Immaginatevi di pensare a voi stessi tra 20 anni. Sicuramente vi proietterete in un futuro felice, con un lavoro, una famiglia, o qualunque altra cosa voi vogliate raggiungere tra 20 anni.
Ora dovete sapere che ci sono persone certe del fatto che tra 20 anni non saranno più nemmeno loro stessi, non saranno in grado di vestirsi, di lavarsi, di pettinarsi i capelli, di accarezzare un cane, di cantare una canzone, di riconoscere i propri amici, di parlare. E questo solo se riusciranno a sopravvivere per tutto quel tempo.
Sto parlando di coloro che vengono colpiti dalle malattie neurodegenerative. Ma prima di tutto: che cosa sono?
In breve, sono un insieme variegato di malattie del sistema nervoso centrale, che hanno in comune il processo di morte cellulare dei neuroni. In base al tipo di malattia, il deterioramento neuronale può comportare diversi effetti.
Cosa ha a che fare questo con il cinema? Da sempre i film cercano di riprodurre i diversi aspetti delle vite altrui, e queste malattie sono molto più comuni di quel che si pensa. Spesso recitare in questi ruoli è una vera e proprio sfida per l’attore perché, oltre al deterioramento fisico o mentale, deve essere in grado di rendere l’immenso dolore e la rassegnazione costretta di tutti coloro che diventano lentamente consapevoli dell’imminente e difficile futuro che li attende.
Sono stati selezionati 4 film che trattano queste patologie, dalla SLA al morbo di Parkinson, perché è giusto che si sappia quanto sono coraggiosi tutti coloro che affrontano questa battaglia ogni giorno.
Julianne Moore è Alice Howland, una realizzata cinquantenne: tre splendidi figli, un marito affettuoso, un lavoro di prestigio come linguista presso la Columbia University. Ma ad un tratto inizia a scordarsi gli appuntamenti, gli impegni, cose che le erano state dette. Qualche volta non riconosce nemmeno il posto in cui si trova. Ma è quando inizia a dimenticarsi le parole, parole su cui lei aveva fondato un’intera carriera, che scatta un allarme rosso. Le viene diagnosticato l’Alzheimer. Lei, donna forte, il pilastro della famiglia, sicura di sé, sempre con la risposta pronta, inizia a dimenticare. I ricordi, le parole, le persone, i luoghi. Tutto inizia a sbiadirsi e ad allontanarsi da lei, che ne ha all’inizio la piena consapevolezza. Ma il violento decadimento cognitivo la farà diventare un’altra persona, docile, fragile, indifesa. Fa riflettere il potente discorso che Alice tiene prima di perdere lentamente se stessa, eccone una breve estrapolazione: “Mi trovo ad apprendere l’arte del perdere ogni giorno. […] Tutto quello che ho accumulato nella vita, tutto quello per cui ho lavorato con tanto impegno ora mi viene inesorabilmente strappato via. […] Questo è atroce. Ma c’è ancora di peggio. Chi ci può più prendere sul serio quando siamo così distanti da quello che eravamo? […] Noi diventiamo ridicoli, incapaci, comici, ma non è questo che noi siamo. […] E’ talmente importante per me parlare qui oggi, come la mia vecchia ambiziosa me stessa che era tanto affascinata dalla comunicazione.”
Kate, interpretata da Hilary Swank, è una bella e giovane donna. E’ una bravissima pianista, ama cucinare, ha un matrimonio felice, una casa moderna e all’avanguardia. Sembra tutto perfetto, ma ad un certo punto il suo corpo inizia a dare dei segni di cedimento, non obbedisce più ai suoi comandi. La SLA si è ormai impossessata di lei, che diventa velocemente incapace di fare anche le cose più basilari. Lavarsi, pettinarsi e spostarsi in quella casa diventano delle vere e proprie imprese. Il malessere in certi istanti sarà più morale che fisico: il marito ha paura di ferirla, così la allontana intimamente, le amiche non riescono a starle accanto nel modo in cui lei avrebbe bisogno. E’ malata, ma specialmente è sola. Poi però assume Bec (Emmy Rossum) come badante, una distratta e sbadata studentessa universitaria, piena di vita. Ed è questo di cui ha bisogno Kate. E’ una storia dolorosa, tutta al femminile, in cui queste due donne cercano di portare ‘qualcosa di buono’ l’una nella vita dell’altra, nonostante tutto.