Bruce Willis, i campanelli d’allarme prima del ritiro: le testimonianze dei registi e colleghi

Bruce Willis e l'incidente sul set di Hard Kill

Bruce Willis ha dovuto forzatamente abbandonare la recitazione dopo una recente diagnosi di afasia. Per afasia si intende la perdita della capacità di comporre o comprendere il linguaggio e si tratta del segno di una condizione patologica alla base. Con un doloroso post su Instagram, Rumer Willis ha annunciato il ritiro del padre dalle scene. “Il nostro amato Bruce sta avendo alcuni problemi di salute e gli è stata recentemente diagnosticata un’afasia che sta influenzando le sue capacità cognitive. Come conseguenza di questo e dopo un’attenta considerazione, Bruce si sta allontanando dalla carriera che ha significato così tanto per lui”. Per lui e per tutti coloro che hanno apprezzato e sostenuto l’attore nel corso della sua lunga esperienza nel mondo del cinema. In questi giorni, in molti hanno voluto manifestare la propria solidarietà a Bruce Willis e alla sua famiglia, dopo una notizia oggettivamente scioccante. Prima della diagnosi, stando ad alcune testimonianze da parte di colleghi e registi, vi erano già stati alcuni campanelli di allarme. Vediamo quali.

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“Bruce Willis” by Gage Skidmore is marked with CC BY-SA 2.0. To view the terms, visit https://creativecommons.org/licenses/by-sa/2.0/?ref=openverse

Bruce Willis e l’incidente sul set di Hard Kill

Stando alle testimonianze riportate dal Los Angeles Times, negli ultimi periodi sui set c’era preoccupazione per lo stato di Bruce Willis. Mike Burns, il regista del film d’azione Out of Death del 2021, aveva scritto nel 2020 una lettera agli sceneggiatori sottolineando la necessità di ridurre le parti della star. “Sembra sia necessario ridurre a 5 il numero di pagine per Bruce. Dobbiamo inoltre abbreviare i dialoghi e fare in modo che non vi siano monologhi”. Coloro che hanno lavorato con Willis nei suoi ultimi film hanno notato un deterioramento delle capacità cognitive dell’attore. Sono varie le testimonianze riportate dal Los Angeles Times che riferiscono di difficoltà da parte dell’attore nel ricordare le battute, momenti di confusione e persino un incidente sul set.

Due anni fa, sul set di Cincinnati del film Hard Kill, Bruce Willis ha accidentalmente sparato, nel momento sbagliato, con una pistola di scena caricata a salve. Fortunatamente, nessuno dei presenti ha subito conseguenze, ma sia gli attori che i membri della crew sono rimasti scioccati dal fatto. Il regista Jesse V. Johnson, che ha diretto Willis in White Elephant e che aveva già lavorato nel passato con l’attore quando ancora faceva lo stuntman, ha rilasciato un’ulteriore testimonianza. Quando il regista e Willis si sono incontrati sul set lo scorso aprile, Johnson ha avuto subito chiaro che quello non fosse il Bruce che ricordava. Preoccupato per le condizioni della star, Johnson ha chiesto chiarimenti al suo staff. “Mi hanno detto che stava bene e che era felice di essere lì, ma che sarebbe stato meglio finire di girare le sue scene presto”.

 

 

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