Barbie: spiegazione del film di Greta Gerwig

Spiegazione dettagliata della commedia femminista che è già un successo mondiale

Dopo appena qualche giorno dall’uscita, Barbie (qui la recensione) è già un successo. È il miglior debutto del 2023 e anche il miglior debutto per una regista, ha guadagnato già 400 milioni in meno di una settimana superando il budget iniziale ed è diventato un fenomeno culturale ancor prima di approdare nelle sale. Il film scritto e diretto da Greta Gerwig assieme a Noah Baumbach che qui veste i panni del co-sceneggiatore, è un successo mondiale. Non solamente grazie al cast stellare e ad una campagna di marketing azzeccata, ma è soprattutto grazie al passaparola e al rituale collettivo di andare al cinema vestiti di rosa che Barbie sta conquistando tutti.

Dai trailer e dagli sneak peek che hanno preceduto l’uscita era chiaro che il film non sarebbe stato solamente una commedia rosa, ma Greta Gerwig ha superato ogni aspettativa. Barbie è una commedia che miscela gli elementi della comedy – soprattutto quella degli anni Quaranta – con quelli della satira sulla società patriarcale, una storia di sorellanza, di accettazione e d’amore per se stessi.

Indice

Barbieland – Barbie, la spiegazione

Barbie.

Barbie. Heyday Films, LuckyChap Entertainment, Mattel Films.

Barbieland è un paradiso. È un luogo magico per i Ken che affollano le strade e specialmente la spiaggia, lo è per gli spettatori che hanno giocato almeno una volta con le Barbie e che si ritrovano catapultati in un quartiere dei sogni che li riporta alla loro infanzia, quando giocavano con le iconiche bambole facendole scendere dai tetti dirette dritte dritte nelle loro macchine, con le loro case aperte ai lati che rivelano le stanze perfettamente decorate in varie sfumature di rosa. Ma lo è soprattutto per le Barbie che vivono una vita a dir poco invidiabile soprattutto dalle donne.

Barbieland non è solamente un universo parallelo al mondo reale, ma è un luogo nato e modellato per le necessità delle donne. Già dai primi minuti del film è chiaro quanto Barbieland sia una cittadina in cui vigono dinamiche completamente diverse dalle nostre: le varie Barbie ricoprono ruoli di potere ed è perfettamente normale vedere una donna nera Presidente a capo del Campidoglio che risiede nella Casa Rosa, delle Barbie dottoresse, una Barbie fisica, una Barbie avvocata, una Barbie pilota e Barbie astronaute. Il clima che si respira a Barbieland è rilassato in un perenne stato di vacanza specialmente per la nostra protagonista e per i Ken.

Barbie stereotipo – Barbie, la spiegazione

Barbie.

Barbie. Heyday Films, LuckyChap Entertainment, Mattel Films.

La nostra eroina è niente meno che la prima Barbie creata, colei che ha preso il posto di tutti quei bambolotti di pezza con cui le bambine giocavano.
Nata da un’idea di Ruth Handler mentre vedeva sua figlia giocare, Barbie ha le sembianze di una donna bellissima e perfetta che Margot Robbie incarna come una donna perennemente senza pensieri mentre vive una vita perfetta circondata dai suoi amici e corteggiata da Ken. Ben presto però la sua vita viene scombinata da strambi eventi: prima l’acqua invisibile della sua doccia esce con una temperatura sbagliata, il suo waffle è bruciato e i suoi piedi non stanno più naturalmente sulle punte.

L’unica soluzione è andare a parlare con Barbie Stramba che vive isolata in una casa dall’architettura bizzarra assieme ad altre bambole fuori produzione.
Quello che le sta capitando è direttamente collegato alla bambina che sta giocando con lei nel mondo reale. Barbie Stramba non è solamente l’oracolo saggio di Barbieland, ma apre a noi spettatori una nuova consapevolezza sul film. Barbieland e le Barbie stesse sono reali e vivono in un mondo parallelo al nostro, non sono solamente giocattoli ma donne a cui ognuno di noi è connesso. Talmente connesso che Barbie Stramba ha quelle sembianze perché la bambina che ha giocato con lei si è divertita nel tagliarle i capelli e colorarle il viso con pennarelli indelebili.

Il viaggio dell’eroina – Barbie, la spiegazione

Barbie.

Barbie. Heyday Films, LuckyChap Entertainment, Mattel Films.

È l’incontro con Barbie Stramba, non a caso è una lampante citazione a Matrix e a Morpheus, che fa aprire gli occhi a Barbie e crea una spaccatura interna. Il film procede fino alla fine con un tono allegro, citando la commedia statunitense degli anni Quaranta, una satira pungente dipinta di rosa che nasconde un messaggio che viene veicolato dalle tematiche femministe. Barbie viaggia su più livelli d’interpretazione e nasconde, sotto tutti quei colori pastello e battute continue, un animo ben più profondo. La conversazione con Barbie Stramba indica anche i primi squilibri, che non erano così percepibili all’inizio, tra le Barbie che vivono una vita perfetta e gli outsider, bambole non ben viste dalla società perfetta delle Barbie.

Barbie e Ken, che si è nascosto nei sedili posteriori della macchina per andare con lei, intraprendono un viaggio che sarà ben altro per entrambi. L’arrivo nel mondo reale per i due sarà un punto di rottura e di partenza allo stesso tempo. Barbie è convinta che il mondo reale somigli il più possibile a Barbieland in cui vige il femminismo, dove è possibile trovare donne in ogni angolo disposte non soltanto ad aiutarla ma grate di conoscerla. Quel che invece trova è un mondo in cui gli uomini tengono le redini mentre le donne ricoprono i ruoli più marginali della società.

La rappresentazione del patriarcato – Barbie, la spiegazione

Se questo non fosse già un duro colpo per lei, quello che la destabilizza ancor di più sono le nuove sensazioni che prova. Appena arrivata a Venice Beach inizia a sentirsi a disagio per le occhiate insistenti che riceve, per essere vittima di catcalling e per le molestie che riceve che proseguono anche alla stazione di polizia. Disagi che Ken non prova, anzi per lui è tutto il contrario. Sentendosi rispettato e ammirato per il solo fatto di essere uomo, decide che Barbieland gli sta stretta e i due si dividono: Barbie continua la sua missione mentre lui porta il patriarcato a Malibu Beach.

Dopo aver avuto una visione della ragazza che sembra essere connessa con lei, Barbie riesce a raggiungerla ma l’incontro tra le due non è come la bambola si era immaginata. Sasha non solo non gioca con le Barbie da molti anni, ma prova un forte rifiuto per tutto quello che la bambola rappresenta. Ancora una volta, Greta Gerwig dimostra di aver curato ogni singolo aspetto del film creando un personaggio che dà voce alle criticità che il femminismo ha riscontrato nelle Barbie. Anticapitaliste e modellate su uno standard di bellezza irrealistico e impossibile da raggiungere, Sasha ha un vero e proprio rifiuto per Barbie che viene raggiunta dalla Mattel e portata alla sede centrale per aggiustarla.

La Mattel – Barbie, la spiegazione

In modo simile a come fatto con Sasha, la Mattel non gode della miglior rappresentazione. Quando Barbie viene scortata dall’amministratore delegato si trova davanti a un comitato di benvenuto composto esclusivamente da uomini sorridenti che si dichiarano ferventi femministi. Ma la realtà è molto diversa. La Mattel prende le sembianze delle moltissime aziende che fanno buon viso a cattivo gioco, elogiando pubblicamente le donne e il loro duro lavoro, dichiarando di essere inclusivi e credere ciecamente nelle quote rosa, ma ai vertici si trovano solo uomini.


Prima di riuscire a scappare, Barbie incontra un’altra figura chiave nella sua crescita. Tra i vertici creativi della Mattel infatti c’è una donna, ma è rintanata in uno stanzino dimenticato da tutti. Il fantasma di Ruth Handler ha un ruolo fisso all’interno della Mattel, ma essendo un lavoro creativo e oramai concluso sono in pochi coloro che si ricordano di lei. Per Barbie conoscere la sua creatrice ha un impatto enorme su di lei, sulla sua crescita e sulla consapevolezza che troverà la sua conclusione sul finale. 

Kendom – Barbie, la spiegazione

Barbie.

Barbie. Heyday Films, LuckyChap Entertainment, Mattel Films.

Uscita dall’edificio, Barbie si ricongiunge con la sua vera proprietaria ossia Gloria, segretaria dell’amministratore delegato e madre di Sasha che per affrontare un periodo stressante della sua vita ha ripreso a giocare con Barbie e a disegnare dei modelli tra cui Barbie cellulite e Barbie irrefrenabili pensieri di morte che sono la causa dei suoi cambiamenti.
La narrazione di Barbie è fitta e coinvolgente, piena di ribaltamenti ed avvenimenti che cambiano costantemente le carte in tavola. Potrebbe sembrare che tutto sia perfetto per le tre protagoniste, ma tornate a Barbieland quello che trovano è un mondo completamente ribaltato, anche peggiore del mondo reale stesso.

Ken, tornato alla spiaggia, ha preso il totale controllo e ha messo in pratica quello che il mondo reale gli ha insegnato dando vita al suo dominio: Kendom. Le Barbie sono completamente soggiogate e ridotte a vere e proprie bambole che servono i Ken i quali, dal canto loro, hanno occupato i ruoli che prima erano delle Barbie. Niente più dottoresse, avvocate, fisiche o scrittrici, tutte le Barbie sono impegnate nel dare attenzioni ai ragazzi, al servire loro la birra e ad ascoltarli estasiate. Ken è il Re indiscusso della città e alimentato dal rancore che prova per Barbie e dalla rabbia per essere stato rifiutato tanto dal prenderle la casa e trasformarla nella sua villa personale.

La rivalsa di Gloria – Barbie, spiegazione

Gli unici che non hanno subito la sua influenza sono Allan, Barbie Stramba e le altre bambole fuori produzione. Ed arriviamo così al cuore del film, al monologo che è già diventato un cult grazie all’abilità dei due sceneggiatori di mettere per iscritto il messaggio principe del film.
Gloria prende le redini della narrazione diventando lei, per quest’ultimo atto, l’eroina, colei che riesce a diffondere il femminismo nelle Barbie che pian piano si risvegliano da quello che sembra in tutto e per tutto un sortilegio. Barbie, completamente devastata dalle azioni di Ken e dall’aver perso le sue amiche, vorrebbe solamente rintanarsi in un angolino sentendosi impotente e in colpa.

È qui che interviene Gloria in un momento cardine che capovolge nuovamente le dinamiche che si erano appena create. Gloria mette in evidenza le contraddizioni che la società patriarcale impone alle donne: devono essere intelligenti, ma non troppo da intimorire gli uomini; lavorare, ma al tempo stesso essere degli angeli del focolare; essere curate, ma non troppo da sembrare superficiali; essere magre, ma comunque avere delle curve; essere femminili, ma mai provocanti. È dopo questo discorso che le Barbie presenti rinsaviscono e capiscono che la consapevolezza è l’arma giusta per far risvegliare le Barbie dal tepore che le soggioga.

Il finale – Barbie, la spiegazione

Barbie.

Barbie. Heyday Films, LuckyChap Entertainment, Mattel Films.

Il piano per risvegliarle tutte e riprendersi Barbieland è molto semplice. Mentre una di loro distrae il Ken di turno, la Barbie che è con lui viene portata in fretta e furia in un furgone in cui Gloria dispende perle di saggezza femministe che fanno ricordar loro chi sono e cosa amano fare. L’ultimo passo è mettere i Ken l’uno contro l’altro in tempo per non farli votare sull’insediamento di Ken nel Campidoglio. Mentre per le Barbie la situazione si risolve grazie ad un piano che mette al centro la collaborazione e la sorellanza, i Ken sono impegnati in una lotta sulla spiaggia facendogli perdere la cognizione del tempo.

A Barbieland torna la pace e tutti gli squilibri iniziali trovano una soluzione: Barbie Stramba non viene più considerata eccentrica così come gli altri outsider trovano finalmente posto tra gli altri. Ken finalmente si rende conto di quello che ha fatto, ammette i suoi errori e per la prima volta dà voce ai suoi sentimenti. Tra Barbie e Ken non nasce l’amore in un finale perfetto per la storia che vede i due protagonisti crescere e capire che la loro individualità vale più di una relazione forzata.

Barbie e Ken – Barbie, la spiegazione

Barbie

Barbie. Heyday Films, LuckyChap Entertainment, Mattel Films.

Barbie si conclude con un arco di trasformazione per tutti i personaggi, soprattutto per Barbie e Ken.
Ken accetta il rifiuto di Barbie, un rifiuto che temeva non solo perché avrebbe ferito i suoi sentimenti, ma soprattutto perché lui senza di lei aveva paura di non avere nient’altro, nemmeno se stesso. Le dinamiche a Barbieland seguono il modo in cui i bambini e le bambine giocano con le iconiche bambole puntando così i riflettori su Barbie e sulla sua vita, mentre Ken viene sempre utilizzato come fidanzato di turno. Non a caso non si sa dove vive, la sua occupazione è semplicemente stare in spiaggia e non ha degli hobby o delle caratteristiche precise.

Dal canto suo Barbie non può tornare ad essere Barbie Stereotipo, non dopo aver scoperto cosa c’è dall’altra parte e quanto è cambiata. Anche per lei il film si conclude con l’accettazione completa di se stessa, con tutti i suoi difetti, le nuove esigenze e i lati di se stessa che ha scoperto. Mentre tutti festeggiano, Ruth Handler torna a farle visita.
È nuovamente grazie a lei che Barbie si rende conto di cosa vuole davvero. La bambola bionda sceglie di non restare a Barbieland, ma di diventare umana e di tornare nel mondo reale con Sasha e Gloria. Un finale perfetto che conclude un commedia femminista già iconica.

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