The Batman: analisi del film di Matt Reeves

Un approfondimento sui personaggi e le principali tematiche dell'ultima, straordinaria versione cinematografica del Cavaliere Oscuro

È al cinema dallo scorso giovedì 3 marzo The Batman di Matt Reeves, accolto e salutato da gran parte della stampa estera e nostrana come un film imperdibile, un’opera sensazionale. Qualcuno ha addirittura scomodato la parola capolavoro, cedendo alla tentazione dell’estremismo. Tentazione alla quale – va detto sin da subito – viene facile cedere, travolti e ammaliati da un film che si lega alle corde emotive di chi guarda in maniera viscerale. Matt Reeves, anche co-autore della sceneggiatura insieme a Peter Craig, prende ispirazione da vari fumetti che hanno segnato la storia dell’Uomo Pipistrello. Si tratta principalmente di Batman: Il Lungo Halloween, Batman: Anno Uno, Batman: Ego e Batman: Anno Zero.

Partendo dalla materia sopra citata, Reeves confeziona una versione originale e inedita della storia dell’eroe DC, esplorandone finalmente la dimensione investigativa, fino ad ora spesso accantonata e invece così presente nei fumetti. The Batman racconta il secondo anno di attività del Cavaliere Oscuro, dando avvio all’azione in medias res, senza alcun preambolo introduttivo (non necessario) sulla morte di Thomas e Martha Wayne. Siamo di fronte a una detective story dalle tinte noir, che riporta Batman al genere cui appartiene sin dalle origini. C’è una profonda comprensione e interiorizzazione della materia in The Batman, oltre a un grande rispetto per la stessa. Il film di Matt Reeves non nasconde certo le citazioni né i vari riferimenti. Sia alla straordinaria Trilogia del Cavaliere Oscuro di Christopher Nolan, sia a pietre miliari come Se7en e Zodiac di David Fincher o Il corvo di Alex Proyas. Entriamo nel dettaglio degli aspetti principali del film nella nostra analisi di The Batman.

*** ATTENZIONE SPOILER ***

Indice:

I’m vengeance – The Batman analisi

La paura è uno strumento. Quella luce nel cielo non è solo un richiamo, è un avvertimento.

“I’m vengeance”, “Io sono vendetta” dice Batman in una delle scene iniziali del film, appena finito di prendere a cazzotti una gang di teppisti col volto dipinto. La vendetta è uno degli impulsi che spingono l’azione nel film di Matt Reeves e muovono l’operato del suo protagonista. Questa impostazione e questo focus narrativo erano già chiari sin dal primissimo trailer del film e The Batman conferma le impressioni e le dichiarazioni d’intenti iniziali. Il Batman di Robert Pattinson, nel suo ruolo di vigilante di Gotham, agisce mosso da propositi di vendetta più che di giustizia e sfrutta la paura come uno strumento per buona parte del film. Lo stesso batsegnale è un avvertimento minaccioso e intimidatorio più che un simbolo rassicurante in una città in cui nessuno (fatta eccezione per il Gordon di Jeffrey Wright) si fida del vigilante mascherato.

Ma i concetti di vendetta e giustizia sono interconnessi da un legame profondo nei piani del Crociato Incappucciato. La vendetta, per Batman, è in qualche modo funzionale alla ricerca della giustizia. Impossibile non ricorrere ad azioni punitive violente in una città che fa di tutto per “mettergli i bastoni tra le ruote”. I cattivi che popolano Gotham (che siano grandi o piccoli criminali) sono un vero e proprio ostacolo per il desiderio dell’eroe di fare giustizia. Ed ecco che risulta quindi necessario ricorrere al sangue, a una rabbia incontenibile, a un rancore mai sopito per spianare la strada a propositi più edificanti di giustizia e perfino di speranza.

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The Batman. Warner Bros., 6th & Idaho Productions, DC Comics, DC Entertainment

Batman: la dualità dell’eroe e la “maschera” di Bruce Wayne – The Batman analisi

Credono che mi nasconda nell’ombra, ma io sono l’ombra.

Proseguiamo la nostra analisi di The Batman soffermandoci sul protagonista, magnificamente portato in scena in una versione del tutto inedita da Robert Pattinson. Questo Batman dell’Anno due ha il merito (equamente spartito tra comprensione del personaggio, scrittura e forza dell’interprete) di avere una profondità psicologica straordinaria. Profondità incentrata e declinata nella forma di una dualità netta. È un Batman umanissimo quello di Robert Pattinson, nonostante sia chiaro come si senta se stesso solo quando smette la “maschera” di Bruce Wayne e indossa quella dell’eroe. Qui è Bruce Wayne la maschera o, quantomeno, è quella più difficile da indossare; in qualche modo Bruce è una sorta di nemesi di Batman. Nonostante non sia adolescente più da un bel pezzo (ha una trentina d’anni, esattamente come chi lo interpreta), questo Batman ha diversi tratti che rimandano alla sfera dell’adolescenza.

A cominciare da una rabbia nemmeno troppo repressa che ha bisogno di sfogare continuamente. Non è integrato nel tessuto sociale (c’è chi lo chiama freak), ha scoperto di aver vissuto nelle menzogne della sua famiglia ed esterna la sua frustrazione con Alfred (Andy Serkis), che rifiuta (ma è così per davvero?) come succedaneo della figura paterna. Questi tocchi inediti di rabbia adolescenziale – oltre che dall’impronta di Pattinson – sono sottolineati anche dalla colonna sonora, che sfrutta la struggente Something In The Way dei Nirvana in versione orchestrale con una puntualità estremamente significativa. Ma il Batman di Pattinson (e in questo senso la scelta di casting è stata perfetta) ha anche tutti quei tratti riconoscibili di contezza e sicurezza dei propri mezzi e della propria forza fisica. Forte e fragile, insicuro e consapevole, sensibile e tenace. Un personaggio con cui è facilissimo empatizzare e di cui si percepiscono (si sentono, addirittura fisicamente) il dolore e la tensione.

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The Batman. Warner Bros., 6th & Idaho Productions, DC Comics, DC Entertainment

Le colpe dei padri

Un tema portante all’interno della narrazione di The Batman è il rapporto genitori/figli, declinato variamente e attraverso diverse figure. In primis quella di Bruce Wayne, ma anche quella di Catwoman (Zoë Kravitz) e dello stesso Enigmista (Paul Dano). Sia Bruce Wayne che Edward Nashton sono orfani, ma con una sostanziale differenza. Bruce Wayne eredita la legacy di una ricca famiglia di filantropi ben inserita in società (nonostante i misteri e le menzogne) mentre Edward cresce in un orfanotrofio senza alcun privilegio. Ma Batman e l’Enigmista non sono gli unici personaggi attraverso i quali viene declinato il tema della genitorialità e delle colpe dei padri. Lo stesso focus narrativo tocca anche il personaggio di Selina Kyle/Catowman, che in The Batman è orfana di madre e figlia del boss Carmine Falcone (John Turturro).

Quella delle colpe dei padri che ricadono sui figli e, in generale, del rapporto e presenza/assenza dei genitori (in ogni sua declinazione) è una tematica adeguatamente esplorata all’interno di The Batman, che contribuisce ad avvicinare alla percezione di chi guarda – nel bene e nel male – i personaggi che si fanno portatori di queste istanze. Significativa in questo senso anche l’analisi del rapporto che lega Bruce ad Alfred, figura quanto più assimilabile a quella di un padre per il rampollo di casa Wayne. Bruce ha un rapporto conflittuale con Alfred, ne rifiuta gli interventi paterni, lo allontana. Salvo poi avvicinarsi nel momento del bisogno, quando sente che potrebbe perdere anche lui, in una scena emozionante e ricca di pathos comunicato (in un magnifico, ossimorico controsenso) con una performance tutta in sottrazione da parte di Robert Pattinson.

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The Batman. Warner Bros., 6th & Idaho Productions, DC Comics, DC Entertainment

Gotham: la città come unico grande nemico – The Batman analisi

The Batman schiera in campo alcuni dei villain più importanti del Cavaliere Oscuro. Ci sono ovviamente l’Enigmista di Paul Dano, di cui diremo meglio più avanti, il Pinguino di Colin Farrell, lo spietato Carmine Falcone di uno straordinario John Turturro, che manovra gli ingranaggi di una società corrotta oltre ogni limite. E c’è Gotham City, vero “cattivo” che li racchiude tutti, nemesi indomabile e ingovernabile sotto tutti i punti di vista.

Gotham è più oscura e cupa che mai, costantemente flagellata da una pioggia battente che risuona ritmica e implacabile, accompagna continuamente l’azione e interferisce perfino coi dialoghi tra i personaggi. La fotografia di Greg Fraser (candidato agli Oscar 2022 per Dune) avvolge tutto in un dominio di colori scuri, “sporchi” e tetri in cui le esplosioni di colore (concentrate significativamente verso il finale) sono un vero e proprio faro, un simbolo di speranza e di cambiamento. Nelle sequenze finali dell’attentato terroristico dell’Enigmista a Gotham City, la città si fa personaggio in maniera ancor più compiuta mentre Batman abbandona la veste di vendetta per assumere quella di presenza salvifica.

L’Enigmista: la verità e il ri(s)catto – The Batman analisi

Sono qui per smascherare questo letamaio che chiamiamo città. Ne fai parte anche tu.

L’Enigmista di Paul Dano è piuttosto lontano da ogni altra rappresentazione canonica del celebre villain e, nel contesto di The Batman l’interpretazione dell’attore si distingue fra le altre. Se Pattinson imposta la sua performance sui toni della sottrazione (da non confondere con la monotonia o l’assenza di sfumature), Dano è l’unico membro del cast che carica la sua prova di una centratissima “esagerazione” drammatica. Il suo Enigmista è folle, delirante, terrificante, morbosamente geniale nel mettere in atto il suo piano di svelamento della verità. Un piano che prevede di smascherare la corruzione e il marcio che infetta Gotham come una piaga, a partire dai vertici della città per arrivare fino a Bruce Wayne, in una sfida continua. L’Enigmista prende di mira prima il sindaco, poi il Commissario Savage e il procuratore distrettuale Colson (Peter Sarsgaard), in un crescendo di sangue e orrore mentre si svela un piano in cui la verità è strumento di ricatto e di deviato riscatto personale.

Uno dei momenti cruciali del film – particolarmente intenso anche a livello di tensione emotiva – è il confronto diretto tra Batman e The Riddler all’Arkham Asylum. Qui Edward Nashton esterna tutta la sua invidia e il suo odio nei confronti di Bruce Wayne, un orfano privilegiato, che tutti hanno sempre trattato con rispetto. Ed è qui che Batman scopre l’ultima mossa del villain, un vero e proprio attentato terroristico architettato per colpire tutta Gotham con delle autobombe piazzate per distruggere il bacino idrico della città e sommergerla. L’Enigmista ha dalla sua un folto gruppo di follower che lo idolatrano, pronti a portare avanti in vece sua il piano criminale che dovrebbe culminare con la morte del nuovo sindaco Bella Real. È proprio l’intervento risolutivo in questa situazione disperata che trasforma Batman da vendetta a simbolo di speranza. Con il significativo gesto di una mano tesa a salvare i superstiti dalle macerie di una Gotham che può essere solo ricostruita, in un tentativo estremo di rinascita dalle ceneri.

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The Batman. Warner Bros. 6th & Idaho Productions, DC Comics, DC Entertainment

La colonna sonora come respiro del film

Tempo fa Matt Reeves aveva dichiarato che la colonna sonora di Michael Giacchino ha aiutato Robert Pattinson a entrare nel personaggio, a diventare Batman. Il main theme prende vita col personaggio (e viceversa) e ne racconta l’evoluzione, le sfumature del carattere, l’essenza stessa. Un inizio malinconico che lascia trapelare qualche traccia di speranza, una parte centrale che si fa più incalzante e minacciosa grazie alle percussioni e un finale sospeso, solenne, carico di angoscia e solo in apparenza quieto. Così come The Batman combina la detective story, il dramma, il thriller, il noir e l’azione, anche la colonna sonora mescola diverse istanze, dal rock alla musica classica; brani in una versione orchestrale che ne esalta le note più cupe e drammatiche.

Michael Giacchino ha composto un tema anche per Catwoman, Pinguino e naturalmente per l’Enigmista. In quest’ultimo caso un tema sinistro e disturbante, morbosamente affascinante che calza a pennello al personaggio di Paul Dano. La colonna sonora è parte fondamentale di ogni film, spesso e volentieri una vera e propria “spina dorsale” e nel caso di The Batman ne è respiro. Mai puro commento a ciò che accade, quanto piuttosto vera e propria chiave interpretativa nonché colonna portante interconnessa con la narrazione.

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The Batman. Warner Bros., 6th & Idaho Productions, DC Comics, DC Entertainment

L’inizio del Batverse? – The Batman analisi

The Batman fa esattamente tutto che si sperava avrebbe fatto mentre lo attendevamo e anche di più, molto di più. Lo stesso Matt Reeves ha parlato spesso e apertamente di un universo cinematografico, con diverse espansioni del ricchissimo mondo di Batman. Robert Pattinson, dal canto suo, avrebbe in mente un sequel basato sul fumetto A Death in the Family (1988), una storia piuttosto oscura in cui Jason Todd (il secondo Robin) viene brutalmente ucciso da Joker a colpi di piede di porco. The Batman introduce il personaggio di Joker in una sequenza ambientata all’Arkham Asylum che ha il sapore di scena post-crediti anche se scena post-crediti non è. Già sappiamo che HBO Max produrrà una serie spin-off sul Pinguino di Colin Farrell e ha già in cantiere anche una serie sulla polizia di Gotham, Gotham PD, con al centro il James Gordon di Jeffrey Wright.

Anche alla luce di tutto questo, la cautela non è mai troppa e bisognerà comunque aspettare e vedere il riscontro che The Batman avrà in termini di numeri e di pubblico. Con queste premesse e col gran film che è The Batman, la voglia di vederne ancora certo non manca. Questa nuova versione dell’eroe DC, per usare un eufemismo, è estremamente convincente. E riuscita è l’impresa di sfruttare spunti e istanze note, rimaneggiando i modelli (dai fumetti a Nolan, dal noir al thriller psicologico) per dar vita a qualcosa di originale ed inedito. Nella forma di una sinfonia epica, oscura e toccante, un cinecomic con una fortissima impronta autoriale. Chiudiamo la nostra analisi di The Batman con un’ultima considerazione su Robert Pattinson, un Cavaliere Oscuro da podio (a voi la scelta sul gradino che dovrebbe occupare). Se Christian Bale incarnava per Nolan “il perfetto equilibrio tra luce e tenebra”, Robert Pattinson carica il nuovo Batman di tutta la sua naturale propensione alla profondità, in una magnifica tensione tra forza e fragilità.

 

 

 

 

 

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