Dieci minuti, la recensione del film di Maria Sole Tognazzi

Al cinema dal 25 gennaio il film di Maria Sole Tognazzi liberamente ispirato al romanzo di Chiara Gamberale

È al cinema dal 25 gennaio con Vision Distribution Dieci minuti, film di Maria Sole Tognazzi liberamente tratto dal romanzo di Chiara Gamberale Per dieci minuti. Tognazzi firma la sceneggiatura insieme a Francesca Archibugi e affida la parte di Bianca, la protagonista, a Barbara Ronchi, a confronto con una parte che si lega alla perfezione con i toni e le corde del suo talento. Accanto a lei Margherita Buy e Fotinì Peluso, in un film che sarebbe una semplificazione definire “tutto al femminile”, ma che ha in queste interpreti il cuore e la forza. Quello che Maria Sole Tognazzi racconta attraverso il personaggio di Bianca è un percorso, un viaggio nella fragilità, alla ricerca di una crescita personale e di un nuovo, forse inaspettato, punto fermo da cui ripartire. Tognazzi, con gande naturalezza e un approccio che punta al nocciolo delle emozioni, più che all’emotività, ci conduce alla scoperta di questo umanissimo viaggio, tratteggiando ritratti veri e profondi, partendo da una sceneggiatura che è una tela che le tre interpreti colorano e valorizzano ciascuna con la sua impronta.dieci minuti recensione

Indice:

Dieci minuti al giorno per cambiare una vita

Bianca sta affrontando una crisi. È appena stata lasciata da Niccolò, suo compagno di vita da diciotto anni, ed è stata licenziata dal suo lavoro di giornalista che ormai svolgeva senza la necessaria passione per le storie che raccontava. La separazione dal marito è come un fulmine a ciel sereno, Bianca non si è mai accorta dell’infelicità di Niccolò né del fatto che lui avesse, da tempo, una relazione. Per cercare di uscire dalla depressione si rivolge a una psicologa, la dottoressa Braibanti, dai modi schietti e l’approccio terapeutico fattivo.

Braibanti individua la problematica principale nell’approccio di Bianca alla vita: ha sempre vissuto all’interno di una bolla fatta di eccessiva cautela, che le ha impedito di confrontarsi tanto con la quotidianità quanto con i suoi stessi desideri e aspirazioni. Ed è così che la psicologa le propone un esercizio del tutto pratico: dedicare dieci minuti al giorno ad attività inconsuete ed esperienze nuove per affrontare l’ignoto ed esplorare territori sconosciuti. Dieci minuti che non solo possono cambiare il corso di una giornata, ma che possono addirittura cambiare una vita intera.

Un film accorato e mai eccessivo, dolce e mai retorico – Dieci minuti recensione

Con Dieci minuti entriamo nella vita di Bianca assumendo, almeno al principio, un punto di vista “viziato” dalla prospettiva che gli altri hanno su di lei. Per Niccolò Bianca non ascolta, è distante, non si accorge di quello che le accade attorno, non lo considera. Per il suo datore di lavoro ha un approccio stanco alle storie di cui scrive, è scarica e svogliata. Col procedere della storia l’orizzonte si allarga e il punto di vista diventa oggettivo, ovvero assumiamo quello della stessa Bianca. Entriamo nel suo vissuto, comprendiamo il suo sentire e scopriamo a poco a poco, guidati da una regia attentissima, quello che Bianca ha dentro e quello che non è mai riuscita ad esternare. In qualche modo affrontiamo il percorso terapeutico con lei, ponendoci le sue stesse domande e sentendoci anche un po’ a disagio quando nei suoi esperimenti di vita condotti dieci minuti alla volta incappa in situazioni imbarazzanti o azzardate, sempre raccontate con un tocco di piacevole ironia.

E se la scrittura asciutta ma partecipe di Maria Sole Tognazzi e Francesca Archibugi sbroglia una matassa di fragilità e incertezze con fare discreto e toccante affetto, l’interpretazione di Barbara Ronchi carica ogni passaggio di sfumature sottili, fra dolore, paura e tenerezza. Ronchi si concede alla macchina da presa senza risparmiarsi ma senza mai calcare la mano, rendendo viva ogni emozione e accompagnando la sua Bianca nel racconto di un percorso che Tognazzi imposta sulle corde di un raffinato e profondo senso della misura. Accorato e mai eccessivo, dolce e mai retorico. Più scopriamo Bianca e più conosciamo quel che la circonda, tra il narcisismo ingenuo di Niccolò (mai giudicato severamente) e le dinamiche familiari con i genitori e con la sorella Jasmine, che ha il volto di una bravissima Fotinì Peluso.DIECIMINUTI LUISACARCAVALE DSC6366

Una storia raccontata con naturalezza, che non cede il passo a una rappresentazione insistita del dolore – Dieci minuti recensione

Quel che è emerge è una storia raccontata con grande naturalezza ed equilibrio, che non cede mai il passo a una rappresentazione ossessiva e insistita del dolore. Si percepisce in tutto il film un afflato quasi ribelle e a tratti ironico, che risuona in tutta una serie di dettagli messi in luce nelle interazioni tra Margherita Buy e Barbara Ronchi e, ancora, tra quest’ultima e la Jasmine di Fotinì Peluso. Maria Sole Tognazzi protegge la sua protagonista lasciandocene scoprire i tratti nelle tappe del percorso che affronta, dando il giusto spazio a ciascuna delle figure che la circondano. Tognazzi ci invita a non restare in superficie, disseminando la storia di dettagli apparentemente in secondo piano, come pezzi di un puzzle da comporre. Da una sedia difettosa nello studio della dottoressa Braibanti alle inquadrature sul volto di Fotinì Peluso, passando per lo sguardocritico ma mai spietato sulle figure maschili in questa storia “tutta al femminile”.

E se fotografia e colonna sonora sono abilmente al servizio del racconto, come commento puntuale a sottolineare ed evidenziare gli stati d’animo della protagonista, Dieci minuti mostra qualche debolezza nel lungo flashback (forse un po’ troppo lungo) che serve a spiegare la ragione della fragilità e dei tormenti di Bianca. Un passaggio che avrebbe beneficiato di una durata minore e di qualche taglio vista anche la collocazione temporale all’interno del racconto che risulta, in quel frangente, leggermente appesantito. Dieci minuti è un viaggio nelle emozioni di Bianca, nelle complessità di un animo turbato, accompagnato con sguardo gentile e carico di affetto in un percorso di rinascita. Al cinema dal 25 gennaio (qui il trailer).dieci minuti recensione

Dieci minuti

Voto - 7

7

Lati positivi

  • Barbara Ronchi è letteralmente perfetta nei panni di Bianca
  • L'approccio gentile e misurato della regia di Maria Sole Tognazzi

Lati negativi

  • Il flashback che spiega le ragioni dei tormenti di Bianca è un po' troppo lungo

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