Il gatto con gli stivali 2 – L’ultimo desiderio: recensione del nuovo film Dreamworks

Il Gatto con gli Stivali ha sempre riso in faccia alla morte, ma adesso che gli resta l'ultima vita il Tristo Mietitore non è più così divertente

Nonostante non abbia mai raggiunto la popolarità di una Disney o Pixar, la Dreamworks ha comunque sfornato piccoli gioielli che hanno reso la nostra infanzia più divertente. Shrek, Madagascar, Kung Fu Panda, sono tutti brand che in un modo o nell’altro abbiamo incrociato e che ad un certo punto sono terminati. I personaggi hanno vissuto grandi avventure fino allo sfinimento ed arrivati al terzo fatidico film un po’ tutti si sono fermati (Shrek 4 non esiste!). Chiusi i brand principali la Dreamworks ha arrancato un po’ negli ultimi anni con progetti poco riusciti come Mr. Peabody e Sherman o Turbo, ma sembra decisa a fare un grande rilancio. Se le avventure delle principali icone Dreamworks sono finite c’è un gatto irriverente che non ne ha mai abbastanza e continua a cercarne anche se tutto intorno a lui è cambiato, compresa l’animazione. Il Gatto con gli Stivali 2, di cui vi proponiamo la recensione, racconta proprio dell’incapacità del micio di accettare la fine della sua era: Il Gatto con gli Stivali è morto.

Ovviamente l’intero film si basa sul tentativo di recuperare le 8 vite ormai perse e ripartire all’avventura come ai bei vecchi tempi, ma c’è un motivo se si chiamano vecchi tempi. Ci si accorge che quel periodo magico è ormai finito già nei primi secondi in cui il film inizia e la classica sigla della DreamWorks è cambiata. Non c’è più solo un bambino sognante con i palloncini, ma tutti i personaggi che hanno reso grande la casa (Po, Shrek, Sdentato ecc.) ed è qui che si intravede il rilancio. Il terzo film lo hanno avuto tutti quanti eppure sembra di vedere tanti gatti con gli stivali, personaggi morti, incapaci di rassegnarsi e pronti a tuffarsi in nuove avventure. Chissà cosa ci sarà nel futuro della Dreamworks, possiamo dire però che se tutti i film fossero come questo sequel allora ci aspetterebbero grandi cose.

il gatto con gli stivali 2

Il Gatto con gli Stivali 2: L’ultimo desiderio, DreamWorks Animation

Indice

Trama: ridere in faccia alla morte – Il Gatto con gli Stivali 2 recensione

Sono passati anni dalle avventure con Shrek, Ciuchino e Fiona e nel mentre loro hanno messo su famiglia, il Gatto con gli Stivali ha continuato a sfidare la sorte uscendone quasi sempre indenne. Quasi perche dopo essere morto ben 8 volte, il Gatto ha a disposizione un’ultima vita. La leggenda è costretta a fermarsi, priva della sua invincibilità, della convinzione che qualunque cosa accadesse lui sarebbe tornato. Purtroppo anche i gatti vanno incontro alla morte, delle volte ci combattono pure. Dopo una visita dal dottore che gli rivela la triste notizia il Gatto è in un bar a sfondarsi di latte intero quando alle sue spalle compare una figura incappucciata con in mano due falci. Il losco figuro non si presenta, ma ciò che appare più chiaro è che è lì per riscuotere una taglia. Per la prima volta nelle sue innumerevoli vite il felino prova paura, il pelo gli si rizza, il cuore batte all’impazzata e non importa chi o cosa sia l’essere che gli dà la caccia, ciò che conta è sopravvivere.

Se il Gatto con gli Stivali fugge con la coda tra le gambe allora la leggenda è davvero finita. Rassegnato, il povero micetto si ritira in una casa di riposo pronto a scontare lì quel che resta dei suoi anni. Barbuto, trasandato e privo di dignità quello che un tempo era un mito adesso si chiama Cetriolino ed è un gatto da compagnia. Ciò nonostante c’è chi gli da ancora la caccia, tra cui Riccioli d’Oro e i tre Orsi che sembrano volerlo ingaggiare per trovare un oggetto magico e misterioso. Che fiaba sarebbe senza un oggetto magico e misterioso? Ecco allora che la speranza si riaccende perche alla fine di un percorso violento e tortuoso, il viaggiatore che arriverà incolume troverà la Stella del Desiderio. Con la Stella qualunque sogno può avverarsi ed il Gatto potrebbe recuperare le sue 9 vite tornando ad essere una leggenda. Ma attenzione a prendersi gioco della morte, c’è il rischio che sia lei a prendere te.

Il lupo e le falci – Il Gatto con gli Stivali 2 recensione

Anche se non sempre, in genere le fiabe hanno una morale. Il sottile insegnamento per bambini e ragazzi che oltre ad essere stati intrattenuti ne hanno tratto anche qualcosa. Spesso i film d’animazione, almeno quelli indirizzati ad un pubblico giovane, hanno un messaggio morale, basti vedere la Pixar che col tempo ha a costretto i “grandi” a versare fiumi di lacrime virili. Il Gatto con gli Stivali 2 non solo si ambienta nel mondo delle fiabe, ma gli sceneggiatori hanno anche deciso che una semplice morale non era abbastanza, “questa volta ai bambini parliamo di morte!”. Il Gatto infatti muore ben 8 volte e arrivato alla sua ultima vita si trova faccia a faccia con il tristo mietitore, letteralmente. Un Lupo incappucciato con due occhi rossi fuoco e nelle mani ben 2 falci bussa alla porta di una locanda in cerca di una taglia da riscuotere. È così che l’intrepido eroe diventa un felino da compagnia, prova per la prima volta paura e il cuore gli batte così forte da farci temere l’infarto. La rappresentazione della morte e della paura è forse uno dei punti più forti di questo film, che non si tira indietro quando è il momento di spaventare né quando bisogna trattare argomenti più pesanti.

Tutto il viaggio nel mondo delle fiabe è avvolto da un ombra mortifera che incombe sul protagonista e ogni qualvolta appare l’atmosfera diventa quasi horror. L’unico modo per sconfiggere la morte sembra essere il semplice vivere. Due concetti opposti eppure complementari, non c’è vita senza morte e non c’è morte senza vita. Quando uno ne ha a disposizione 8 le cose però cambiano leggermente. Arrivato al capolinea il gatto con gli stivali dovrà reimparare ad apprezzare la vita, consapevole della sua brevità e del fatto che un giorno potremmo alzarci dal letto e nel mentre svolgiamo la nostra routine giornaliera un infarto fulminante potrebbe terminare tutto. Non è facile trasmettere concetti del genere ad un bimbo, ma se anche nelle fiabe gli eroi muoiono allora diventa chiaro che il lupo e le falci sono una minaccia molto più reale di quel che sembra.

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Il Gatto con gli Stivali 2: L’ultimo desiderio, DreamWorks Animation

Una splendida sorpresa – Il Gatto con gli Stivali 2 recensione

Come già accennato in questa recensione, Il Gatto con gli Stivali 2 utilizza una nuova tecnica d’animazione. Non più la classica CGI 3D ma un mix tra 2D e 3D cavalcando la nuova onda inaugurata da Into the SpiderVerse. Seppure non si riesca a raggiungere la qualità di Spidey, quanto si vede è davvero spettacolare. Il film è estremamente dinamico e pieno di scene d’azione girate con grande maestria che ben si adattano allo stile d’animazione frenetico. Il viaggio intrapreso dai protagonisti si svolge poi in un regno fantastico in cui la struttura del terreno cambia in base a chi “ci cammina”.  Il mondo intorno ai personaggi muta continuamente passando da un regno fantastico e sognante all’incubo peggiore di un essere malvagio. Anche perchè poi di personaggi ce ne sono un bel po’, infatti escluso il gatto e la compagna Kitty già vista nel film precedente, i due sono accompagnati da un dolce barboncino e inseguiti da Riccioli d’Oro con la famiglia di orsi e Big Jack Horner, altro personaggio delle fiabe un po’ meno conosciuto. Le citazioni ed i riferimenti alle storie si sprecano ed il tutto sembra un Endgame fiabesco in cui un mucchio di personaggi si scontra su un BattleWorld alternativo. Il montaggio è poi particolarmente ispirato con transizioni e dissolvenze inaspettate che rendono bene l’idea del viaggio dell’eroe. Forse l’unica pecca del film (e non è neanche troppo corretto) è il doppiaggio.

Infatti dopo una buona mezz’ora di visione, dopo essermi finalmente immerso a pieno nella storia e sull’onda del divertimento immaginate la mia sorpresa quando spunta Riccioli d’Oro e inizia a parlare calabrese. Non avendo visto il film in originale è difficile giudicare la scelta di adattamento, ma considerando che la ragazza bionda è doppiata da Florence Pugh dubito fortemente che l’attrice abbia recitato anche solo lontanamente in quel modo. Ovviamente i tre orsi non fanno distinzione e quindi si ha questa famiglia di animali accompagnati da una stupenda Riccioli d’Oro che quando aprono bocca annullano completamente la sospensione dell’incredulità. Tra l’altro i 4 parlano dialetti diversi in una sorta di mix che poi non è nessun dialetto specifico ma un insieme di espressioni e modi di dire pronunciati da attori che non padroneggiano quel linguaggio e tentano una scarsa imitazione. Tralasciando questo terribile dettaglio Il Gatto con gli Stivali 2 è stata una splendida sorpresa. Un sequel fuori tempo massimo con uno stile rinnovato ed un approccio più maturo è tutto ciò che non ci saremmo aspettati e forse è solo per questo che l’ipotesi di uno Shrek 5 oggi fa meno paura.

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Il Gatto con gli Stivali 2: L’ultimo desiderio, DreamWorks Animation

Il Gatto con gli Stivali 2: L'ultimo desiderio

Voto - 8

8

Lati positivi

  • Il nuovo stile d'animazione
  • Il fantastico e inquietante lupo ambasciatore di morte

Lati negativi

  • Riccioli d'Oro, la gang di Orsi e il loro slang

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