Between two ferns – Il film: recensione del film Netflix con Zach Galifianakis

Analizziamo l'irriverente commedia tratta dall'omonimo talk show

Prima di procedere con la recensione di Between two ferns: Il film, disponibile su Netflix, facciamo una veloce panoramica generale. L’idea di questo film nasce dall’omonimo show trasmesso da Funny or die, famoso sito creato da Will Ferrell e Adam McKay. Questo talk show, condotto da Zach Galifianakis, si basa sull’irriverenza del comico di origini greche che, ripudiando la classica formula dei talk show odierni, preferisce essere antagonista dell’ospite. Il conduttore pone all’intervistato domande appositamente imbarazzanti e politicamente scorrette, scostandosi di netto dai talk show con format classici. Il film è incentrato sulla figura di Zach Galifianakis che, interpretando una versione grottesca di sé stesso, aspira a fare il botto con il suo atipico talk show.

Il conduttore è affiancato dalla sua fedelissima segretaria e tuttofare Carol (Lauren Lapkus), lo scontroso Cam (Ryan Gaul), addetto alle riprese, e dalla dolce Boom Boom (Jiavani Linayao), la truccatrice. Will ferrell crede molto nel talk show del comico, ritenendo che il successo di Between two ferns derivi dall’esagerata stupidità di Zach. Dopo l’ennesima intervista atipica a un ospite famoso, Zach si trova di fronte a una grande opportunità: il suo show verrà trasmesso in diretta ogni settimana, a patto che riesca a raccogliere 10 interviste in due settimane. L’aspirante anchorman parte dunque con la sua piccola troupe in giro per gli USA, racimolando interviste dai personaggi più illustri del panorama relativo all’intrattenimento. Ce la farà Zach Galifianakis a realizzare il suo sogno?

Indice

Politicamente scorretto – Between two ferns il film recensione
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In un mondo dove il politically correct dilaga, Zach Galifianakis si oppone con fermezza e decisione. Gli aspetti positivi sono la comunicazione più libera, potendo riferirsi a determinate minoranze in modo non discriminatorio e pregiudicato, e l’utilizzo di un numero maggiore di forme linguistiche. Viceversa non è un segreto che più che usare il politicamente corretto l’uomo contemporaneo ne abusa. Al di là del bizantinismo che per forza accompagna un linguaggio simile, la correttezza sfrenata sfocia in conformismo linguistico addirittura in neopuritanesimo. Il politicamente corretto permette sì di utilizzare una vasta gamma di espressioni linguistiche, ma rinuncia anche a termini che, potendo essere percepiti come discriminatori, vengono evitate. L’origine dell’errore ha sede dunque proprio nel collegamento tra un particolare termine e un pregiudizio, censurando quindi l’utilizzo del suddetto termine.

La soluzione è svincolare una parola percepita come “politicamente scorretta” dalla pletora di associazioni negative che l’uomo moderno immagina. Between two ferns: Il film lotta contro l’imperare del politically correct grazie al suo protagonista: Zach Galifianakis ostenta pregiudizi verso praticamente qualunque cosa. Le sue opinioni, enunciate sotto forma di furbe domande, non hanno il filtro del “politicamente corretto” e sono tutt’altro che esuli da qualsivoglia pregiudizio razziale, etnico, religioso, di genere o età. Il personaggio di Zach non è un attacco a un sistema perbenista, piuttosto è un inno alla schiettezza e alla risata. Il comico si appoggia proprio sul suo antagonista, il politically correct, per suscitare il riso grazie al contrasto che deriva dall’irrealtà della situazione.

Una trama così così – Between two ferns: Il film recensioneBetween two ferns: The movie recensione

La trama del film è quella del più classico dei road movie. Il viaggio in auto coprendo grandi distanze è uno degli approcci più classici per questo genere, soprattutto contando anche lo sviluppo delle dinamiche tra il piccolo gruppo di personaggi coinvolti. Questi caratteri sono presenti, ma in misura molto minore rispetto a un road movie vero e proprio che vede la strada come protagonista principale della vicenda. In questo caso il viaggio passa nettamente in secondo piano e viene ceduto molto più spazio alla comicità di Galifianakis. La trama perde quindi gran parte del suo valore e passa dall’essere il filo conduttore della storia all’essere un banale collante dei vari sketch. L’intreccio paga fortemente il atto di essere così prevedibile e scontato, senza neanche un picco di interesse. L’attrazione principale della pellicola non può dunque che essere la serie di interviste di Zach, vero mattatore del film.

La debolezza della trama viene dunque in parte risollevata dalle risate durante gli sketch e, grazie a Will Ferrell, il ritmo si mantiene a un livello piuttosto alto. Impossibile dimenticare però una trama così piatta e insipida, grandissima pecca del lavoro. Nonostante un buon supporting cast, con un’ottima Lauren Lapkus, è ovviamente Zach Galfianakis a condurre le danze. Centro nevralgico della comicità della pellicola, veicola la risata con esperienza interpretando una versione di sé stesso davvero esilarante. Le sue espressioni facciali grottesche e la sua vocalità straniata creano un personaggio estremamente bizzarro. Affidandosi per lo più a una comicità derivante dai non sequitor, Zach è in grado di suscitare il riso grazie ai suoi sempre azzeccati tempi comici, che creano un alone di divertente imbarazzo fra conduttore e ospite.

Il mockumentary – Between two ferns il film recensioneBetween two ferns: The movie recensione

Scott Aukerman, il regista di Between two ferns: il film, ha optato per un approccio di tipo documentaristico. Il film è girato infatti attraverso la tecnica del falso documentario, o mockumentary, secondo la quale eventi non reali sono riportati come tali grazie all’artificio del linguaggio documentaristico. Recentemente sfruttato dal genere horror, il mockumentary è un genere cinematografico che storicamente si rifà alla satira e alla parodia e solitamente si sposa molto bene con questo tipo di lavori. In questo caso in particolare contribuisce a dare un ritmo più veloce alla pellicola; grazie a un montaggio serrato e a vivaci inquadrature macchina a mano. L’amatorialità è fedelmente ricreata anche grazie al fantastico setting delle interviste: uno studio volutamente trash con solamente le due mitiche felci.

La sospensione dell’incredulità regge e, anche grazie alla grande intesa che ha il conduttore con le star sue ospiti, si ha davvero l’impressione che si tratti di qualcosa di reale. Per chi però ha già preso visione del vero show di Galifianakis l’entusiasmo cola a picco. Pezzo forte dello show è la spontaneità e l’improvvisazione, elementi che nel film permangono solamente nella costruzione dello studio e nei titoli di coda. Between two ferns: il film perde buona parte della carica irriverente che invece possedeva lo show, dimostrandosi un prodotto tanto adatto al piccolo schermo quanto poco adatto al grande. Lo studio delle battute demolisce quell’aurea di realismo che permea l’ottimo prodotto della Funny or die, trasformandolo in un film comico ma autoesauriente.

ConclusioniBetween two ferns: The movie recensione

Between two ferns: il film è un film senza pretese, il cui unico scopo è trascinare lo spettatore in 80 minuti di intrattenimento. Il divertimento però è portato avanti solamente dalla comicità di Galifianakis e Ferrell, senza un vero movente o direzione. La pellicola ha però una grandissima attrazione: l’altissimo numero di star che, anche per pochi minuti, vi partecipa. Le loro interazioni sono, seppur private della verve satirica del prodotto originali, seriamente spassose. La lista prevede figure davvero di spicco come Benedict Cumberbatch, Tessa Thompson, Gal Gadot, John Legend, David Letterman, Brie Larson, Paul Rudd, Peter Dinklage e Matthew McConaughey.

Nonostante quest’abbondanza di interessanti ospiti non è possibile giudicare come film un’opera con una trama così assente. L’intreccio incede impietosamente da uno sketch e l’altro, massacrando letteralmente qualsiasi forma di possibile racconto. In definitiva Between two ferns: il film è un film godibile se si vuole spegnere il cervello per un po’ e farsi qualche risata. Dopo qualche giorno però qualsiasi ricordo di questo film sarà svanito nel nulla. Azzeccata la scelta registica del mockumentary che, seppur già ampiamente rodato, è trattato in maniera funzionale. Il consiglio è quello dia recuperare l’omonimo show che non perdendo tempo con una trama superflua. Il talk show preferisce infatti spingere su goffe e inusuali interviste, vero punto di forza anche della pellicola derivata.

Between two ferns: Il film

Voto - 5

5

Lati positivi

  • Zach Galifianakis assicura una comicità irriverente e fuori dagli schemi
  • Partecipa un alto numero di star hollywoodiane

Lati negativi

  • Trama praticamente inesistente e personaggi bidimensionali
  • Intrattenimento effimero, comicità fine a sé stessa

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