Halloween Ends: recensione del film di David Gordon Green che chiude la nuova trilogia

Il capitolo conclusivo della saga diretto da David Gordon Green, la resa dei conti finale tra Laurie Strode e Michael Myers, al cinema dal 13 ottobre

Halloween Ends è l’ennesimo capitolo, apparentemente conclusivo, della saga di Michael Myers ideata nel lontano 1978 da John Carpenter con quel primo film da tempo consacrato a cult del genere slasher. Pellicola conclusiva della nuova trilogia diretta da David Gordon Green, lanciata nel 2018 con un sequel che riprendeva a distanza di circa 40 anni i fatti raccontati in origine. Una sequenza di tre film che ha l’intento di chiudere finalmente i conti tra Laurie Strode (Jamie Lee Curtis) e Myers. Un finale che ci lascia soddisfatti a metà.

Inutile dire che il film si inserisce in una lunga scia di sequel che hanno rincorso (senza mai trovarlo) il successo del film originale diretto da Carpenter. Ma viviamo in un’epoca in cui l’horror va sempre più di moda ed ancora di più la riesumazione di grandi cult. Come Halloween appunto. Nei vari film Michael Myers è passato da essere un “semplice” serial killer ad un’entità malvagia apparentemente immortale, metafora del Male che non muore mai. Mai come in questo ultimo capitolo il male genera altro male e tutta la comunità di Haddonfield è chiamata a risponderne. Se siete curiosi di conoscere le nostre opinioni proseguite con la lettura della recensione di Halloween Ends (qui il trailer).

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Halloween Ends. Miramax, Blumhouse Productions, Trancas International Films, Rough House Productions

Indice:

Dolcetto o scherzetto? – Halloween Ends recensione

Come scrivevamo in apertura, questa nuova trilogia si distanzia di circa 40 anni dai fatti raccontati nel primo film. Lo scopo era quello di risolvere i conti in sospeso e chiudere definitivamente la saga ideata da Carpenter. Nel primo film della nuova trilogia Michael Myers fuggiva di prigione tornando a seminare morte e violenza per le strade di Haddonfield. Ovviamente sempre durante la notte di Halloween. Nonostante sia stato bruciato vivo e massacrato da una folla inferocita lo psicopatico serial killer, seppur indebolito, è ancora vivo ed a piede libero. Ma questa volta ha bisogno che qualcuno gli consegni le vittime da uccidere per poter rigenerare le sue malevoli forze.

Una sorta di passaggio di testimone insomma. E quale miglior novizio di un ragazzo dal passato oscuro maltrattato in famiglia e bullizzato da tutta la città come l’ultimo dei reietti? Sì, perché il male è un qualcosa di universale che alberga in tutti noi e che può essere risvegliato dal male che viene commesso dalle altre persone. Si complica ulteriormente la resa dei conti tra Laurie Strode e lo psicopatico serial killer mascherato. Infatti sta per nascere una pericolosa e insana storia d’amore tra sua nipote Allyson ed un misterioso ragazzo che si chiama Corey…

Recensione di Halloween ends

Halloween Ends. Miramax, Blumhouse Productions, Trancas International Films, Rough House Productions

La nostra analisi – Halloween Ends recensione

C’è tanto da dire sull’ultimo Halloween Ends di David Gordon Green. Innanzitutto che è stato fatto un evidente sforzo per cambiare le carte in tavola stravolgendo una storia che altrimenti risulta sempre uguale a se stessa. La prima ora di film in effetti scorre molto lentamente e non sembra neanche di guardare un Halloween. Tarda a comparire sulla scena Michael Myers, e questo crea maggiore suspense e apprensione nel pubblico che se lo aspetta uscire fuori in ogni scena notturna. Ma cambia anche il ruolo del killer mascherato, non più solitario, non più invincibile come prima.

La comunità di Haddonfield ancora una volta ha bisogno del suo mostro che serve anche da contromisura per potersi guardare allo specchio e pensare di essere migliori. La “vittima” in questo caso è un ragazzo dal passato oscuro, macchiatosi di un omicidio apparentemente involontario. In Halloween Ends i semi del male sono piantati nella gente comune. Il loro odio trasforma le persone, alimenta e risveglia altro odio, come è spesso accaduto nella storia dell’umanità. Il male non può essere sconfitto, passa da una forma all’altra e finisce solo per generare altro male. Ed è proprio in questo modo che alla fine torna in scena per l’ennesima volta Myers.

Una questione di odio

Diventa centrale la figura di Corey, uno sfortunato giovane baby-sitter che ha ucciso accidentalmente un bambino di Haddonfield mentre era a casa con lui. Il pregiudizio e l’odio della comunità si sfoga su Corey che impotente viene schiacciato da una società ghettizzante e giudicante. La sofferenza e la voglia di riscatto generano però in Corey una rabbia pericolosa ed un violento senso della vendetta. Halloween Ends essenzialmente è un revenge movie e non ci riferiamo solo alla resa dei conti dell’eterna lotta tra Laurie e Myers, ma anche tra Corey e Haddonfield.

Una storia che mette al centro di tutto il male e la vendetta. Halloween Ends parte lentamente e si prende i suoi tempi nella prima ora, dove essenzialmente si struttura il nuovo scenario. La parte finale è invece più classica, riservata allo splatter puro con delle uccisioni sostanzialmente divertenti e ben congegnate come da tradizione della serie. Insomma, sadiche al punto giusto. Il film tenta di chiudere definitivamente la saga di Myers con un finale macabro e forse un po’ troppo scenico sotto alcuni punti di vista.

La chiusura di un cerchio

Halloween Ends chiude non solo la trilogia di David Gordon Green ma in generale l’intera saga di Carpenter rifacendosi agli eventi del racconto originario. Se sia stato un bel modo di chiudere o meno è difficile da dire, nel senso che il franchise aveva da tempo smarrito la retta via perdendosi in una serie infinita di sequel. In verità la trilogia conclusiva diretta da Green ha riscosso discreto successo tra i fans della serie, dividendo comunque il pubblico. Possiamo dire che certamente si poteva chiudere peggio e che sostanzialmente Halloween Ends è una chiusura dignitosa, quantomeno per gli eventi narrati nella sola trilogia.

La scrittura appare comunque incerta e poco solida. Molte vicende narrate sono solo un semplice pretesto. La storia amorosa tra Corey e Allison si basa essenzialmente sul niente, un’attrazione fatale improvvisa senza senso e fondamento. Va bene l’idea di base, la concettualizzazione del male, le basi della storia, ma la sceneggiatura doveva essere molto più accurata della storia imbastita che sembra un semplice canovaccio.

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Halloween Ends. Miramax, Blumhouse Productions, Trancas International Films, Rough House Productions

Le nostre conclusioni

La filosofia e lo stile del cult slasher degli anni 70 si sono persi ormai da tempo, complice anche i decenni trascorsi. La saga è evoluta e cambiata come giusto che sia. Sta di fatto che anche il personaggio di Michael Myers si è profondamente evoluto negli anni assumendo di volta in volta caratteristiche diverse fino ad essere investito da una sorta di veste sovrannaturale. Mai così tanto come in questo ultimo film, il killer di Carpenter è diventato metafora del male e di tutte le forme che può assumere. Sposando questo lato più concettualistico Green ha tentato di rendere più moderno un classico dell’horror che appunto andava bene 40 anni fa ma che oggi rischierebbe di essere vuoto, almeno dal punto di vista dei contenuti.

In tal senso abbiamo apprezzato lo sforzo fatto per rilanciare il personaggio e l’intera vicenda di Haddonfield a distanza di anni. Ma quando una storia è già stata sfruttata in tanti film c’è il rischio di rimescolare all’infinito la minestra senza mai creare un qualcosa di veramente buono se non tentare di compiacere i fans della serie. Halloween di David Gordon Green si inserisce in un periodo storico dove rispolverare vecchie glorie del passato premia in termini di pubblico ed interesse. Operazione commerciale? In larga parte sì, ovviamente. In definitiva Halloween Ends, come per i precedenti, è un film che ci sentiamo di consigliare solo agli appassionati della serie. 

Halloween Ends

Voto - 6

6

Lati positivi

  • L'evoluzione storia e personaggi e il tentativo di dar vita a qualcosa di diverso
  • Le uccisioni sono ben congegnate e divertenti, con la giusta dose di splatter

Lati negativi

  • Nel complesso poco appassionante
  • Il ritmo è spesso troppo lento
  • Basta Halloween!

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