adolescenti inermi  che, ignari della forzatura, potrebbero apprezzarlo.

Da nerd a Christian Grey – Oh Ramona recensioneOh Ramona! recensione

Andrei (Bogdan Iancu) è fin da subito il tipico ragazzino “sfigato” che tutti prendono in giro. Non ci sa fare con le ragazze ma è innamorato della più bella della scuola: la parabola si disegna da sé. Il problema è che questo film, nonostante la trama lineare, riesce a stravolgere il protagonista. Da zero a mito in meno di 5 minuti. Non può considerarsi un’evoluzione in quanto snatura il personaggio iniziale, e non è nemmeno un cambiamento in quanto troppo repentino e decisivo.

A più riprese ci viene ricordato come questo sia il suo film: tramite fermo macchina la sua voce sfonda la quarta parete, possiamo sentire i suoi pensieri e vediamo solo ciò che lui intende farci vedere. In concomitanza con l’ascesa di Andrei, arrivano dunque anche le sue prime esperienze a livello sessuale e sono censurate in quanto ci sono bambini fra il pubblico. Le censure sono sia velate, come una lanterna o un calzino messe nella giusta posizione, sia esplicite come un cartello recante la scritta “adults only”.

Per sopperire alla sessualità esplicita Andrei ha la brillante idea di mostrarci queste scene tramite dolciumi o brevi inserti documentaristici. Che sia uno scoiattolo in cerca di un caldo buco dove rifugiarsi o un dolce vasetto di miele, l’idea non è sfruttata al massimo del suo potenziale in quanto, stranamente, censura troppo poco. Il riso in questo caso, come in American Pie, deriva dall’eccessiva censura che porta al dover utilizzare strani oggetti per simulare l’atto sessuale. Se la simulazione non è però ben orchestrata, il meccanismo si spezza e la sensazione che resta è solo imbarazzo.

La donna angelo e la femme fatale – Oh Ramona recensione

Le due ragazze con le quali Andrei viene a contatto rispecchiano due differenti stilemi classici. Ramona (Aggy K. Adams) è la femme fatale che, grazie alla sua sensualità rapisce ogni uomo e Anemona (Holly Horne) è la donna angelo, il vero colpo di fulmine del nostro protagonista. Quest’ultimo sembra inizialmente ancorato a una visione tradizionale dell’amore, che nel frattempo si è evoluto diventando più veloce. Rimane spazio quasi esclusivamente per le pulsioni sessuali, abbandonando la sfera romantica.

Questo si riflette anche nel tipo di regia, che indugia troppo spesso sulle forme femminili. La figura della donna subisce in certi frangenti una clamorosa picchiata, risultando un mero strumento. La stupenda Aggy K. Adams è forse schiava della propria bellezza, limitata in un ruolo da seduttrice che ben le calza, ma che non esprime appieno il suo talento. Il romanticismo è più affiancato alla figura di Anemona, protagonista delle sequenze meglio girate della pellicola, dalla serenata in riva al mare all’inquadratura che si capovolge durante il primo rapporto sessuale.

La figura femminile che spicca però, anche grazie alla sceneggiatura, è la madre di Andrei. La donna, interpretata da Andromeda Godfrey, funge spesso da comic relief, dimostrandosi però sempre pienamente in parte. L’attrice inglese ha dato prova di possedere ottimi tempi comici, ed è lei la protagonista delle migliori gag del film, come la dicotomia amore-polpette che lascia il figlio ancora più spaesato.

Conclusioni -Oh Ramona recensione

film Cristina Jacob

Il rischio è quello di risultare vuoti, ed è qui che Oh Ramona! frana. Cristina Jacob tenta di portare un film giovane per i giovani, mostrando le tipiche problematiche dell’età adolescenziale. Il vivere spensierato tra, alcool, sesso e droga è qui però reso in modo banale e infantile, senza un intento definito. La peggiore caduta di stile arriva tuttavia con la considerazione della figura della donna e degli omosessuali.

In questo caso il passo falso non è da imputare alla mentalità da adolescente alla quale il film vorrebbe riferirsi, tanto più alla mentalità superficiale che lo ha concepito. Nonostante diversi difetti il film si lascia comunque guardare, strappando qualche risata e incuriosendo per alcune trovate della regista rumena che è però frenata dai contenuti che si ostina a portare. La parte acustica in generale è piuttosto blanda, sicuramente non pensata per palati fini e si risolleva solamente grazie alle prime note di Can’t help falling in love.

La catastrofe si realizza in un finale totalmente sconnesso con qualsiasi altra cosa vista nei primi novanta minuti di pellicola. La sceneggiatura stessa ricorda al film di essere una commedia che “deve” avere un happy ending. Un’ulteriore forzatura che sfalda ulteriormente un lavoro non proprio amalgamato. Diverse sottotrame abbandonate non contribuiscono ad avere almeno una chiusura logica, danno anzi vita a uno strano tipo di trip esoterico di difficile comprensione. Forse ci vorrebbe una banana.

Oh Ramona!

Voto - 4

4

Lati positivi

  • Un paio di inquadrature interessanti
  • Prove attoriali sufficienti

Lati negativi

  • Finale sconnesso e senza senso
  • Superficialità nel descrivere il gentil sesso e gli omosessuali

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