Interstellar: spiegazione dell’epopea fantascientifica di Christopher Nolan

Facciamo luce su questo rompicapo e sulle sue molteplici sfaccettature

Ormai è appurato come Christopher Nolan riesca a giocare con la nostra percezione di realtà e tempo. In questo articolo proverò a dare una spiegazione efficace di Interstellar: un film tanto articolato quanto acuto. Il regista britannico sembra infatti avere una predisposizione naturale verso il complesso e l’intricato, raccontando storie universali ma, paradossalmente, estremamente uniche. Con Memento Nolan ha messo sotto la lente il tempo, con Inception la percezione della realtà e la relatività e con The prestige l’individualismo umano e l’amore. Interstellar nasce come l’unione di queste analisi, con lo scopo di dare vita a un epopea fantascientifica. Si tratta di un’ampia narrazione poetica di gesta eroiche: straordinarie imprese compiute da un eroe durante il suo viaggio. Procediamo dunque con la spiegazione di Interstellar (qui il trailer).

Partendo dall’epica si devia poi verso la più moderna fantascienza, dando vita a un moderno Ulisse in viaggio per salvare l’umanità. In un contesto prettamente scientifico, dovuto alla collaborazione in fase di sceneggiatura del fisico teorico Kip Thorne, si inserisce bruscamente l’amore nel ruolo di forza benevola e influente a livello pratico. Se a una sceneggiatura già apparente paradossale e contraddittoria si aggiungono buchi neri, relatività, gravità e ipercubi si rischia davvero di perdere il filo. Con un grado di complessità invidiabile questo film necessita più di una delucidazione. Interstellar resta però un film criptico e ambiguo e, dopo inevitabili spoiler, ci saranno solamente delle supposizioni che tenteranno di comprendere questa affascinante opera.

Indice

Una Terra da salvare – Interstellar spiegazione

Nel XXI secolo la Terra è ormai quasi inabitabile: nell’arco di due generazione l’umanità sarà spazzata via completamente. La piaga ha messo in ginocchio qualsiasi tipo di coltura eccezion fatta per il grano, anch’esso destinato però a piegarsi presto. L’ossigeno è in continua diminuzione e gli ultimi che moriranno di fame saranno i primi a soffocare. Joseph Cooper, ingegnere ed ex-pilota della NASA, vive nella sua fattoria con i suoi figli, Tom e Murphy, e il suocero Donald, mentre la moglie è deceduta anni prima. La piccola Murph, un perspicace prodigio della matematica, sostiene l’esistenza di un fantasma presente nella sua cameretta. Questo poltergeist le comunicherebbe attraverso il codice Morse e, durante una tempesta di sabbia forma delle strisce di sabbia sul pavimento. Intuendo che si tratti di un codice binario Cooper e la figlia lo decifrano, ricavando delle coordinate geografiche.

Recandosi sul posto padre e figlia scoprono che si tratta di una base segreta dell’ormai teoricamente abolita NASA, diretta dal professor John Brand e dalla figlia Amelia. Il professore rivela a Cooper di essere stato “scelto” per salvare l’umanità. Brand rivela a Cooper dell’esistenza di un Wormhole, Gargantua, nei pressi di Saturno. Il team della NASA sostiene che sia opera di una società superiore benevola che, essendosi evoluta nelle 5 dimensione, è in grado di controllare i buchi neri. Gargantua è infatti stato creato da “loro” per permettere all’umanità di salvarsi, trasferendosi su di una nuova casa. Il cunicolo spazio-temporale conduce a una nuova galassia dove sarebbe possibile ricostruire l’umanità. Per questo la NASA ha dato il via alla missione Lazarus, dove dodici coraggiosi piloti sono stati inviati in altrettanti pianeti per controllare le condizioni di vita. Tra questi i pianeti di Miller, Mann ed Edmunds sembrano i più promettenti.

Interstellar spiegazione

Interstellar. Syncopy Films, Lynda Obst Productions

L’inizio del viaggio – Interstellar spiegazione

Brand chiede a Cooper di dirigere una missione spaziale a bordo dell’astronave Endurance con lo scopo di raggiungere i tre pianeti e verificarne l’effettiva abitabilità. L’umanità emigrerà poi in massa grazie a enormi stazioni spaziali. Queste non sono però ancora realizzabili per mancanza di dati, ma il professor Brand è fiducioso di poter risolvere l’equazione per tempo. Cooper decide di partire nonostante la piccola Murph sostenga in lacrime che il fantasma le abbia comunicato “resta”, ma il padre non le crede e, dopo averle lasciato un orologio, i due si separano senza salutarsi come si deve. Insieme a Cooper viaggiano Amelia Brand, gli scienziati Romily e Doyle e dei robot semi-senzienti, TARS e CASE. Dopo due anni l’astronave entra nel Wormhole e, durante il tragitto nel cunicolo spazio-temporale, la dottoressa Brand nota una deformità spaziale che interpreta come la prima stretta di mano tra l’umanità e “loro”. Il primo pianeta da visitare è quello del Dr.Miller, vicinissimo a Gargantua.

Questa prossimità ne influenza lo scorrere del tempo, tant’è che un’ora su questo pianeta sono 7 anni sulla Terra. Brand, Cooper Doyle e CASE approdano e scoprono un pianeta in perenne moto ondoso. Miller, approdato solamente un paio d’ore prima secondo il tempo del pianeta, è stato ucciso da un’onda gigantesca. Una sorte simile attende l’equipaggio che, ignaro del pericolo, viene sorpreso da un’onda che travolge Doyle e allaga i motori della nave, che non potrà partire per qualche ora. Quando finalmente l’equipaggio torna all’Endurance trova un Romily pesantemente invecchiato, scoprendo che sono passati 23 anni dalla loro partenza. Cooper assiste inerme ai video del figlio Tom, sicuro ormai della morte del padre e deciso a lasciarlo andare. Il pilota, ormai in lacrime, assiste anche a un video della figlia adulta che ora collabora con il professor Brand.

Interstellar spiegazione

Interstellar. Syncopy Films, Lynda Obst Productions

La lunga traversata – Interstellar spiegazione

Il professore non ha ancora risolto le equazioni e solamente in punto di morte rivela a Murph di esserci già riuscito anni addietro. Per la mancanza di dati però è giunto alla conclusione che il piano A è impossibile, e ha dunque optato per il piano B: dare vita a una colonia umana su un’altro pianeta grazie a embrioni congelati a brodo dell’Endurance, condannando però le persone presenti sulla Terra. L’equipaggio, ignaro dell’impossibilità del piano A, prosegue il suo viaggio, ma il carburante è sufficiente per visitare solamente uno dei due pianeti.

Partendo dall’infatuazione di Brand per Edmunds il gruppo decide per la sua parzialità e opta per il pianeta di Mann, l’unico a trasmettere ancora i dati. Si tratta di una distesa ghiacciata con un’atmosfera a base di ammoniaca molto poco promettente. Il gruppo sveglia comunque Mann dall’ibernazione, ma la scoperta da parte dell’equipaggio della morte del professor Brand e dell’impossibilità del piano A spinge Cooper a voler tornare sulla Terra. Mann si rivela però un’egoista: ha falsificato i dati sul suo piante per poter essere salvato e, dopo una colluttazione, lascia Cooper in balia dell’ammoniaca. Mann rappresenta la natura umana: egoistica e individualista. Nell’assurda pretesa di voler salvare il mondo Mann lo sta condannando per salvare sé stesso.

Brand e Case riescono comunque a salvare il compagno, mentre Romily muore in un’esplosione e Mann si dirige verso l’Endurance. Tentando l’aggancio manuale lo scienziato fallisce e provoca la depressurizzazione della camera stagna con conseguente esplosione in cui rimarrà ucciso. Grazie a una difficilissima manovra messa a compimento da Cooper l’equipaggio riesce a riprendere il controllo dell’Endurance, ormai gravemente scalfita e con pochissimo carburante a disposizione.

Interstellar spiegazione

Interstellar. Syncopy Films, Lynda Obst Productions

Il finale – Interstellar spiegazione

Cooper, Brand, CASE e TARS decidono di raggiungere il pianeta di Edmunds ricorrendo a una fionda gravitazionale, in modo da portare a termine almeno il piano B. Avvicinarsi a Gargantua determina un’ulteriore perdita di tempo: 51 anni. Il gruppo non ha scelta e, per garantire maggiore slancio a Amelia e CASE, TARS e Cooper si lasciano inghiottire dal buco nero. Cooper non muore, finisce invece in un tesseratto: un cubo quadridimensionale creato da “loro” per aiutare l’umanità. Questo posto è formato da un numero infinito di camerette di Murph, una per ogni istante da lei vissuto.

Cooper è in grado di interagire su ognuno di questi istanti grazie alla gravità, rivelando così che è proprio lui il fantasma della piccola Murph. Proprio Cooper quindi scrive “resta” e anche le stesse coordinate geografiche, realizzando che “loro” non sono altro che gli umani del futuro. È dunque chiaro come “loro” abbiano scelto Murph e non Cooper, relegando quest’ultimo a ponte di informazioni guidate dall’amore paterno. TARS raccoglie dunque i dati quantistici rilevati dentro Gargantua, li traduce in codice Morse e Cooper li invia alla Murph adulta attraverso l’orologio regalatole.

La geniale scienziata risolve l’equazione e controlla gravità, mentre il tesseratto collassa e Cooper fa un viaggio a ritroso nel cunicolo spazio-temporale dove è proprio lui a stringere la mano alla dottoressa Brand. Viene poi ritrovato insieme a TARS nei pressi di Saturno dove viene salvato e portato alla stazione spaziale Cooper, costruita in onore della figlia. Qui si ricongiunge con l’ormai anziana Murph per poi partire verso il pianeta di Edmunds, dove Amelia ha trovato le condizioni ottimali alla vita.

Il paradosso della predestinazione – Interstellar spiegazione

Uno degli interrogativi principali sollevati dal film e che intendiamo affrontare in questo articolo di spiegazione di Interstellar è sicuramente quello sul paradosso della predestinazione, o curva chiusa. Questo paradosso è una sorta di “cortocircuito”, dove l’origine di ciò che ha viaggiato nel tempo non è più ben definita. Prendiamo come esempio Ritorno al futuro, quando Marty suona Johnny B.Goode al ballo scolastico dei suoi genitori. Nel 1955 Marty suona quindi una cover della canzone di Chuck Berry, che si ispirerà alla stessa per scrivere “l’originale”. Notiamo quindi che l’effettiva origine della canzone va confondendosi, in quanto entrambe le sorgenti hanno preso spunto dall’altra.

Similmente Cooper viene aiutato dall’umanità del futuro: i discendenti di chi sta cercando di salvare. Se non ha ancora salvato l’umanità, come può questa essersi evoluta e aiutare a salvare sé stessa? Il viaggio nel tempo (il progredire dell’umanità) è direttamente influenzato dalle conseguenze del viaggio nel tempo stesso (l’umanità progredita). Causa ed effetto entrano quindi in un circolo vizioso. Strettamente connesso alla profezia, questo paradosso è stato largamente sfruttato nel cinema (Terminator, Harry Potter), ma anche nella letteratura latina, come testimoniato dall’Edipo di Seneca.

Una soluzione pero c’è, ed è data dal fisico russo Igor Novikov. Quest’ultimo ha dato vita al principio di autoconsistenza, in contrapposizione alla teoria delle dimensioni parallele. Novikov afferma che il passato è immutabile: in un arco di tempo chiuso gli eventi presenti sono determinati anche da quelli futuri. Non si può quindi impedire che un evento futuro si verifichi, ma al limite si può contribuire alla sua venuta. Accantonando l’idea di un multiverso Novikov sostiene che se tornassimo indietro per uccidere un nostro avo succederà sicuramente qualcosa che ce lo impedirà , in modo tale da preservare la linea temporale. Cooper non poteva dunque di certo non causare le anomalie gravitazionali che aveva visto.

Scienza e amore – Interstellar spiegazione

Interstellar è un film estremamente teorico e ragionato: Kip Thorne ha supervisionato la realizzazione di Gargantua e studiato per rendere il film più scientificamente accurato possibile. Sfrutta la relatività di Einstein, il concetto di tempo di Heidegger e le nozioni in nostro possesso sui buchi neri. Non si può però negare al film anche una connotazione fortemente romantica data dalla contrapposizione tra una sedentaria società basata sulla post-verità e un tipico eroe faustiano, un uomo romanticamente proteso verso nuove esperienze. Una contrapposizione che vive tra la società del dust bowl, alla quale Nolan si ispira, e tra Cooper l’esploratore.

Il romantico diviene però amore vero e proprio, inteso come forza praticamente influente. Una buona fetta del pubblico ha storto il naso dinnanzi a uno scivolone sentimentale che prende il sopravvento sulla scienza esatta, ma proviamo a darci un’occhiata più da vicino. Amelia Brand sostiene che l’amore sia  l’unica forza che siamo in grado di percepire che trascende tempo e spazio. Amiamo chi è morto e amiamo chi è lontano: l’amore è una forza attrattiva che non si preoccupa di vicinanza spaziale o temporale. Interstellar suggerisce che la quinta dimensione in cui “loro” agiscono è la gravita, che viene facilmente tradotta come la forza attrattiva dell’amore. È l’amore paterno di Cooper a permettergli di comunicare con la figlia nel tesseratto ed è sempre grazie alla forza propulsiva di questo sentimento che il pilota si lascia cadere nel buco nero: per salvare i propri figli. In fondo la dottoressa Brand non ha torto in quanto l’amore è una forza reale e positiva che fin dall’inizio la guidava verso la giusta soluzione: il pianeta dell’amato Edmunds.

recensione interstellar

Interstellar. Syncopy Films, Lynda Obst Productions

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