La mia ombra è tua: recensione del film con Marco Giallini e Giuseppe Maggio

La mia ombra è tua e la recensione del film con Marco Giallini come protagonista

La mia ombra è tua, di cui vi proponiamo la nostra recensione, è un film italiano di genere drammatico-commedia e sapore nostalgico-romantico, che dura 107 minuti. La regia è di Eugenio Cappuccio, anche sceneggiatore insieme all’autore del libro dal quale il film è tratto e Laura Paolucci. Interpretato da Marco Giallini e Giuseppe Maggio, La mia ombra è tua racconta la storia di uno scrittore sessantenne ritroso alla vita sociale, ormai eremita a casa sua, dove vive con una sorta di guardia del corpo di colore. Alle spalle, però, ha un passato di grande successo grazie a un suo libro, l’unico da lui scritto tantissimi anni prima. Il successo planetario è rimasto indelebile in chiunque, ma il tempo passa per tutti e, quando a Milano una folla impazzita lo aspetta, il confronto con il passato è durissimo. Per fortuna ad attenderlo nella città meneghina ci sarà anche Milena, vecchio e perduto amore dell’autore.

L’altra parte della storia, però, è anche quella di un venticinquenne appena laureato con il massimo dei voti in Lettere Antiche, di nome Emiliano, spedito dal rude scrittore per convincerlo a intraprendere un viaggio attraverso l’Italia per rilanciare il proprio successo. La mia ombra è tua è una storia d’amore durata quarant’anni e mai realmente vissuta né tanto meno finita. La coppia di Vittorio e Emiliano, una coppia fatta da due generazioni a confronto, viaggia a bordo di una jeep dei tempi che furono. Sono attesi alla Fiera-mercato milanese degli anni Ottanta e Novanta e nel viaggio, grazie anche a Emiliano, vengono seguiti dal mondo dei social grazie a una nota influencer che attiva, con pochi video, l’attenzione su Vezzosi.

Indice

Approfondimento sulla trama La mia ombra è tua recensione

In verità, il Vezzosi ha un altro obiettivo nell’andare tanto lontano da casa, dopo anni di silenzio e di una vita da eremita: è Milena, una bella cinquantaquattrenne conosciuta e idealizzata quattro decadi orsono, un vero e proprio amor perduto. Quando Milena appare al ristorante dove cenano Vittorio e Emanuele, è giusto quest’ultimo a rimanere senza parole alla vista della donna. Come lo stesso Emanuele ammette poi, i suoi pensieri più intimi galoppano nella sua mente e sono tutti per Milena. Ciò scuote, d’improvviso, la dormienza sessuale del più agé Vittorio che temeva il momento dell’incontro ravvicinato con Milena e tutto va nel migliore dei modi. Il film, durato sette settimane, è stato girato nelle città di Roma, Bologna, Milano e Cetona e in Toscana.

Analisi e recensione – La mia ombra è tua recensione

la mia ombra è tua

Fandango con Rai Cinema

La mia ombra è tua è un film apparentemente leggero, con un suo ritmo non sempre centrato e una trama che scorre, anche se a tratti risulta prevedibile. Il film fa riflettere sulla tendenza nostrana a vivere una profonda nostalgia per il passato – per ciò che non c’è più, come la fama di Vezzosi – piuttosto che buttarsi nel futuro, sprofondando nel presente, che rappresenta invece l’unica certezza. I bravi interpreti sono Marco Giallini e Giuseppe Maggio, nei ruoli rispettivamente di Vittorio ed Emanuele, mentre Milena porta il viso di Isabella Ferrari. La regia di Eugenio Cappuccio funziona. La sceneggiatura ricorda nello scorrere del tempo la classica commediola italiana, caratterizzata da battute adatte a tutti, frasi a effetto, tempi comici calmierati. Una scrittura molto semplice, ma che tutto sommato regge; arriva fino alla fine, come nel viaggio del film, e ci regala momenti di riflessione.

Una conferma continua è l’ottimo Marco Giallini, nato nel 1963, pluricandidato ai David di Donatello e vincitore di tre Nastri d’argento: in particolare, è stato premiato per la sua interpretazione del 2016 in Perfetti sconosciuti di Paolo Genovese. Regge il confronto anche l’attore romano Giuseppe Maggio, classe ’92, esordiente nel 2008 in un film di Federico Moccia e interprete e protagonista di altri prodotti, tra film e serie tv: Tutti insieme improvvisamente nel 2016, Solo per amore – Destini incrociati nel 2017 e Baby nel 2018. Isabella Ferrari vinse alla 52a Mostra del Cinema a Venezia la Coppa Volpi alla migliore attrice non protagonista per il film diretto da Ettore Scola: Romanzo di un giovane povero, 1995. Il regista, Eugenio Cappuccio, che il 2 luglio ha compiuto 61 anni, fu assistente di Federico Fellini sul set del film Ginger e Fred.

Conclusioni: vale la pena vederlo? – La mia ombra è tua recensione

la mia ombra è tua

Fandango con Rai Cinema

Sì. Il film in questione scorre tranquillo fino alla fine, grazie alla bravura dei due protagonisti e alla leggerezza del racconto, a dispetto dei temi profondi. La durata è contenuta e le location del film ci fanno viaggiare con Vittorio ed Emanuele. Qual è il messaggio vero del film? La riflessione sull’epoca attuale, in quella contrapposizione gli over trenta e i più giovani. I primi sempre ancorati alla bellezza del passato, mentre i più giovani sembrano non trovare la ricchezza del secolo scorso. C’è un confronto generazionale importante che dà l’impressione di stare guardando un papà con il figlio, tale è la differenza d’età fra Vittorio e Emanuele. C’è chi fa la differenza tra passato e presente e rimpiange il 1900 e chi conosce solo il 2000-2022 e ne è profondamente deluso: per la mancanza di lavoro, il riscaldamento globale e i social impazziti. C’è infine il tema del grande amore, che travalica i secoli e rimanere forte così nel 1900 come negli anni 2000.

Avviandoci verso la conclusione della nostra recensione di La mia ombra è la tua, questo è un film che fa riflettere sulla modalità comportamentale di chi non riesce ad accettare il tempo che passa; su chi ha difficoltà a rimettersi in gioco, accettando limiti e sacrifici e assumendosi il rischio di fallire. Se oggi le fasce più giovani vogliono tutto e subito, senza troppa convinzione, quelle più vissute e nostalgiche vorrebbero l’impossibile ritorno al loro ieri. Solo l’amore perdura se reale almeno nelle intenzioni e condiviso (quasi) con la stessa potenza dai due diretti interessati.

La mia ombra è tua

Voto - 7

7

Lati positivi

  • Film scorrevole, positivo nel tentativo di affrontare temi importanti e ben interpretato
  • Il tema principale viaggia fra il confronto generazionale cui siamo tutti sensibili e l'amore come sentimento che perdura indissolubile nel tempo se vero, voluto e condiviso
  • Lati negativi

    • Sceneggiatura qui e là debole, anche per via di dialoghi a tratti prevedibili e molto tipici di una certa commedia italiana
    • Gli attori italiani dell'ultimo ventennio in particolare tendono a fare sempre se stessi o un unico personaggio o comunque a non lavorare su accenti, posture, sguardi e così via più dettagliati: anche in questo film lo si nota!

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