C’era una volta… a Hollywood: poco spazio per Margot Robbie?

Tarantino fulmina una giornalista del New York Times in conferenza stampa

C’era una volta a Hollywood Margot Robbie. C’era una volta… a Hollywood, presentato quest’anno a Cannes 72, continua a far discutere. Questa volta nell’occhio del tornado si trova Quentin Tarantino, accusato nemmeno troppo velatamente di maschilismo. Dietro queste forti parole si cela una giornalista del New York Times che, durante la consueta conferenza stampa, si è espressa direttamente verso il regista americano: “Quentin, hai messo Margot Robbie, un’attrice molto talentuosa, nel tuo film. Era con Leonardo DiCaprio in The Wolf of Wall Street, Tonya, è una persona con un grande talento nella recitazione. Tuttavia non le hai dato molte battute nel film: suppongo sia stata una scelta deliberata da parte tua e vorrei solo sapere come mai non la sentiamo parlare davvero molto. E Margot vorrei che anche tu commentassi come è stato essere nel film e questa parte“.

Tarantino ha risposto con un garbato ma piuttosto piccato “Respingo la sua ipotesi“. A difendere il pluripremiato regista si è aggiunta prima l’ilarità di Margot Robbie e poi le parole della stessa: “Penso che i momenti in cui sono nel film corrispondono a una sorta di omaggio a Sharon Tate. Penso che la vera tragedia sia la perdita di innocenza. Mostrare il suo lato più meraviglioso senza le parole. Io ho avuto molto tempo per esplorare il personaggio senza alcun bisogno di dialoghi, il ché è stato molto interessante. Raramente ho avuto l’opportunità di essere quel personaggio e studiarlo per conto mio“.

C’era una volta a Hollywood Margot Robbie

Un ruolo quindi che non necessita di parole, anzi: trae la sua forza proprio dalla loro assenza. Così si “giustifica” Margot Robbie quando non dovrebbe nemmeno farlo. Il suo talento è indiscutibile e il suo utilizzo sta solo nelle sapienti mani di Tarantino. Lungi dal regista qualsiasi forma di maschilismo, Tarantino difende la sua opera e la sua libertà creativa. Una scena di “rabbia e violenza contro la perdita dell’innocenza” sarebbe quindi stata scambiata per una scena dove la rabbia e la violenza sono contro la figura della donna. Per Tarantino dunque non un soggiorno esattamente rilassante in quel di Cannes.

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